9 agosto 2018

"L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello" di Oliver Sacks


Era da molto tempo che volevo leggere qualcosa di Oliver Sacks anche perchè, lavorando come infermiera in neurologia/cardiologia sono parecchio interessata alle tematiche che tratta, finalmente ci sono riuscita.
Sono rimasta molto colpita da questa lettura, tanto che credo recupererò anche il resto della bibliografia di questo scrittore medico che sa veramente parlare di malattia con tatto, umanità e grande intelligenza.


Titolo: L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello § Autore: Oliver Sacks
Pagine: 320 § Casa editrice: Adelphi § Genere: Raccolta di racconti, Medico

Come per la maggior parte degli Adelphi non c'è una vera e propria trama ma, una citazione che descrive in poche parole il libro.

"E' un libro che vorrei consigliare a tutti: medici e malati, lettori di romanzi e di poesia, cultori di psicologia e di metafisica, vagabondi e sedentari, realisti e fantastici. La prima musa di Sacks è la meraviglia per la molteplicità dell'universo." Pietro Citati
Oliver Sacks è un neurologo di fama mondiale, scrittore, medico, psichiatra, chimico e accademico, ha insegnato nelle più grandi facoltà universitarie americane e ha scritto molteplici libri che hanno come tema le malattie neurologiche.
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è una raccolta di casi clinici ma, strutturati come racconti e non come schedari medici. 
Nell’800 era pratica dei dottori scrivere i propri casi sotto forma di storia che mettesse in luce non solo i segni e i sintomi di una determinata patologia ma,
anche e soprattutto, il risvolto psicologico che questa aveva sul paziente.
Al centro del caso clinico c’era l’uomo con tutte le sue sfaccettature.
Con l’avvento del metodo scientifico medico si è passati a una diversa forma:  il caso clinico come raccolta di dati.
La nuova prassi è la raccolta di una lista di informazioni sul paziente come età, peso, altezza, sesso, anamnesi remota (patologie passate) e prossima (segni e sintomi attuali).
Al centro di questi scritti non vi è più l’uomo ma la malattia, si ha quindi una spersonalizzazione nell’essere umano a favore della patologia che prende il sopravvento e acquista sempre più importanza.
Possiamo così trovare la tipica e triste realtà del medico che non parla del signor Rossi e del suo problema ma solo del problema.
Proprio in questa differenza di forma sta la bellezza della raccolta di casi clinici di Oliver Sacks: il paziente, l’essere umano con tutte le sue fragilità torna protagonista.

«Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse anche sono insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia» Oliver Sacks

I casi raccontati fanno parte del bagaglio lavorativo di Sacks, una raccolta delle più svariate patologie neurologiche alcune talmente assurde da sembrare impossibili.
Conosceremo l’uomo che vive perennemente nel passato perché ha dimenticato gli ultimi vent’anni della sua vita, quello che ha perso la capacità di vedere i volti e quindi arriva a scambiare la moglie per un cappello, quello che non riconosce più la sua gamba e cerca continuamente di buttarla giù dal letto cadendo a sua volta.
Scopriremo l’esistenza di patologie che riescono a cancellare o compromettere la personalità, malattie come l’afasia che rendono impossibile capire quello che gli altri dicono, fino alla perdita totale del controllo su se stessi.
Sacks racconta ogni storia con cura e umanità, soffermandosi sullo stato d’animo dei pazienti, le implicazioni psicologiche della patologia e il supporto necessario non solo al corpo con l’utilizzo di farmaci adeguati ma soprattutto all’uomo.
La capacità empatica di questo medico lo rende estremamente speciale, mentre leggiamo capiamo che questo è il professionista che vorremmo incontrare nel momento del bisogno. Un dottore interessato al paziente come persona e non solo come patologia.
La miriade di personaggi che popolano queste storie vengono presentati come persone normali: il musicista, il marinaio, la sportiva, l’artista ma, al di là dell’apparenza c’è la voragine lasciata dalla malattia.
Un vuoto invisibile che colpisce la parte più profonda del sé, quell’elemento fondamentale per determinare il proprio io.
Sono pezzi di vita che vanno perduti e Sacks, da abile narratore qual è, ci spiega con profonda umanità cosa vive chi si trova in queste situazioni.
Deficit ed eccessi diventano una sorta di catalogo degli orrori mitigato dalla bravura di Sacks, che sa soffermarsi sulla meravigliosa potenza del nostro cervello e sull'imprevedibile capacità umana di superare anche le prove più difficili.

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