Buongiorno lettori, oggi vi propongo una mini
recensione per un libretto piccolo piccolo ma carico di grandi significati, una
lettura che, seppur volendo, non sono riuscita a fare in breve tempo e parliamo
di 114 pagine! Un numero che si legge in un paio d’ore senza troppi problemi.
Il libro in questione è Il diavolo nel cassetto di Paolo Maurensig, uno scrittore a me
sconosciuto che, dopo una piccola ricerca, ho scoperto essere l’autore del
libro che ha ispirato uno dei film più belli che abbia visto nello mia
adolescenza: Canone inverso (se non
l’avete visto, fatelo!).
Recupererò sicuramente anche questa lettura, dopo aver
smaltito un po’ di libri che attendono sul mio comodino!
Titolo: Il diavolo nel cassetto § Autore: Paolo Maurensig § Pagine: 114
Casa editrice: Einaudi § Genere: Narrativa moderna
Quando la pace dei boschi è percorsa da un fremito
improvviso di rabbia silvestre, e di notte le volpi sembrano mettere sotto
assedio il villaggio, forse bisognerebbe credere a una premonizione. In quel
villaggio svizzero che vive da sempre in armonia, tutti e mille gli abitanti si
sentono scrittori. Ma l'uomo che sta arrivando è il diavolo in persona. Le sue
sembianze, neanche a dirlo, sono quelle di un editore. «Tutte le volte che si
prende una penna in mano ci si accinge a officiare un rito per il quale
andrebbero accese sempre due candele: una bianca e una nera». La letteratura è
un affare molto serio per questo borgo svizzero stretto in una vallata quasi
soffocata dalle montagne: si narra che Goethe di ritorno dall'Italia vi
trascorse una notte per via di un guasto alla carrozza su cui stava viaggiando.
Addirittura tre locande, a lui intitolate, si contendono il vanto di averlo
ospitato. Inoltre, dal prete anzianissimo che redige le sue memorie alla
ragazzina un po' sciocca autrice di filastrocche, passando per il borgomastro,
tutti gli abitanti del paese si sentono scrittori e ambiscono a essere
pubblicati. Spediscono romanzi per posta e per posta ricevono i rifiuti dagli
editori. C'è poco da scommettere, quindi, sul talento di queste mille anime.
Finché il diavolo fa il suo solenne ingresso in scena: «tutto nella sua persona
pecca di eccesso, il suo riso è sgangherato, il gesto è teatrale, e la voce, la
voce poi, dove sembra essere custodito il segreto del suo fascino, è rotonda,
impostata, senza asperità, senza picchi, ma cela un sottofondo di sospiri e
lamenti». Si professa grande editore e dice di voler aprire proprio lì una
filiale della sua prestigiosa casa editrice. Chi non è disposto a un patto col
diavolo pur di veder pubblicato il proprio romanzo? L'unico che sembra in grado
di capire la pericolosità della situazione è padre Cornelius, mandato dalla
diocesi in aiuto del vecchio parroco. Ma forse nasconde anche lui qualche
ombra. Paolo Maurensig ci consegna un apologo letterario raffinatissimo e
coinvolgente sul narcisismo e la vanagloria, ma anche sulla nostra sete
inestinguibile di storie.
Un manoscritto anonimo arriva all’attenzione di un
editore berlinese, al suo interno un giovane scrittore narra la storia, narratagli
a sua volta, da un prete conosciuto in Svizzera durante un soggiorno di lavoro.
Inizia così questa
fiaba al limite del reale, dark, delirante, a tratti, folle ma incredibilmente
magnetica.
Siamo in un piccolo paesino della Svizzera, qui, padre Cornelius arriva per aiutare il vecchio parroco nelle funzioni ecclesiastiche. Gli abitanti, però, sono schivi e chiusi, non vedono di buon grado gli stranieri e fanno fatica ad accettare i cambiamenti.
