Scritto da Project Itoh e Toh EnJoe
Disegnato da
Tomoyuki Hino
Edizioni Star
Comics
5,90 €
Bianco nero e
colori con sovra copertina
176 pagine a volume
Volumi 3
Shonen
Drammatico,
Mistero, Soprannaturale e Storico
Solo in fumetteria
In un XIX secolo
dalle atmosfere steampunk è possibile riportare in vita i morti e impiegarli
nelle più svariate attività. John Watson, un brillante studente di medicina, si
trova invischiato in una pericolosa missione per conto dell’Impero Britannico.
Ciò che cerca sono i ventuno grammi di un’anima…
Nel cuore
dell’Afghanistan, Alexei Karamazov svela a Watson una terribile verità sui
nuovi modelli di cadavere. Il giovane medico e i suoi compagni ripartono per il
Giappone sulle tracce del diario di Victor. La spirale di violenza e tradimenti
si fa più soffocante mentre emergono dall’ombra nuovi giocatori di questa
pericolosa partita a scacchi…
Eccomi qui con la mia prima recensione
Manga, il fumetto di cui vi parlerò è uno shonen che ho appena terminato: “The Empire of Corpses”.
La storia è ambientata in un’epoca Vittoriana
davvero particolare, infatti, oltre alla grande rivoluzione industriale anche, un'altra
scoperta, ha cambiato radicalmente la vita dell’intera umanità.
In questo mondo il dott. Viktor Frankenstein
è realmente esistito e ha veramente creato il famoso mostro.
Purtroppo il preziosissimo diario dello
scienziato sparisce insieme a lui e, con esso, la conoscenza per dare vita ai
cadaveri.
Alcuni scritti sopravvivono alla sua morte
e, da questi, gli studiosi dell’epoca mettono a punto un complesso sistema digitale
che utilizza un software, chiamato Necroware, per impedire la morte del corpo.
Il Necroware può essere impiantato su
qualsiasi cadavere e questo riprenderà a vivere, il software agisce sul sistema
nervoso del morto riportandolo in vita.
I cadaveri possono così essere programmati
per vari scopi: lavori manuali,
industria, combattimento e molto altro.
industria, combattimento e molto altro.
Unica pecca del sistema è l’incapacità di
portare indietro l’anima.
Il dott. Frankenstein c’era riuscito, il
suo mostro possedeva dei sentimenti e una volontà propria, mentre i cadaveri
controllati dal Necroware non hanno queste caratteristiche.
Watson è il nostro protagonista, un geniale
studente di medicina che desidera trovare il modo per riportare in vita non
solo il corpo ma anche l’anima.
Purtroppo si troverà invischiato in una
missione per l’Impero Britannico e, sarà proprio durante questo viaggio alla
ricerca degli scritti del famoso Frankenstein, che ci renderemo conto di quanto
la cadaverizzazione sia una pratica
assurda e amorale.
Questo
manga mi è piaciuto moltissimo, la storia è avventurosa, dinamica e ricca di
colpi di scena che stravolgono le ipotesi fatte fino a qualche momento prima.
La
trama è ricca d’intrighi e molto complessa, i personaggi sono ben
caratterizzati e hanno la peculiarità di possedere i nomi dei più famosi
personaggi dei libri ambientati nel XIX secolo ma anche di personalità storiche
realmente esistite.
Troviamo, infatti, John Watson, Frankenstein,
Van Helsing, Thomas Edison, professor M e moltissimi altri.
Ad alcuni potrebbe sembrare una scelta
ridicola ma, vi assicuro, che sono
talmente ben integrati nell’intreccio e temporalmente inseriti con precisione da essere perfetti.
talmente ben integrati nell’intreccio e temporalmente inseriti con precisione da essere perfetti.
Il
disegno è ricco di dettagli, sfumato e dal tratto delicato, veramente suggestivo.
La
storia narrata è molto forte, provate a immaginare un mondo dove è
concesso riportare in vita le persone e usarle come marionette nelle mansioni
più difficili e pesanti. Sarebbe un luogo tremendo a mio parere.
Da un
punto di vista morale la “cadaverizzazione” è assolutamente inconcepibile, il defunto ha
diritto di riposare in pace ed essere rispettato.
Se guardiamo poi, alla vita dell’uomo
troveremo molte problematiche, la storia
punta il dito su come i vivi e i morti alla fine si assomiglino: i primi
hanno perso il lavoro e vivono nella noia e nell’inezia, i secondi vagano privi
di anima.
Alla
fine i vivi sono apatici e incolore proprio come i morti, la società descritta
è, alla fine, una società malata.
In
conclusione vi consiglio vivamente la lettura di questo Manga, soprattutto se
amate gli shonen e le storie originali.
Il
finale mi ha lasciata un po’ insoddisfatta, diciamo che, se da un lato, ho
apprezzato il fatto che si trattasse di una mini serie, dall’altro avrei voluto
immergermi un po’ di più in questo mondo, avrei apprezzato degli
approfondimenti maggiori su tematiche e personaggi.
Valutazione
Ma sai che io non ho mai letto un manga, prima o poi mi deciderò a leggerne uno.
RispondiEliminaSi si, prova! Io ho ripreso per puro caso e ora non riesco a smettere. Sono veramente belli e, come per i libri, ce ne sono di tutti i tipi. Li considero un ottima pausa tra un libro e l'altro perché mi regalano momenti di puro relax. Non vanno sottovalutati!
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