Buongiorno cari lettori, scusate l’assenza
di questi giorni ma il caldo non aiuta e il mio cervello, a queste temperature,
non connette molto bene!
Sono giorni che faccio la danza della
pioggia nella speranza di un bel temporale rinfrescante ma, sembra che dovrò
aspettare parecchio tempo.
Questa mattina c’è una leggera brezza e
quindi, davanti alla finestra spalancata, preparerò qualche recensione.
Partiamo con quella di Assassinio sull’Orient
Express di Agatha Christie, si tratta del terzo libro di questa
autrice che leggo nel corso dell’anno e, purtroppo, è quello che mi è piaciuto
meno.
Titolo: Assassinio sull'Orient Express § Autrice: Agatha
Christie § Pagine: 210
Casa editrice: Mondadori § Genere: Giallo
Salito a bordo del leggendario Orient
Express, l'impareggiabile investigatore Hercule Poirot è costretto a occuparsi
di un efferato delitto. Mentre il treno è bloccato nella neve, infatti,
qualcuno tra i passeggeri pugnala a morte il ricco signor Ratchett.
Evidentemente l'assassino deve nascondersi fra i viaggiatori, ma nessuno di
loro sembra avere motivo per commettere il crimine. Un'indagine complicata
attende l'infallibile detective.
Per una serie di coincidenze Hercules Poirot
si ritrova a bordo del famoso Orient Express, una locomotiva che dalla Turchia
conduce i suoi passeggeri fino a Parigi.
Il treno procede spedito nel cuore dell’Europa,
tutto intorno il bianco candido della neve. Sarà proprio in quest’atmosfera
surreale che avverrà un efferato omicidio: durante la seconda notte di viaggio
il signor Ratchett viene accoltellato più volte nella sua cabina.
Come se non bastasse, una tormenta di neve
blocca l’intera locomotiva nel bel mezzo del nulla. Cosa fare?
Il capo compagnia deciderà di assumere
Hercules Poirot, suo caro amico, come investigatore. Il mistero è complicato e
ricco di dettagli ma il nostro omino baffuto, come sempre, riuscirà a
sbrogliare la matassa.
Premetto che ho letto tre libri di Agatha Christie e, di questi, solo due appartenevano alla serie di Poirot ma, devo ammettere che, tra Poirot e il misterodi Styles Court e Assassinio sull’Orient Express, c’è una differenza pazzesca.
Premetto che ho letto tre libri di Agatha Christie e, di questi, solo due appartenevano alla serie di Poirot ma, devo ammettere che, tra Poirot e il misterodi Styles Court e Assassinio sull’Orient Express, c’è una differenza pazzesca.
Nel primo la storia è raccontata dal punto
di vista di un amico di Poirot, la narrazione è scorrevole e ha la struttura
tipica del romanzo giallo/thriller, gli eventi si susseguono in modo repentino
lasciando spiazzati e catturando l’attenzione del lettore.
Nel secondo, Assassinio sull’Orient Express, la storia è narrata in terza
persona quindi siamo meno coinvolti, inoltre, il libro è strutturato come un giallo investigativo di tipo poliziesco:
una prima parte dedicata all’omicidio, una seconda parte con tutte le
deposizioni, una terza parte dedicata alle innumerevoli supposizioni e, per
concludere, la risoluzione dell’enigma.
Questa
struttura rende la lettura molto schematica e la parte centrale con ben tredici
deposizioni è lunga, infinita e noiosa.
Il libro conta 210 pagine di cui un
centinaio sono deposizioni e una cinquantina sono supposizioni che, ovviamente,
il povero lettore non capisce perché Poirot fa dei voli di pensiero al di fuori
della portata dei comuni mortali (o almeno al di fuori della mia portata)!
Poirot
è sempre un personaggio eccezionale e originale, le sue battute al momento
giusto e il suo fascino catturano il lettore che non può resistergli ma, anche
qui, devo dire che l’ho trovato meno accattivante del libro precedente.
In questo romanzo Poirot non sprizza
scintille di originalità come nel primo ma è confinato in un treno dove deve
interrogare in modo metodico tutti i passeggeri. Qui spicca, senza ombra di
dubbio, il suo intelletto superlativo, la calma e la compostezza di fronte a un
enigma molto difficile e la sua capacità di vedere al di là della persona, nel
profondo, scovando anche i più piccoli segreti.
Dopo
più di 150 pagine di noia, sono arrivata al finale tanto atteso e, devo
ammettere che sono rimasta senza parole, sbalordita e piacevolmente sorpresa.
Il mistero trova la sua conclusione in una
soluzione pazzesca e completamente inaspettata. Proprio per questo non mi sento
di bocciare il libro, Agatha Christie è
riuscita a sorprendermi anche questa volta e, nonostante la lettura non sia
stata delle più piacevoli, il finale ha risollevato di molto l’insieme.
Valutazione
Nessun commento:
Posta un commento