16 luglio 2019

"Rebel. La nuova alba" di Alwin Hamilton


Buongiorno cari amici, complice il tempo piovoso (per la mia gioia immensa, sono una figlia dell’autunno e sopra una certa temperatura il mio cervello non parte), ho deciso di recuperare qualche recensione.
Oggi parliamo di Rebel. La nuova alba, ultimo capitolo della trilogia di Rebel che ho finito di leggere il mese scorso con il Gruppo di Letture al quale partecipo da circa un anno.
Nel complesso questa serie mi è piaciuta moltissimo, ho apprezzato le atmosfere e la capacità dell’autrice di rendere ogni momento carico di suspance ma, presi singolarmente, i libri mi sono piaciuti meno e devo ammettere che, da questo finale, avrei voluto molto, molto di più!

Titolo: Rebel. La nuova alba § Autrice: Alwin Hamilton § Pagine: 384
Casa editrice: Giunti § Genere: Fantasy

Fuggendo dal suo sperduto paesino nel deserto, mai Amani avrebbe immaginato di unirsi a una ribellione e tanto meno di prenderne da sola il comando. Ma quando il sanguinario Sultano del Miraji imprigiona il Principe Ribelle nella mitica città di Eremot, non le rimane altra scelta. Armata solo della sua infallibile mira, della sua intelligenza e dei suoi poteri Demdji, Amani guida lo sparuto esercito dei ribelli in una missione attraverso le distese implacabili del deserto, per soccorrere i compagni. Ma quando vede proprio coloro che più ama mettere a repentaglio le proprie vite per affrontare Gul e soldati nemici, si chiede se davvero è lei la leader di cui hanno bisogno o se invece non li stia guidando tutti alla morte. Amore, vita, morte, queste le parole chiave delle scelte che la aspettano.
Il terzo capitolo della serie di Rebel è un susseguirsi incessante di eventi, colpi di scena e momenti adrenalinici.
Amani, insieme a Jin, Sam e all’insopportabile Tamid, parte alla ricerca di Eremot, un luogo oscuro nel quale la Distruttrice di Mondi è stata imprigionata millenni prima, lì sono stati richiusi il Principe Ribelle e Shazad.
La giovane Demdji non vuole arrendersi all’idea di averli persi e cerca in tutti i modi una soluzione per accedere alla leggendaria prigione.
Tutto dipende da lei! Ora che Ahmed non c’è più, Amani ha dovuto prendere il controllo della situazione mettendosi alla guida dei ribelli, si troverà ad affrontare prove inimmaginabili, dovrà prendere decisioni difficili ed estreme ma il dubbio rimarrà sempre una costante: è lei il capo di cui hanno bisogno? Sta facendo la cosa giusta o il sta conducendo tutti verso la morte? 
Amani è un personaggio bellissimo, uno dei più belli della narrativa fantasy contemporanea, l’autrice è stata molto abile nel gestire la sua evoluzione: da ragazza ribelle e sognatrice di Dustwalk, a donna coraggiosa e intrepida alla guida dei ribelli.
La sua trasformazione è incredibile ma assolutamente realistica perché forgiata da migliaia di prove, sofferenze e battaglie, Amani è una guerriera che lotta non per ottenere la gloria ma per salvare le persone che ama, l’amore è la sua forza, la sua arma contro il mondo!
A metà libro mi ero lamentata della lentezza con la quale procedeva la relazione tra lei e Jin, più che altro della poca chiarezza da parte di entrambi, in realtà, devo ammettere che anche qui, l’autrice ha
creato una degna conclusione, in particolare ci sono alcune scene che ho trovato estremamente romantiche, passionali e struggenti.
Unica pecca del libro è la velocità con cui avvengono le cose, ci sono stati dei momenti in cui avrei voluto mettere il freno, rallentare il tutto e potermi soffermare sui vari avvenimenti ma soprattutto sulle perdite! Proprio così, in questo libro, moriranno parecchi personaggi e, in particolare, per uno di loro, sono rimasta molto delusa dalla mancanza di tempo concessa per piangere la sua perdita.
Nemmeno un secondo!
Tutto procede a rotta di collo, come un masso che precipita da un dirupo e nel cadere provoca una valanga che non si può fermare, questa è la sensazione mentre si legge Rebel. La nuova alba!
Gli eventi si susseguono senza tregua, le morti, le battaglie, le vittorie, le sconfitte, gli amori, gli adii, tutto va spedito come un proiettile che fende l’aria e non c’è modo di sottrarsi a questa corsa forsennata.
Da un lato, c’è l’enorme vantaggio che il libro si legge alla velocità della luce, dall’altra però si ha la sensazione di non riuscire a trattenere nulla, di non assaporare davvero la lettura.
Nonostante abbia apprezzato il finale, frettoloso come sempre ma molto intenso, l’autrice ha voluto dare un senso e una conclusione a ogni cosa e a tutti i personaggi, ma nel farlo ha cercato di ottenere l’effetto “leggenda”, purtroppo non ho amato molto il suo continuo passare dalla prima persona alla terza.
Ha sicuramente il suo fascino perché richiama le leggende del deserto, la magia delle storie raccontante intorno al fuoco ma, a mio parere, non è stata gestita molto bene e il risultato è un po’ banale e lascia insoddisfatti.
Nel complesso è sicuramente una bella lettura, ha un’ambientazione completamente nuova nel mondo fantastico, infatti, l’autrice ha saputo creare divinità, leggende e tradizioni che, in questo terzo volume, prendono vita ampliando il disegno del mondo di Amani.
Trilogia consigliata, soprattutto se letta tutta d’un fiato!
Non vi annoierete!

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