Buongiorno
lettori, eccomi con il nuovo appuntamento del GdL dedicato alla trilogia di Rebel, siamo ormai a metà del capitolo
finale della serie quindi sono già in corso i preparativi per la prossima serie
fantasy che sarà la trilogia di Half Bad
di Sally Green.
Se
desiderate partecipare non avete che da dirlo, sarà un’altra lettura
entusiasmante e, si sa, leggere in compagnia è molto più divertente!
Rebel. La nuova
alba
Alwin Hamilton
Giunti editore
384 pagine
Fantasy
Fuggendo
dal suo sperduto paesino nel deserto, mai Amani avrebbe immaginato di unirsi a
una ribellione e tanto meno di prenderne da sola il comando. Ma quando il
sanguinario Sultano del Miraji imprigiona il Principe Ribelle nella mitica
città di Eremot, non le rimane altra scelta. Armata solo della sua infallibile
mira, della sua intelligenza e dei suoi poteri Demdji, Amani guida lo sparuto
esercito dei ribelli in una missione attraverso le distese implacabili del
deserto, per soccorrere i compagni. Ma quando vede proprio coloro che più ama
mettere a repentaglio le proprie vite per affrontare Gul e soldati nemici, si
chiede se davvero è lei la leader di cui hanno bisogno o se invece non li stia
guidando tutti alla morte. Amore, vita, morte, queste le parole chiave delle
scelte che la aspettano.
ATTENZIONE SPOILER!!!
Cap.
17 Il bel generale
L’autrice
ci narra la storia di Shazad come fosse una favola.
Bella,
intelligente e caparbia Shazad trovò la sua strada nella ribellione al Sultano,
purtroppo fu imprigionata a Eremot e, disposta a tutto pur di salvare le
persone che amava, decise di andare
incontro alla morte al posto della giovane
principessa Delila.
Cap.
18
Amani
e gli altri arrivano a Dustwalk, la ragazza ha promesso a Tamid che lo avrebbe
ricondotto a casa ma, una volta giunti alle porte della città, il gruppo si
accorge che questa è stata abbandonata.
Non
c’è anima viva ma non ci sono nemmeno tracce di battaglia, le case sono state semplicemente
abbandonate.
Amani
arriva alla sua vecchia casa, anch’essa sembra desolata ma entrando si accorge
che una camera è pulita, qualcuno vive lì e quel qualcuno le sta puntando un
fucile alla testa.
Cap.
19
Zia
Farrath è davanti a lei con un’espressione di odio, le punta addosso il fucile
ma, Amani, non è più la ragazzina rabbiosa scappata da Dustwalk, ora è una
donna, una ribelle, una guerriera, una Demdji e non si farà certo mettere i
piedi in testa da quella strega di sua zia!
Amani
si fa raccontare cosa è successo alla città: dopo l’esplosione della fabbrica
di armi il lavoro scarseggiava e il cibo ancora di più, la gente ha trovato
rifugio e sostentamento grazie all’uomo della montagna.
Le
leggende narrano che fosse un essere potentissimo, Amani vuole incontrarlo perché
crede che li possa aiutare a trovare Eremot, la zia li conduce tra le montagne,
dove sorge un accampamento enorme, variopinto e pieno di vita ma, a proteggere
quella gente non c’è un essere millenario ma, Noorsham, il fratello demdji di
Amani.
Cap.
20
Noorsham
le va incontro e la abbraccia davanti allo sconcerto generale ma, nonostante il
protettore abbia compiuto questo gesto di accoglienza, la gente vuole
sottoporre i nuovi arrivati al giudizio dell’Occhio: chi non è degno di
rimanere verrà bruciato.
Amani
accetta e viene condotta di fronte a una specie di specchio, una lente che vede
quali sono le tue vere intenzioni, un’invenzione gamanix utilizzata per
interrogare i nemici.
L’Occhio
mostra a Noorsham tutta la verità e, nonostante lui non approvi, mente per la
sorella e la accoglie nell’accampamento.
Cap.21
È notte fonda e Amani non riesce a dormire, è stata
divisa dai suoi compagni e non sa cosa fare. Ad un certo punto vede Noorsham
immergersi nella montagna e decide di seguirlo.
Il
cunicolo è buio e conduce la ragazza nelle profondità della montagna, lì
Noorsham si inginocchia di fronte a un grande baule di pietra e inizia a pregare
ma, ovviamente, si accorge che Amani l’ha seguito e decide di raccontarle come
è arrivato fin lì.
