1 giugno 2018

"Una vita da libraio" di Shaun Bythell


Buona sera carissimi lettori, oggi sono qui per una recensione un po’ infelice, lo sfortunato libro in esame è Una vita da libraiodi Shaun Bytell.
Volevo leggere questo romanzo dal primo momento che l’ho adocchiato in libreria, d'altronde come si può resistere a una copertina così bella e pazzescamente librosa? Non si può!
Per fortuna ho valutato che era troppo costoso per le mie finanze, così ho deciso di prenderlo in prestito presso la biblioteca del mio paese, avrei fatto un acquisto poco gradito.


Titolo: Una vita da libraio § Autore: Shaun Bythell § Pagine: 384
Casa editrice: Einaudi § Genere: Narrativa contemporanea

Si può avere una vita avventurosa anche seduti su uno sgabello.
Un paesino di provincia sulla costa scozzese e una deliziosa libreria dell'usato. Centomila volumi spalmati su oltre un chilometro e mezzo di scaffali, in un susseguirsi di stanze e stanze zeppe di erudizione, sogni e avventure. Un paradiso per gli amanti dei libri? Be', piú o meno
Dal cliente che entra per complimentarsi dell'esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a raccogliere la perdita d'acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama periodicamente chiedendo i titoli piú assurdi, alle mille, tenere vicende di quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita. The Book Shop, la libreria che Shaun Bythell contro ogni buonsenso ha deciso di prendere in gestione, è diventata un crocevia di storie e il cuore di Wigtown, villaggio scozzese di poche anime. Con puntuta ironia, Shaun racconta i battibecchi quotidiani con la sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse, contro Amazon. La sua è l'esistenza dolce e amara di un libraio che non intende mollare. Con l'anticipo dell'edizione italiana, Shaun sta finalmente ricostruendo il tetto della sua libreria.

Shaun è il proprietario di una libreria dell’usato situata nel delizioso paesino scozzese di Wigtown, conosciuto anche come “La città del libro” perché, nonostante il numero esiguo di abitanti, conta moltissime librerie e, ogni anno, viene organizzato a settembre il Festival Letterario.
Leggendo entriamo in un ambiente caratteristico, con un sentore di antico e magico, un edificio storico che contiene stanze stracolme di libri, volumi pregiati ma anche edizioni usate a poco prezzo.
In sostanza, il luogo ideale per tutti gli appassionati di libri! 
Solo per l’introduzione avrei dovuto amare questo romanzo alla follia ma non è stato così perché, Una vita da libraio, non è un testo romanzato che parla della vita di questo libraio un po’ scorbutico ma, un vero e proprio diario.



Bythell annota giorno per giorno tutto quello che accade alla libreria: i clienti e le loro stravaganze, gli acquisti, le supervisioni d’intere collezioni presso le case
di personaggi particolari, la ricerca di piccole perle sperdute in un mare di scatoloni, gli imprevisti, i rapporti con i dipendenti ma anche le difficoltà lavorative.
Con grande ironia ed estrema franchezza, il nostro libraio ci parla di come sia sempre più impegnativo gestire una libreria, non bastano l’impegno e l’amore per i libri ma, è necessario riuscire a pagare le bollette a fine mese e sistemare tutti quei piccoli problemi che capitano quando si possiede un edifico storico.
A creare ulteriori danni c’è internet e in particolar modo Amazon, Shaun ammette senza problemi di dover utilizzare questi portali di vendita nonostante li disprezzi.
Non posso dire che non sia stata una lettura interessante perché apre gli occhi su una realtà che, noi lettori, idealizziamo.
Tutti gli amanti dei libri sognano di aprire una libreria indipendente, un posticino delizioso dal quale spargere l’amore per i libri nel mondo!
Purtroppo gestire una libreria non è per niente semplice e nemmeno redditizio.
Nonostante queste precisazioni, devo ammettere che Una vita da libraio è noioso e lentissimo.
I giorni si susseguono senza particolari eventi, Shaun annota il numero dei clienti, i soldi nella cassa, le vendite e gli acquisti, ci parla delle manutenzioni da fare, degli scontri con il personale eccentrico e del meteo.
Le prime cento pagine volano ma le successive 284 sono decisamente ripetitive e noiose, un libro troppo lungo che sarebbe stato molto più accattivante se fosse stato più corto.
Forse il nostro caro libraio si è lasciato andare e ha scritto pagine su pagine, per carità, qualche volta tra queste annotazioni spicca la giornata particolare, quella divertente che strappa una risata e che ci fa pensare che “tutto il mondo è paese” ma, per lo più ho letto una cronaca senza colpi di scena, senza momenti esilaranti e assolutamente piatta.
Ammetto che, Shaun Bythell, è un tipo simpatico, mi ha dato l’idea di un orso un po’ burbero che preferirebbe nascondersi tra gli scaffali invece di avere a che fare con le persone (anche se sembro super espansiva sono molto simile a lui, un orsa mascherata ;D).



In conclusione non mi sento di bocciare completamente questa lettura ma non posso dire che mi sia piaciuta quindi non posso nemmeno consigliarla, sicuramente la visione di Bythell è interessante.
Valutate voi se farvi accalappiare dalla stupenda copertina o passare oltre.

Valutazione



Conosci l'autore
Shaun Bythell è il proprietario della libreria The Book Shop di Wigtown e uno degli organizzatori del Wigtown Book Festival.

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