12 giugno 2020

Le dimore letterarie che amo di più


Buongiorno cari amici, oggi post di approfondimento dedicato al mondo dei libri.
Questa idea mi frulla per la testa da un po’ e dopo molti ripensamenti ho finalmente deciso di sedermi davanti al pc per parlare con voi delle mie dimore letterarie preferite!
Da sempre ho una gran passione per le case librose, adoro le descrizioni degli ambienti, i dettagli delle stanze, l’atmosfera che trasmettono e l’aria che si respira, sono convinta che una buona ambientazione possa fare la differenza e che, a volte, il luogo in cui avvengono i vari avvenimenti determini la bellezza del romanzo.
Ho quindi fatto una lista delle dimore che mi hanno maggiormente colpita dei miei anni da lettrice, un mix di case magiche, case infestate e dimore antiche.

Il diario di Hellen Rimbauer
Questo romanzo, decisamente vecchiotto, racconta sotto forma di diario la vita di Hellen a Rose Red, una casa enorme piena di stanze, stanzini, corridoi, in continuo mutamento, sempre alla ricerca di persone di cui nutrirsi.
Proprio così, la villa che il marito di Hellen fa costruire per la loro vita insieme, è una casa maledetta!
L’atmosfera di ansia, inquietudine e disagio è palpabile, Hellen si sente osservata, spiata mentre beve il thè in giardino o mentre cammina per i corridoi, a poco a poco iniziano a sparire le persone, prima un’amica venuta in visita, poi una cameriera e, dopo ogni sparizione, la casa si espande, cambia, le pareti si spostano e appare una nuova stanza, un nuovo stanzino segreto.
Forse la casa è infestata, si sospetta sia stata costruita su un antico cimitero indiano che ora da potere alla dimora, non si sa perché ma è viva e ha sempre bisogno di nutrirsi.
Se amate le storie di case maledette questo è il libro che fa per voi!

Il bosco ricorda il tuo nome
Una casa infestata, un bosco misterioso, due gemelle ambigue e potenti, questi sono gli elementi che mi hanno fatta innamorare di questo romanzo!
Al primo posto, ovviamente, la casa infestata!
Villa Soledad è una dimora inquietante, costruita a strapiombo su una scogliera che si affaccia sul tempestoso Mar Cantambrico e circondata da un bosco fitto e oscuro.
Sembra viva, attenta, sempre pronta a rispondere al potere delle due gemelle, ascoltatrice e custode di segreti inconfessabili.
La villa possiede una personalità propria, camminando nei giardini, nei corridoi, nelle stanze ricoperte di polvere e misteri, si ha la sensazione che la casa respiri e sia in attesa di qualcosa.

Il sapore dei semi di mela
Amo questo romanzo, l’ho amato la prima volta che l’ho letto e ancor di più quando lo rilessi qualche anno fa, è un libro che parla di memoria, di ricordi e di svolte, un libro evocativo che sa catturare il lettore con immagini forti e sensazioni intense.
Anche qui la casa secolare è lo scenario perfetto per il dipanarsi delle vicende delle donne della famiglia Lϋnshen, una dimora avvolta dal ricco fogliame dei frutteti, un giardino incantato, pieno di ribes bianchi, non-ti-scordar-di-me e un vecchio albero di melo sotto le cui fronde si sono susseguiti amori, passioni, tradimenti e segreti.
Si sente il profumo dell’estate, della marmellata di mele, di terra umida e panni stesi al sole, le stanze sanno di polvere, di foto ingiallite, vestiti dimenticati negli armadi, pietra e fiori.
Tutto evoca il passato, ricordi mai dimenticati, segreti che aspettano solo di essere rivelati.
Leggetelo!

A discovery of Witches-Il libro della vita e della morte
Credo che la storia di questo romanzo la conoscano un po’ tutti, complice la serie tv che ha tanto spopolato i mesi scorsi, si tratta di un libro con protagonista una strega molto potente ma, noi stiamo parlando di case librose e come non citare la dimora delle streghe Bishop?
Un grande casa coloniale, antica e polverosa, circondata da boschi e frutteti, profumata di mele, spezie, erbe essiccate, libri antichi e inchiostro, una casa viva, magica e partecipe delle vicende della famiglia.
Una dimora che si muove, crea nuove stanze ricche di tutto ciò che occorre quando sente che sta arrivando qualcuno, prevede eventi, scricchiola e ulula quando non è d’accordo, fa apparire oggetti perduti e dimenticati, custodisce segreti e ricordi.
La degna dimora di una stirpe di streghe!

Lo Hobbit e Il signore degli Anelli
Sono convinta che Tolkien sia il più grande scrittore di tutti i tempi e il più grande creatore di ambienti meravigliosi.
Ora basti pensare a Gran Burrone, Lorien, Moria, Edoras, Minas Tirith ma soprattutto alle case degli Hobbit! Oh come sono belle!

“In un buco nella terra viveva uno hobbit.
Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.
Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d'ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto confortevole, senza fumo, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate, e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto ricevere visite. Il tunnel si snodava, inoltrandosi profondamente anche se non in linea retta nel fianco della collina (o meglio la Collina, come era chiamata da tutta la gente per molte miglia all'intorno) e molte porticine rotonde si aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall'altra. Niente piani superiori per lo hobbit: le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense (molto numerose), i guardaroba (c'erano camere intere destinate ai vestiti), le cucine, le sale da pranzo, erano tutte sullo stesso piano, anzi sullo stesso corridoio. Le camere migliori erano tutte sul lato sinistro (entrando), perché erano le sole ad avere finestre: finestre rotonde profondamente incassate che davano sul giardino e sui campi dietro di esso, lentamente degradanti verso il fiume."

E con l’incipit di Lo Hobbit si conclude la piccola liste delle dimore librose che amo di più, non esitate a scrivermi le vostre, sarei felicissima di trovare altri luoghi suggestivi in cui rifugiarmi!

4 commenti:

  1. Ciao! Cinque posti indubbiamente affascinanti, ma quello che mi attira di più è la casa degli Hobbit!

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  2. Le ambientazioni de Il sapore dei semi di mela e quelle di Tolkien sono quelle che mi piacciono di più *-*
    Oltre a Fairy Oak e a quelle di Tolkien che ti ho scritto su Ig, mi viene in mente adesso la casa di nonno Misha col suo bellissimo laboratorio segreto... Il libro è Nina la bambina della sesta luna :)

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    1. Fairy Oak devo assolutamente recuperarlo, mi sembra una bellissima serie!

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