Quando
il suo potere si scatenò per la prima volta, lui si trovava nelle miniere, era
solo un ragazzino ma la potenza del suo dono fece crollare tutto e uccise molte
persone, nella desolazione della montagna aveva trovato quella caverna e al
centro quel grande baule dal quale poteva scaturire ogni tipo di cibo.
A
quel punto Amani si accorse che il baule è percorso da scritte molto antiche,
nella lingua dei Djinni, forse Tamid avrebbe potuto leggerle e avrebbero
finalmente trovato la formula per liberare i Djinni imprigionati dal Sultano.
Noorsham
però si era proclamato protettore dei suoi seguaci e non voleva che Amani
portasse guerra e violenza, decise così che era arrivato il momento di
ucciderla, di lasciarla andare ma lei posò sulla sua pelle un proiettile di
ferro e, una volta annullati i suoi poteri, lo tramortì.
Questi
capitoli mi sono piaciuti molto anche se devo ammettere che l’apparizione di
Noorsham era troppo ovvia!
Nel
momento stesso in cui la zia parla dell’uomo della montagna che brucia con le
sue mani di fuoco
le persone indegne, ho subito pensato a lui.
le persone indegne, ho subito pensato a lui.
Mi
aspettavo che facesse la sua apparizione e questo suo nuovo ruolo mi è piaciuto
molto, una specie di santone che decide chi è degno di vivere, idolatrato dal
suo popolo e convinto di essere destinato a grandi cose.
Amani
è il personaggio che amo di più, ho apprezzato molto il dialogo con zia Farrath
perché ci mostra quanto sia cambiata e quanta strada abbia fatto da quando è
scappata da Dustwalk!
Unica
cosa che non ho ben chiara e che, in alcuni momenti mi ha irritata, è il suo rapporto
con Jin, un continuo tira e molla che va avanti da troppo, vorrei che
finalmente si chiarissero e che potessero vivere la loro storia.
Mi
rendo conto che amoreggiare in tempo di guerra non è logico ma, cavolo, l’autrice
non ci dona mai un momento di intimità, di affetto, sempre e solo toccata e
fuga, sempre e solo litigi e allontanamenti!
“Di
doman non c’è certezza” e allora perché questi due non si svegliano un po’?
Oltretutto
lei è quasi certa di morire nel tentativo di liberare i Djinni imprigionati dal
Sultano e quindi, cosa aspetta?
Vuole
morire senza essersi concessa nemmeno un momento di vera perdizione con il suo
amato?
Scusate!
Mi sono lasciata trascinare! ;D
Tamid
rimane una palla al piede il cui unico compito è leggere quattro scritte nella
lingua dei Djinni, poi passa il tempo a lamentarsi e a inveire contro Amani.
Non
voglio che sparisca in modo tragico ma ha rotto!
Per
concludere vi lancio una costatazione divertente: ma Amani non dorme mai????
Ahahah hai ragione sul rapporto con Jin, credo anche io che dovrebbe essere più definito. Per Tamid io voto pure il modo tragico, ha rotto.
RispondiEliminaSpietata! Ma effettivamente ha proprio rotto!
EliminaGuarda, a me il rapporto tra Jin e Amani, così, in secondo piano, non dispiace 👀🤣
RispondiEliminaNoorsham lo attendevo da troppo tempo! Era scontato fosse lui, ma non ci speravo troppo visto che l'autrice non l'ha fatto apparire nel secondo volume. Comunque spero che Shazad in qualche modo si sia salvata. Altrimenti mi arrabbio tantissimo. Ma proprio tanto.
A me piace che sia in secondo piano rispetto alle vicende ma lo vorrei più definito che si capisse cosa c'è tra di loro.
EliminaNoorsham è un personaggio intetessante, sempre al limite tra follia e saggezza, mi piacerebbe vederlo di più con Amani!
RispondiEliminaIl rapporto tra lei e Jin e #maiunagioia però mi piace così, che non sia una parte preponderante della storia, il loro amore c'è sempre nei momenti che contano!
quanto hai ragione! la hamilton ci sta facendo schiumare per un po' di baci e carezze tra quei due ma temo a sto punto che possiamo metterci l'anima in pace #maiunagioia con sta qui!
RispondiEliminacomunque il fratellino infuocato mi fa davvero tantissima tenerezza, mi sembra solo più che mai povero.
Noorsham me lo aspettavo anche io. Ci vorrebbero più Jin e Amani!
RispondiEliminaLa narrazione sta entrando più nel concreto, anche se molte cose, sono ancora poco definite. Anch'io vorrei che la storia tra Jin e Amani fosse più definita, anche se non necessariamente in primo piano.
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