Buon venerdì gente, sono finalmente
riuscita a terminare la lettura di Carve the Mark, devo dire che è andata
parecchio per le lunghe ma ci tengo a chiarire che ci ho messo tanto per
mancanza di tempo e non per mancanza di entusiasmo. Infatti il nuovo libro della Roth mi è
piaciuto moltissimo.
In giro per il web ho letto parecchie
opinioni contrastanti, c’è chi l’amato follemente e chi ne è rimasto
profondamente deluso.
Questi ultimi, a mio parere, hanno fatto
troppi paragoni con la precedente trilogia della Roth. Penso sia sbagliato valutare un libro sulla base di un altro
completamente diverso e oltretutto concluso. “Divergent” è stata una delle serie dispotiche più belle degli
ultimi anni ma “Carve the Mark” non
c’entra nulla con quella storia.
Inoltre
come dicevo “Divergent” è una serie
conclusa mentre quest’ultima ci ha lasciato in sospeso e non possiamo valutarla
completamente.
Comunque questa è solo la mia opinione.
Titolo: Carve the Mark-I predestinati § Autrice: Veronica Roth § Pagine: 423
Casa editrice: Mondadori § Genere: Dispotico,
Fantasy
In una galassia lontana, dove la vita degli
uomini è dominata dalla violenza e dalla vendetta, ogni essere umano possiede
un "donocorrente", ovvero un potere unico e particolare, in grado di
determinarne il futuro. Ma mentre la maggior parte degli uomini trae un vantaggio
dal dono ricevuto in sorte, Akos e Cyra non possono farlo. Al contrario, i loro
doni li hanno resi vulnerabili al controllo altrui. Cyra è la sorella del brutale tiranno Shotet
Ryzek. Il suo donocorrente, ovvero la capacità di trasmettere dolore agli altri
attraverso il semplice contatto fisico, viene utilizzato dal fratello per
controllare il loro popolo e terrorizzare i nemici. Ma Cyra non è soltanto
un'arma nelle mani di un tiranno. La verità è che la ragazza è molto più forte
e in gamba di quanto Ryzek pensi. Akos
appartiene al pacifico popolo dei Thuve, e la lealtà nei confronti della
famiglia è assoluta. Quando lui e il fratello vengono catturati dai soldati
Shotet di Ryzek, l'unico suo pensiero è di riuscire a liberarlo e a portarlo in
salvo, costi quel che costi. Quando poi viene costretto a entrare a far parte
del mondo di Cyra, l'ostilità tra i loro due popoli sembra diventare
insormontabile, tanto da costringere i due ragazzi a una scelta drammatica e
definitiva: aiutarsi a vicenda a sopravvivere o distruggersi l'un l'altro.
Non
c’è posto per l’onore nella lotta per la sopravvivenza.
Akos e Cyra vivono in due mondi opposti ma
vicini, molto più vicini di quello che pensavo. Sarà proprio quando Akos, figlio dell’oracolo di Thuvhe, viene rapito
dai soldati di Shotet che le loro esistenze andranno a cozzare l’una contro l’altra
causando cambiamenti inimmaginabili.
In
questo nuovo romanzo della Roth ci sono così tante novità da far girare la
testa ed effettivamente all’inizio ho fatto un po’ fatica a ingranare la
lettura.
Mi sentivo confusa e smarrita in mezzo a
mille sfumature sconosciute, i primi capitoli di Akos sono difficili da
cogliere completamente e lasciano un po’ sottosopra.
Man
mano che leggevo tutto diventava più chiaro e pian piano sono riuscita a immergermi
completamente nella storia gustando le continue
novità che spuntavano qua e la a sorpresa.
novità che spuntavano qua e la a sorpresa.
L’universo
che la Roth ha creato è davvero sorprendente, una galassia circondata da un
energia potente che viene chiamata Flusso-corrente, questa raggiunge come una
dolce nebbia i vari pianeti, li penetra e li avvolge.
Dalla sua magia scaturiscono i Doni, ovvero dei poteri (chiamiamoli
così) che si manifestano in ciascun abitante della galassia alla fine dell’infanzia.
I Doni sono estremamente variegati: non
sentire dolore, controllare l’energia elettrica, aggiustare le cose con il
tocco delle mani, essere super forti e molti altri. Possono essere Doni
estremamente utili o Doni che assomigliano a maledizioni ma ognuno di essi
scaturisce dall’unione della corrente con l’animo di una persona.
Su tutti i pianeti di questa sconfinata
galassia esistono tre oracoli, ovvero tre persone in grado di vedere il futuro
ma quest’ultimo è in costante movimento e nulla è sicuro tranne che i Fati.
Alla
nascita di alcuni bambini speciali, tutti gli oracoli hanno una visione certa
del loro futuro: il Fato.
Non possono
fare nulla per cambiarlo e vivere con questo peso è difficile e opprimente.
Sarà proprio a causa del suo fato che Akos
e il fratello verranno rapiti da Ryzek, sovrano di Shotet.
Sul pianeta Thuvhe convivono due grandi
nazioni: Thuvhe e Shotet.
Il primo popolo è quello riconosciuto dall’Assemblea
(una sorta di governo democratico interplanetario), si tratta di persone
pacifiche e dedite alla coltivazione dei Fiori del Silenzio, una pianta in
grado di fiorire dal ghiaccio che ricopre Thuvhe.
