Finalmente
posso parlarvi di un romanzo che ho letto la prima settimana di ottobre, Il prodigio di Emma Donoghue.
Per chi non lo
sapesse l’autrice ha scritto parecchi libri tra i quali troviamo il famosissimo
Stanza, Letto, Armadio, Specchio edito
da Mondadori e da cui è stato tratto un film, credo che cercherò di recuperare
questa lettura perché, nonostante non sia nelle mie corde, sono molto curiosa
di vedere come l’autrice sia riuscita a sviluppare due libri tanto diversi.
La trama de Il Prodigio mi aveva intrigato fin da
subito, il mistero che aleggia intorno a questa bambina e l’ambientazione dell’Irlanda
dell’Ottocento mi avevano attratta e convinta a voler intraprendere la lettura
al più presto.
Ora che l’ho
letto vi posso dire che mi aspettavo una
storia diversa ma che, nonostante questo, ho amato questo romanzo in ogni
passaggio, riga e pagina.
Tutti avevano un segreto da nascondere …
Lib è una giovane
infermiera che accetta un incarico nella lontana Irlanda, convinta di dover
assistere una bambina malata si troverà invece coinvolta in una situazione
paradossale e decisamente fuori dal comune.
La bambina non
va assistita ma sorvegliata, non si tratta di una piccola malata ma di una
piccola martire: l’intera famiglia sostiene che Anna O’Donnell non tocchi cibo
da più di quattro mesi e che si mantenga in vita grazie alla “manna dal cielo”.
Lib è
sconcertata e irritata, come può la gente credere a simili sciocchezze?
Intenzionata a
cogliere la piccola in flagrante, ovvero mentre mangia di nascosto, Lib prende
molto seriamente il suo compito di sorvegliante.
È, infatti,
convinta di riuscire a risolvere il mistero in pochi giorni e di screditare
così una famiglia di bugiardi e imbroglioni.
Le cose però
non andranno come previsto e Lib si troverà invischiata in una situazione terribile
e allucinante.
Anna non
mangia, non fa nulla per nutrirsi e sta deperendo con rapidità, la famiglia O’Donnell
la guarda morire e si trincera dietro la fede, l’intero villaggio
è estasiato dall’avere una piccola santa, nessuno prende in mano la situazione e Lib si troverà a dover lottare per la vita della sua paziente.
è estasiato dall’avere una piccola santa, nessuno prende in mano la situazione e Lib si troverà a dover lottare per la vita della sua paziente.
Ben presto però
si accorgerà che è tutto inutile: le persone che circondano Anna sono invasate
da un sentimento religioso estremo, sono fanatici e pericolosi.
Il quadro descritto dall’autrice è veramente
preciso e ricco di dettagli, abbiamo davanti un Irlanda povera e ignorante dove
la gente vive nella miseria e nella mancanza di ogni cosa e, per superare tutto
ciò, si rifugia nella religione fino a venirne divorata.
Ma c’è anche un
lato magico che mescola a Santi, preghiere e santini, un folklore locale misterioso,
una campagna popolata da fate, spiritelli e esseri crudeli, riti antichi per
allontanare il male e il dolore.
Un calderone nel quale troviamo fanatismo
religioso e credenze pagane, un bel miscuglio che lenisce i mali di una terra
crudele e spietata.
Lib si troverà faccia a faccia con una religiosità
morbosa e radicata, cieca e superstiziosa, gente instupidita che non fa niente
per impedire ad Anna di lasciarsi morire e sarà proprio quando perderà ogni
speranza che Lib tirerà fuori una forza inaspettata.
La giovane
infermiera dovrà combattere contro una madre meschina e un padre fifone, contro
un medico di famiglia ignorante e scellerato, contro un parroco omertoso e
idiota, contro una comunità di inetti e contro se stessa e le proprie paure.
Il fato era senza volto, la vita arbitraria, una storia
raccontata da un pazzo.
Ma c'erano momenti come quello, momenti in cui intravedevi la possibilità di prenderla in mano la tua vita, per darle una forma migliore.
Ma c'erano momenti come quello, momenti in cui intravedevi la possibilità di prenderla in mano la tua vita, per darle una forma migliore.
