Una
delle attività più difficili della nostra vita è sicuramente imparare a leggere
e scrivere.
Gli adulti non hanno ricordi particolari
relativi a questo periodo e, queste attività, sono diventate così automatiche e
radicate dentro di loro da essere facilissime.
Capita
quindi di non rendersi conto di quanta fatica e impegno servano a un bambino
per imparare a leggere e scrivere.
Ho pensato di dedicare un articolo a questo
argomento perché Leonardo sta passando attraverso questa fase così delicata e
desidero condividere con voi la mia esperienza di mamma e aiuto.
I miei
consigli
ESSERE SEMPRE POSITIVI E MAI CRITICARE IL
BAMBINO
Questo sembra un consiglio banalissimo ma
non è così!
Chi vive o ha vissuto la fase dell’aiutare il
proprio figlio nella lettura e nella scrittura si sarà reso conto di quanto
tempo e quanta pazienza devono essere spesi.
Se noi, per scrivere o leggere una frase
impieghiamo trenta secondi, per il bambino/a servono parecchi minuti.
Diventa frustrante rimanere pazienti e in
attesa e, a volte, potrebbe capitare di fare qualche osservazione poco carina.
Ricordo ancora la prima riunione della
Primaria dove, la maestra di Italiano, fece un discorso di ammonimento a tutti
i genitori presenti che puntava sull’essere
assolutamente positivi e ricchi di complimenti nei confronti del bambino come:
“Ma sei
bravissimo!”
“Super!”
“Sei più
veloce di un fulmine!”
“Prova ancora
vedrai che questa volta ci riesci”
e avanti così.
Allo
stesso tempo ci sono delle frasi che vanno ASSOLUTAMENTE DIMENTICATE, SONO
VIETATE!
“Non capisci
niente!”
“Ma quanto ci
metti per scrivere due parole?”
“Insomma!
Concentrati!”
IL FONEMA
Che cos’è il fonema?
Dal dizionario Repubblica.it
La
più piccola unità di suono di un sistema linguistico che, in combinazione
distintiva rispetto alle altre, dà luogo alle parole di una lingua.
Sapere
cos’è il fonema è utilissimo per aiutare un bambino a imparare a leggere,
questo perché le parole si creano grazie all’unione dei singoli fonemi e, anche
solo il cambio di una di queste unità, da origine a una parola diversa.
Esempio:
Mela/Tela/Pela: abbiamo sostituito i fonemi
M/T/P e sono nate tre parole completamente diverse.
In
realtà vi voglio parlare di fonemi perché molto spesso gli adulti non li
pronunciano in modo corretto.
Ho scoperto questo dettaglio durante gli
anni di logopedia che Leonardo ha intrapreso prima di iniziare la scuola primaria.
Provate a dire ad alta voce l’alfabeto (fatelo
senza leggere la prossima riga ;D), molti di voi l’avranno detto così:
A, BI, CI, DI, E, EFFE, GI, ACCA, I, ELLE,
EMME, ENNE, O, PI, Q, ERRE, ESSE, TI, U, VI, ZETA
Sbaglio?
Come potete vedere non stiamo leggendo i
fonemi delle lettere ma vere e proprie parole.
È sbagliatissimo
pronunciare le lettere in questo modo, pensateci, la parola MELA è composta da
quattro fonemi ma se noi utilizziamo le lettere come
scritte sopra avremmo questa parola: EMMEEELLEA!
scritte sopra avremmo questa parola: EMMEEELLEA!
Un totale di 10 fonemi.
Le
lettere vanno pronunciate come fonemi solo così i bambini possono trasformarle
in grafemi e parole!
Spero di essere stata abbastanza chiara perché
non è molto facile da spiegare!
LIBRI IN STAMPATELLO MAIUSCOLO
I bambini imparano a leggere e scrivere in
stampatello maiuscolo e, solo poi, introducono il minuscolo e il corsivo,
quindi per circa 6/7 mesi sapranno utilizzare solo quello maiuscolo.
Cosa
fondamentale per aiutare il nostro mostriciattolo è fare esercizio e stimolare
il suo interesse verso nuove letture.
Peccato che in commercio, vi siano
pochissimi libri con un font grande e in stampato maiuscolo.
Non temete, potete approfittare della
collana “Bollicine” della Giunti Kids,
“Grandi
storie Piccoli lettori”
della Mondadori, “Prime
Letture”
della Emme Edizioni o “Io
leggo da solo”
della DeAgostini.
TRUCCHETTI PER SCRIVERE DIVERTENDOSI
I giochi che si possono fare per imparare a
scrivere sono moltissimi, tra i più usati nelle scuole c’è quello delle lettere
di carta o plastica: si creano delle lettere con la carta o si possono
acquistare in plastica (anche magnetiche) e si gioca a formare parole.
Qui sotto però vi lascio le foto della “lavagna di
polenta”
creata da una mia cara amica amante del fai da te (la trovate su Youtube e sui
vari social: Silvia Olivetti “Only One”), si tratta di un metodo pensato dalla
dott.ssa Montessori per aiutare i bambini a scrivere le lettere nel modo giusto
e senza sprecare tonnellate di carta.
Basta prendere il coperchio di una scatola
per scarpe e versarvi la farina di polenta, con le dita il bambino potrà
scrivere le lettere e poi cancellarle con le mani.
PREPARAZIONE
Molto
importante è preparare il bambino alla precisione, al movimento armonico e
controllato perché l’utilizzo di penna e matita richiede una notevole
padronanza dei movimenti fini della mano.
A
questo scopo sono utilissimi i libri didattici che permettono di
fare cornicette, disegnare figure seguendo puntini numerati, fare esercizi di
precisione.
Di solito è bene cominciare un anno prima
dell’inizio della scuola Primaria, molto spesso già alla scuola Materna
propongono attività di questo tipo per aiutare il bambino a padroneggiare bene
penne, forbici e matite.
Ecco qui i miei consigli, spero vi siano
piaciuti e se avete qualche domanda o desiderate che approfondisca qualche
argomento, basta chiedere!
Nessun commento:
Posta un commento