A poco a poco, Cornelius scoprirà che tutta la comunità è appassionata di letteratura, la gente del posto, infervorata dall’anima di Goethe, che sembra aver trascorso in quel borgo una notte mentre viaggiava di ritorno dall’Italia, si sente colpita dal grande genio dello scrittore.
Siamo in un piccolo paesino della Svizzera, qui, padre Cornelius arriva per aiutare il vecchio parroco nelle funzioni ecclesiastiche. Gli abitanti, però, sono schivi e chiusi, non vedono di buon grado gli stranieri e fanno fatica ad accettare i cambiamenti.
A poco a poco, Cornelius scoprirà che tutta la comunità è appassionata di letteratura, la gente del posto, infervorata dall’anima di Goethe, che sembra aver trascorso in quel borgo una notte mentre viaggiava di ritorno dall’Italia, si sente colpita dal grande genio dello scrittore.
Così, dopo un’attenta osservazione, il giovane prete
si accorge di come tutti spediscano manoscritti alle grandi case editrici
tedesche per essere pubblicati e, di come tutti i voluminosi pacchetti vengano
rispediti al mittente con tanto di lettera di rifiuto.
Sarà proprio tra le strade di questo piccolo borgo di
letterati che arriverà il diavolo in persona e, cosa potrebbe creare maggiore
scompiglio, se non un editore interessato a eleggere e pubblicare il miglior
manoscritto del paese?
A pensarci bene, qual è il grimaldello capace di
forzare l’animo di un aspirante scrittore che le ha tentate tutte senza risultato?
Bisogna fare leva sulla sua vanità, riconoscere in lui il genio incompreso,
presentarsi come un taumaturgo capace di proporre rimedi, di ridare speranze,
di ricostruire illusioni…e per un aspirante scrittore chi più di un editore
compiacente possiede tutte queste qualità? Era proprio quello che ci voleva nel
paese dei letterati: ci mancava solo un diavolo di editore che, venuto da
chissà dove, penetrasse a Dichtersruhe come la volpe nel pollaio.
L’editore/diavolo si insinuerà con furbizia nella vita
dei paesani, li esalterà con promesse di gloria, li metterà gli uni contro gli
altri, instillerà, con grande sapienza, gelosia, rancore, vendetta e invidia
nei loro cuori e porterà le loro menti sull’orlo della follia.
Unico testimone, impotente, padre Cornelius che,
nonostante abbia capito perfettamente con chi ha a che fare, non riesce ad
agire.
Il piano è diabolico e subdolo ma qualcosa cambierà le
sorti dell’intera vicenda e tutto precipiterà nella follia e nella violenza.
Ora, in questo
libretto, possiamo leggere molti messaggi ma il più evidente è senz’altro una
critica acuta, tagliente e ironica alla valanga di presunti scrittori che invadono
le case editrici con i loro numerosissimi manoscritti.
Siamo nell’epoca dove sembra che tutti possano
scrivere, che tutti possano vedere pubblicato il loro libro e, mentre l’editoria
non riesce più a smaltire i numerosi libri in arrivo, le librerie si riempiono
di talmente tanti titoli che scovare la perla è sempre più difficile.
Più alto è il numero delle persone che si dedicano
alla stessa attività creativa, tanto più questa decade.
Una storia dove
il confine tra male e bene diventa labile, trasparente, lo stesso padre Cornelius,
salvatore del gregge, nasconde un passato poco chiaro, il suo personaggio è
ambiguo, complesso e drappeggiato da un’oscurità che lo rende umano ma allo
stesso tempo inquietante.
Non sapremo mai
la verità, tutto rimarrà sospeso ma una cosa è chiara: cosa siamo disposti a
fare per ottenere merito? Per raggiungere la gloria?
Forse
arriveremmo a scendere a patti con il diavolo in persona per vedere pubblicato
il nostro capolavoro?
Chissà!
Un libro
conturbante, magnetico e irriverente, una lettura che cattura fino all’ultima
pagina!
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