«Meglio annegare fra i marosi che rimanere sulla riva, con le
mani in mano»
Pagina dopo pagina seguiremo Lib e tiferemo per
lei, i segreti e le menzogne verranno alla luce scioccanti e terribili, ci lasceranno
a bocca spalancata, quanta ipocrisia, crudeltà e ignoranza circondano la
piccola Anna che non è altro che un agnello sacrificale pronto a lavare i
peccati di un gruppo di miserabili e corrotti!
Una storia coinvolgente che mi ha rapita e
scioccata, non vi dico il nervoso di fronte a tanta inettitudine,
mi sono arrabbiata e commossa, ho perso la
speranza più volte e ho provato una forte amarezza.
speranza più volte e ho provato una forte amarezza.
L’autrice è riuscita a creare una storia dai toni
cupi e tragici, uno spaccato che non lascia indifferenti, non si può guardare Anna e non provare un’infinita tenerezza, il
desiderio incontrollabile di abbracciarla forte e scuoterla per farla rinsavire.
Ho adorato il personaggio di Lib, una donna
intensa e agguerrita che affronta a testa alta le proprie paure e i dolori e le
perdite che aleggiano sul proprio cuore, un infermiera competente e conscia del
proprio valore.
Da un punto di
vista puramente professionale, essendo anch’io infermiera, ho apprezzato
tantissimo le spiegazioni mediche risalenti al periodo e come l’autrice ha creato
un quadro completo sulla nascita di questa professione che, purtroppo,
nonostante sia fondamentale è ancora terribilmente sottovalutata e poco
considerata.
A mio parere Il prodigio è un romanzo che non si dimentica, un libro che ci trascina pagina dopo
pagina nella febbrile ricerca di un lieto fine che sembra sempre più lontano e
irraggiungibile, le emozioni scaturiscono potenti e irrefrenabili: rabbia,
stupore, smarrimento e angoscia.
Una storia che scava nel nostro cuore e fa
riflettere.
Valutazione
AUTRICE: Emma Donoghue
è la più giovane di otto fratelli. Suo padre è il critico Denis Donoghue.
Consegue un
Bachelor of Arts presso l'University College di Dublino, e un dottorato in
inglese presso l'Università di Cambridge. La sua tesi verte sulle relazioni di
amicizia fra uomini e donne nel diciottesimo secolo. L'esperienza di convivenza
con altre donne fatta a Cambridge le ispira il racconto The Welcome. Nel 1998
si trasferisce in Canada, e diventa cittadina canadese nel 2004. Vive a London,
Ontario, assieme al partner e ai loro due figli.
Il primo
romanzo di Donoghue, Stir Fry (pubblicato nel 1994), racconta della scoperta
della sessualità da parte di una giovane donna irlandese. A questo fa seguito
nel 1995 Hood, altra storia contemporanea, a proposito di una donna che deve
venire a patti con la morte della sua ragazza. Hood ha vinto l'edizione del 1997 dell'American
Library Association's Gay, Lesbian and Bisexual Book Award for Literature (oggi
nota come Stonewall Book Award for Literature).
Slammerkin
(2000) è un romanzo storico ambientato a Londra e nel Galles.
È stato
finalista all'Irish Times Irish Literature Prize for Fictione ha vinto
l'edizione 2002 del Ferro-Grumley Award for Lesbian Fiction (nonostante
l'assenza di contenuti a carattere lesbico). Il suo romanzo del 2007, Landing
ritrae una relazione a distanza fra un curatore canadese e un'assistente di
volo irlandese. The sealed letter (2008) è basato sul Codrington affair, uno
scandaloso caso di divorzio che appassionò la Gran Bretagna nel 1864. Ha vinto
il premio Lambda Literary Award nel 2009.
Nel 2007, il
romanzo di Donoghue Room ( in Italia Stanza, Letto, Armadio, Specchio, edito da
Mondadori) è stato inserito tra i finalisti del Booker Prize, oltre a vincere
il Rogers Writers' Trust Fiction Prize. Fra l'altro, è in lizza per il Governor
General's Awards in Canada e ha vinto l'Irish Book Award 2010. Nel 2015 Room
diventa un film per la regia di Lenny Abrahamson.
I suoi ultimi
romanzi usciti in Italia sono Il nastro rosso (Meridiano Zero 2012) e Il bacio
della strega (Meridiano Zero 2013).
Proprio bello leggere questa tua recensione che mi trova d'accordo su tutto!
RispondiEliminaGrazie
Lea
Grazie mille Lea! *-*
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