Buongiorno cari lettori, anche oggi vi
propongo una recensione, questa volta però vi parlo di un libro davvero
speciale: Come fermare il tempo di Matt Haig.
Non conoscevo questo autore o, per meglio
dire, non gli avevo mai dato la giusta considerazione. Infatti, da circa dieci
anni, prende polvere nella mia libreria un suo romanzo: Il club dei padri estinti, un libro acquistato sull’onda della
curiosità e mai letto. Direi proprio che è il caso di rimediare e dargli una
spolveratina!
Titolo: Come fermare il tempo § Autore: Matt Haig § Pagine: 315
Casa editrice: Edizioni e/o § Genere: Narrativa
contemporanea
Pensate a un uomo che dimostra
quarant’anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna
storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine
di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia
molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna… ma è una maledizione. Cosa
succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre
voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a
nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel
mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. Così Tom,
portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall’Inghilterra
elisabettiana alla Parigi dell’età del jazz, da New York ai mari del Sud,
vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura:
insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e
fingendo di non averle vissute in prima persona. Tom deve a ogni costo
difendere l’equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c’è una cosa
che non deve assolutamente fare: innamorarsi.
"La prima regola è non innamorarsi.
Ce ne sono altre, ma questa è la principale.
Non innamorarsi. Non amare. Non sognare l'amore.
Se si tiene fede a questa regola, andrà tutto bene."
Tom è un uomo di 436 anni, è nato con una
rara malattia, l’anageria, ovvero la predisposizione genetica a invecchiare di
un anno ogni quindici anni.
Il primo pensiero che mi è passato per la testa è quanto possa essere
esaltante vivere così a lungo, quante cose si potrebbero fare, vedere e
conoscere (quanti libri potrei leggere! ;D) ma, in realtà, una vita così lunga
può essere una vera e propria maledizione.
Tom è nato in pieno Medioevo, un epoca
oscura, un periodo in cui l’inspiegabile veniva additato come operato del demonio
e, così, il ragazzo è costretto a scappare, a cambiare continuamente città e,
soprattutto a non legarsi a nessuno, il solo vivere insieme a lui è pericoloso.
Tom si innamora di Rose, si sposa e ha una
figlia: Marion.
Purtroppo la superstizione e l’odio lo
costringeranno a lasciare la sua famiglia e scoprirà, solo in un secondo
momento, che la piccola Marion è affetta dalla sua stessa malattia.
La morte di Rose è un dolore
insormontabile, Tom sente di non riuscire più a vivere, l’impossibilità di
trovare conforto nel prossimo e la perdita dei suoi punti di riferimento lo
travolgono.
Unica ancora di salvezza contro la pazzia è
la speranza di ritrovare Marion.
Per farlo sarà costretto a spostarsi continuamente,
vivrà numerose vita ma, in più di 400 anni di esistenza solo pochi decenni
possono essere considerati felici e veramente vissuti.
I restanti anni sono un lento brancolare
nel tempo, un continuo richiamo al passato, un sopravvivere in mezzo alla
tristezza e alla rassegnazione di una vita solitaria.
Ho ancora mal di testa.
A volte è quasi assente, mentre in altri momenti è
l'unica cosa che avverto.
Il dolore coincide sempre con i ricordi.
Non è tanto un mal di testa quanto un mal di memoria.
Un mal di vita.
Sono stato tante persone diverse, ho interpretato tanti
ruoli diversi nella mia vita.
Non sono una persona.
Sono una folla racchiusa in un unico corpo.
Sono stato uomini che ammiravo e uomini che detestavo.
Sono stato eccitante e noioso, felice e infinitamente
triste.
Sono stato sia dalla parte giusta sia da quella sbagliata
della storia.
Per dirla in breve, mi sono perso.
Tom è triste, infelice, passa le sue
giornata immerso nei ricordi, incapace di focalizzarsi sul presente, vive nella
paura di essere scoperto, di poter recare danno a chi lo circonda, non ha più
uno scopo e non sa come affrontare l’immensità temporale davanti a lui.
La speranza di trovare Marion è sempre più
debole, la malinconia trasuda dalle
pagine e ci avvolge e, allora, ci domandiamo: cosa rende una vita degna di
essere vissuta?
Cosa
può dare colore e luce ai nostri giorni?
La
risposta è semplice: l’amore!
Le
pagine si susseguono e Tom evolve, cresce e supera questo periodo di enorme
difficoltà, nel raccontarci la sua storia lascia andare i ricordi, affronta il
proprio dolore sprofondando in esso e riemergendo più forte, finalmente libero
dal fardello del passato, pronto a rituffarsi nella vita!
Un
romanzo intenso, riflessivo e delicato, un racconto che emoziona ed entra nel
cuore, un personaggio unico e indimenticabile, una storia perfetta.
Due importanti messaggi emergono da queste
pagine: un solo giorno di amore vero
vale più di mille anni di vita solitaria e, non vale la pena arrovellarsi sul
passato o vivere nell’ansia del futuro, l’unico modo per esistere pienamente è
immergersi nell’oggi, godere di ogni istante e bearsi di esserci!
Valutazione
Bisogna continuare a camminare in avanti.
Ma non si è obbligati a guardare sempre avanti.
A volte ci si può semplicemente guardare intorno, ed
essere felici proprio lì, dove si è.
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