Sono pronta! Sono decisamente agguerrita e
piena di voglia di brontolare!
Ormai mi conoscete e sapete che, a
intervalli regolari, mi frulla un’idea per la testa e, l’unico modo per farla
tacere, è parlarne con voi.
Oggi tema scottante: il sessismo (discriminazione secondo il sesso) nell’attribuire determinate letture a maschi e femmine.
Non voglio assolutamente inoltrarmi nel
grandissimo mare di questo problema, che ci sia un’evidente disparità tra
femmine e maschi all’interno dei libri questo, si sa!
Ma fermiamoci qui perché, quello di cui vi
voglio parlare oggi è, come dicevo prima, lo stabilire che un libro, un
classico o una favola sono più da femmine che da maschi e viceversa.
La mia polemica nasce dopo aver visto le
cover dei nuovi volumi, dedicati alla letteratura classica giovanile, proposti
dalla Newton Compton.
Quando queste copertine sono entrate nel
mio campo visivo ho lanciato un urlo di orrore! Ma perché???
Questo mi chiedo!
Innanzitutto
la scelta di suddividere i classici tra maschi e femmine è assurda!
Perché una ragazzina non dovrebbe voler
leggere “Il giro del mondo in 80 giorni”
o “L’isola del tesoro”?
E perché un ragazzino non potrebbe essere
interessato a “Il giardino segreto” o
“Alice nel paese delle meraviglie”?
Ecco questa suddivisione così discriminante
per entrambe le parti m’irrita moltissimo. Sembra
ovvio che una bambina non possa sognare l’avventura, l’audacia e la forza di
alcuni classici e, a sua volta, un bambino non possa volere la fantasia, la
delicatezza e la meraviglia di altri.
I
classici sono universali e questa divisione sessista è allucinante!
Oltretutto il colore delle cover è da
brivido: con una copertina rosa confetto anche volendo, un ragazzino non
comprerà mai quel libro perché verrebbe preso in giro!
Vi porto un altro esempio: “Storie della buonanotte per bambine ribelli”.
Sono la prima a dire che era ora che qualcuno posasse lo sguardo sulle vite delle grandi donne della storia e non
solo su quelle degli uomini ma, anche se l’intento non era quello (ne sono
convinta), credo che l’aver dedicato il
libro esclusivamente alle bambini ne precluda la lettura ai maschietti.
Questo perché nessuno penserà mai di
regalare questo volume ai miei figli e, loro stessi, se leggessero il titolo
non lo vorrebbero.
L’idea
di rendere le bambine più consapevoli delle loro possibilità, della loro
intelligenza e del loro valore è fantastica ma, se vogliamo cambiare il
pensiero comune dobbiamo agire non solo sull’educazione femminile ma, anche e
soprattutto, su quella maschile.
Sono i bambini che vanno educati al
rispetto delle femminucce, ai maschietti bisogna insegnare che esistono pari
opportunità, che anche le bambine possono realizzarsi nel lavoro, nella scuola
e nel sociale.
I maschi devono imparare fin da piccoli che
bisogna dare il proprio contributo in casa facendo la spesa, il bucato,
apparecchiando la tavola e cucinando, perché non si è meno maschi se si è
ottimi casalinghi, anzi!
A mio parere, “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, sarebbe stato un progetto ancora più valido se fosse stato pensato per
entrambi i sessi, tipo un alternarsi di donne e uomini geniali, non tutte donne
o tutti uomini.
Poi, vabbè, fate come me che, fregandosene
altamente di tutto, l’ha letto lo stesso ai propri figli! Voi cosa ne pensate? Lasciatemi qui sotto
la vostra opinione!
Il punto è che spesso il genitore o parente benintenzionato non è un gran lettore a sua volta, e la dicitura "per ragazzi" o "per ragazze" è una comoda alternativa all'informarsi, girare per librerie, chiedere consiglio al bibliotecario o all'insegnante.
RispondiEliminaBisogna anche tener presente che i classici sono stati pensati e scritti in un'epoca in cui il confine tra cose da maschi e da femmine era molto più categorico rispetto ad oggi, e quest'etichetta è rimasta loro addosso: nessun editore si prendere la briga di proporre una chiave di lettura più neutrale per "Piccole Donne" o le avventure di Sandokan.
Quindi, la palla passa alla famiglia.
Per me è stato naturale leggere alcuni libri "per ragazze", ereditati da mia madre (insieme a vari romanzi d'avventura però...), mentre mio padre, non essendo un gran lettore, non ha potuto correggere il tiro, sempre che correggere si dovesse.
Da lettore adulto, tendo a preferire gli scrittori uomini, forse per maggiore immedesimazione; ma se un libro cattura la mia attenzione, il genere dell'autore non ha alcuna importanza :)
Grazie mille per questo commento, è veramente interessante capire l'opinione degli altri su questi argomenti! ;D
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