Buona sera carissimi lettori, oggi sono qui
per una recensione un po’ infelice, lo sfortunato libro in esame è Una vita da libraiodi Shaun Bytell.
Volevo leggere questo romanzo dal primo
momento che l’ho adocchiato in libreria, d'altronde come si può resistere a una
copertina così bella e pazzescamente librosa? Non si può!
Per fortuna ho valutato che era troppo
costoso per le mie finanze, così ho deciso di prenderlo in prestito presso la
biblioteca del mio paese, avrei fatto un acquisto poco gradito.
Titolo: Una vita da libraio § Autore: Shaun Bythell § Pagine: 384
Casa editrice: Einaudi § Genere: Narrativa contemporanea
Si può avere una vita avventurosa anche
seduti su uno sgabello.
Un paesino di provincia sulla costa
scozzese e una deliziosa libreria dell'usato. Centomila volumi spalmati su
oltre un chilometro e mezzo di scaffali, in un susseguirsi di stanze e stanze
zeppe di erudizione, sogni e avventure. Un paradiso per gli amanti dei libri?
Be', piú o meno
Dal cliente che entra per complimentarsi
dell'esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a
raccogliere la perdita d'acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama
periodicamente chiedendo i titoli piú assurdi, alle mille, tenere vicende di
quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita. The Book Shop, la libreria
che Shaun Bythell contro ogni buonsenso ha deciso di prendere in gestione, è
diventata un crocevia di storie e il cuore di Wigtown, villaggio scozzese di
poche anime. Con puntuta ironia, Shaun racconta i battibecchi quotidiani con la
sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse,
contro Amazon. La sua è l'esistenza dolce e amara di un libraio che non intende
mollare. Con l'anticipo dell'edizione italiana, Shaun sta finalmente
ricostruendo il tetto della sua libreria.
Shaun è il proprietario di una libreria
dell’usato situata nel delizioso paesino scozzese di Wigtown, conosciuto anche
come “La città del libro” perché, nonostante il numero esiguo di abitanti,
conta moltissime librerie e, ogni anno, viene organizzato a settembre il
Festival Letterario.
Leggendo entriamo in un ambiente
caratteristico, con un sentore di antico e magico, un edificio storico che
contiene stanze stracolme di libri, volumi pregiati ma anche edizioni usate a
poco prezzo.
In sostanza, il luogo ideale per tutti gli
appassionati di libri!
Solo per l’introduzione avrei dovuto amare questo romanzo alla follia ma non è stato così perché, Una vita da libraio, non è un testo romanzato che parla della vita di questo libraio un po’ scorbutico ma, un vero e proprio diario.
Solo per l’introduzione avrei dovuto amare questo romanzo alla follia ma non è stato così perché, Una vita da libraio, non è un testo romanzato che parla della vita di questo libraio un po’ scorbutico ma, un vero e proprio diario.
Bythell annota giorno per giorno tutto quello che accade alla libreria: i clienti e le loro stravaganze, gli acquisti, le supervisioni d’intere collezioni presso le case
di personaggi particolari, la ricerca di piccole perle sperdute in un mare di scatoloni, gli imprevisti, i rapporti con i dipendenti ma anche le difficoltà lavorative.
Con grande ironia ed estrema franchezza, il
nostro libraio ci parla di come sia sempre più impegnativo gestire una libreria,
non bastano l’impegno e l’amore per i libri ma, è necessario riuscire a pagare
le bollette a fine mese e sistemare tutti quei piccoli problemi che capitano
quando si possiede un edifico storico.
A creare ulteriori danni c’è internet e in
particolar modo Amazon, Shaun ammette senza problemi di dover utilizzare questi
portali di vendita nonostante li disprezzi.
Non
posso dire che non sia stata una lettura interessante perché apre gli occhi su
una realtà che, noi lettori, idealizziamo.
Tutti gli amanti dei libri sognano di
aprire una libreria indipendente, un posticino delizioso dal quale spargere l’amore
per i libri nel mondo!
Purtroppo gestire una libreria non è per
niente semplice e nemmeno redditizio.
Nonostante
queste precisazioni, devo ammettere che Una vita da
libraio è noioso e
lentissimo.
I giorni si susseguono senza particolari
eventi, Shaun annota il numero dei clienti, i soldi nella cassa, le vendite e
gli acquisti, ci parla delle manutenzioni da fare, degli scontri con il
personale eccentrico e del meteo.
Le
prime cento pagine volano ma le successive 284 sono decisamente ripetitive e
noiose, un libro troppo lungo che sarebbe stato molto più accattivante se fosse
stato più corto.
Forse
il nostro caro libraio si è lasciato andare e ha scritto pagine su pagine, per
carità, qualche volta tra queste annotazioni spicca la giornata particolare, quella divertente
che strappa una risata e che ci fa pensare che “tutto il mondo è paese” ma, per lo più ho letto una cronaca senza
colpi di scena, senza momenti esilaranti e assolutamente piatta.
Ammetto che, Shaun Bythell, è un tipo
simpatico, mi ha dato l’idea di un orso un po’ burbero che preferirebbe
nascondersi tra gli scaffali invece di avere a che fare con le persone (anche
se sembro super espansiva sono molto simile a lui, un orsa mascherata ;D).
In
conclusione non mi sento di bocciare completamente questa lettura ma non posso
dire che mi sia piaciuta quindi non posso nemmeno consigliarla, sicuramente la
visione di Bythell è interessante.
Valutate voi se farvi accalappiare dalla
stupenda copertina o passare oltre.
Valutazione
Conosci l'autore
Shaun Bythell è il proprietario della
libreria The Book Shop di Wigtown e uno degli organizzatori del Wigtown Book
Festival.
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