Buongiorno
cari lettori, sono un po’ in ritardo con le recensioni in particolare con
questa perché, per molti, si tratta di un libro natalizio, in realtà non è così
e solo il primo racconto può essere considerato tale.
Il
titolo, in questo caso, è decisamente fuorviante e, a mio parere, pensato sulla
base del marketing, sarebbe stato molto più opportuno parlare di Fiabe nordiche, Leggende e tradizioni del
Nord Europa o Della Svezia, la scelta di chiamare l’intera raccolta La leggenda
della rosa di Natale fa pensare a un romanzo o a una serie di
racconti a tema natalizio.
Un
filo conduttore c’è ma non è questo.
Titolo: La
leggenda della rosa di Natale § Autrice: Selma
Lagerlöf § Pagine: 128
Casa editrice: Iperborea
§ Genere: Racconti, Fiabe nordiche
Una
foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino,
impervie montagne che rivelano miniere d'argento, schiere di anime perdute che
penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si
rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi
racconti di Selma Lagerlöf, quella dei miti e delle leggende, delle storie
tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi
grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le
passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate
che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo
amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso
che impara l'umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un'apparente semplicità
emerge una sottile indagine dell'animo umano: non c'è mai un "vissero
felici e contenti" nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una
redenzione, l'accettazione di un limite, il superamento di una paura, una
ritrovata fiducia nella fantasia. E quasi sempre il "miracolo"
avviene attraverso un racconto nel racconto, quell'inesauribile potere
dell'immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla, di
trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell'imperatrice Maria Teresa, e di
insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.
La raccolta di racconti scritta da Selma
Lagerlöf è composta da sette fiabe il cui denominatore comune è la presenza
divina nella vita di tutti i giorni.
In
alcune storie questo senso di spiritualità è molto forte e marcato, in altre è
appena accennato ma, in tutte, ha un ruolo fondamentale per lo svolgimento
degli eventi.
Non mi sento di parlare di racconti
bensì di fiabe e leggende perché l’atmosfera che si respira in
queste storie è magica e piena di meraviglia, l’autrice ci condurrà in boschi incantati che prendono vita la notte di Natale, in foreste oscure dove è meglio non offendere lo spirito del ruscello, in montagne ammantate dal gelo delle anime dei defunti in cammino verso la redenzione, in case illuminate dal fuoco del camino e in terre desolate dove brillano alte le stelle.
queste storie è magica e piena di meraviglia, l’autrice ci condurrà in boschi incantati che prendono vita la notte di Natale, in foreste oscure dove è meglio non offendere lo spirito del ruscello, in montagne ammantate dal gelo delle anime dei defunti in cammino verso la redenzione, in case illuminate dal fuoco del camino e in terre desolate dove brillano alte le stelle.
Nonostante non si tratti di racconti
natalizi, il periodo del Natale è un buon momento per leggere queste storie e
fermarsi a riflettere, infatti, dietro l’apparente semplicità della fiaba c’è
una grande comprensione dell’animo umano e delle sue molteplici sfaccettature.
Ogni
storia ha come protagonista un personaggio carico di limiti e paure, ci
imbatteremo nel monaco privo di fede e speranza, nel violoncellista superbo,
nella vecchia Agneta che sente di non avere uno
scopo e nel gruppo di amici avaro.
scopo e nel gruppo di amici avaro.
Tutti questi personaggi faranno un
percorso verso la redenzione o il superamento dei loro limiti, infatti, ogni
racconto ha una morale che guida il lettore verso una riflessione personale.
Ho
amato molto alcune fiabe come La leggenda della rosa di Natale e Il tesoro
dell’Imperatrice, altre mi sono piaciute meno, le ho trovate un po’ pesanti e
troppo vicine a una morale fortemente religiosa.
Nel complesso la raccolta è carina e
adatta anche ai più piccoli, la fiaba
della Rosa di Natale è veramente magica e commovente, quella del violoncellista
fa riflettere sulla superbia e insegna il perdono, alcune sono troppo forti per
i piccoli lettori come il racconto della Vecchia Agneta o La miniera d’argento. Consiglio a tutti la lettura di questo
libretto che si legge in poco tempo ma che lascia il cuore carico di pace, con
una scrittura semplice ma raffinata l’autrice riesce a condurci nel magico
mondo delle fiabe nordiche donandoci un pizzico di saggezza e facendoci sperare
in un anno migliore.
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