Al contrario Shotet è una nazione di
guerrieri governata da un sovrano crudele e folle: Ryzek, il fratello di Cyra.
Ryzek ha un Fato molto infausto e per
questo motivo rapisce il fratello di Akos, ovvero il futuro oracolo di Thuvhe,
in questo modo vuole prendere il controllo del futuro e impedire il compiersi
del suo Fato.
Akos verrà catturato con il fratello e,
dopo qualche anno di addestramento, diverrà lo schiavo al servizio di Cyra.
Il
dono di Cyra è una maledizione! Lei è una sorta di catalizzatore di
dolore, lo assorbe e lo immagazzina nel suo corpo ma è un arma a doppio taglio,
infatti Cyra può uccidere le sue vittime riversando in esse il fango nero che
le scorre nelle vene ma allo stesso tempo è costretta a drogarsi perché lei
stessa è costantemente afflitta dal suo Dono.
Chiusi gli occhi, fermandomi in mezzo
alla stanza.
Ogni volta che Ryzek pretendeva la mia
presenza era per intimidire,
anche quando cenava con i suoi
collaboratori.
Un proverbio shotet recitava:
“un buon soldato non si presenta
disarmato neanche a una cena con gli amici”.
E io ero la sua arma.
Mio fratello non pensava a me come a un
generale, questo lo sapevo.
I soldati mi chiamavano “il flagello di
Ryzek”,
uno strumento di tortura nelle sue mani;
e infatti il modo in cui mi guardava era
lo stesso in cui guardava un’arma ben fatta.
Il
dolore la tormenta, le impedisce di dormire, di mangiare e di vivere una vita
vera.
Akos al contrario è in grado si spegnere il
Dono degli altri con il solo tocco della mano e quando Ryzek lo mette a
servizio di Cyra entrambi capiscono quanto
questo possa essere utile per lei: liberarla dal dolore che la squarcia ogni
giorno!
I due
giovani vivranno a stretto contatto e impareranno a conoscersi, scoprendo lati
di loro che non credevano possibili ma capendo anche che i loro popoli sono
molto diversi da come gli è stato sempre raccontato.
Il
loro incontro li cambierà profondamente: Cyra troverà la forza di opporsi al
fratello e capirà meglio se stessa e il suo Dono, imparerà ad apprezzarsi e
scoprirà che dentro di lei non c’è solo oscurità ma anche coraggio, amore e comprensione.
scoprirà che dentro di lei non c’è solo oscurità ma anche coraggio, amore e comprensione.
Akos diventerà uomo, imparerà ad accettare
il suo Fato e a dare il meglio di sé, sconfiggerà i propri pregiudizi e si
batterà per quello in cui crede.
«Tutto quello che ti è accaduto
renderebbe chiunque altro crudele e
disperato» continuò.
«Per cui come… come fai a essere così?»
Lui chiuse gli occhi. Per scacciare il
dolore.
«Però Akos, questa è una guerra.» Lei
appoggiò la fronte contro la sua.
Le dita forti che seguivano il profilo
delle sue ossa.
«Una guerra tra te e le persone che ti
hanno distrutto la vita.
Non avere timore di combatterla.»
Sono
sue personaggi splendidi, molto complessi e sfaccettati, li ho amati fin da
subito anche se ho una particolare predilezione per Cyra.
Mi ha molto colpito la scelta della
scrittrice di scrivere i capitoli di Cyra in prima persona mentre quelli di
Akos in terza, come a voler creare una sorta di distacco tra noi e quest’ultimo.
Non capisco bene la scelta della Roth, ve
ne siete accorti anche voi?
Tutti
i personaggi sono molto approfonditi compreso l’antagonista ma, devo dire che,
nonostante Ryzek sia un cattivo con la C maiuscola, il personaggio che più mi
ha irritato è Sifa.
Proprio così, non sopporto la madre di Akos
ovvero il grande oracolo di Thuvhe!
Il
motivo è semplice: mentre Ryzek è la figura negativa che compie atrocità e
cerca in tutti i modi di aggrapparsi al suo potere per sconfiggere il proprio
fato, Sifa è subdola e manipolatrice. Entra in scena come personaggio positivo
ma a me ha dato l’impressione di un finto buono.
Utilizza le sue visioni per ottenere ciò
che vuole, non si capisce bene da che parte sta e per di più, non fa una piega
nel sacrificare le persone che dice di amare per un disegno superiore!
Ma dico! Per salvare mio figlio farei
qualunque cosa!
Prima che io cominci a scrivere una
recensione infinita è meglio che mi fermi!
“Carve the Mark” è un libro introduttivo, il primo della nuova dualogia
della Roth, per questo è ricco di informazioni e descrizioni.
Nonostante
ciò la storia è originale e adrenalinica, piena di misteri da scoprire e ricca
di emozioni, in pratica non c’è proprio il tempo di annoiarsi.
Lo
consiglio vivamente
e spero di non dover aspettare troppo per il seguito!
Valutazione
“Sono shotet.
Sono tagliente come una scheggia di vetro
e, come vetro, fragile.
Dico bugie meglio della verità.
Vedo l’intera galassia e mai ne colgo un
barlume.”
Ovviamente non leggerò la tua recensione finchè non avrò letto Cave the Mark. E succederà al più presto!
RispondiEliminaMa nooo! Daiiiii! Allora aspetto con ansia di sapere cosa ne pensi!
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