Titolo: Mexican Gothic § Autrice: Silvia Moreno-Garcia § Pagine: 348
Casa editrice: Mondadori § Genere: Horror
Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina, uno sconosciuto dall'aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l'anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.
"Mexican gothic" è il classico libro che rientra perfettamente nella mia confort zone, gli elementi ci sono tutti: un mistero da scoprire, una dimora maledetta sperduta nel nulla e una protagonista femminile forte e intraprende.
Purtroppo non è stata la lettura elettrizzante che mi aspettavo.
Diciamo che con questo tipo di trama la possibilità di uno scivolone e di scadere nel banale è molto facile, qui non c'è un vero e proprio scivolone ma la seconda metà del libro non da grandi soddisfazioni.
Noemì è una giovane rampolla messicana degli anni cinquanta che passa le sue giornate tra università, feste, cene con ragazzi e aperitivi, molto affezionata alla cugina Catalina, rimane subito turbata da alcune sue lettere dove racconta di essere prigioniera nella casa maledetta del marito.
La donna sembra molto malata, delirante e impossibilitata a lasciare la dimora, Noemì parte quindi per risolvere il mistero e capire l'effettiva gravità della situazione.
Se vi aspettate folklore messicano, leggende e molto altro non lo troverete, infatti, il maniero in cui vive Catalina appartiene a una prestigiosa e ormai in rovina famiglia nobiliare inglese, costruito sul cucuzzolo di una montagna impervia, circondato da boschi nebbiosi e da burroni è l'unico ambiente che conosceremo per tutto il romanzo quindi, purtroppo, di messicano non c'è nulla!
L'intera storia poteva essere ambientata nella brughiera inglese e non avrebbe fatto nessuna differenza!
Un vero peccato!
High Place è una dimora cupa, fatiscente e inquietante, ogni cosa sembra in decomposizione o in rovina, la famiglia Doyle è composta da personaggi altrettanto inquietanti e strani, freddi e distaccati che impartiscono a Noemì regole senza senso da rispettare.
La cugina, così solare e allegra un tempo, ora è debole, malaticcia e ossessionata da voci che sente all'interno delle pareti.
Ma cosa nasconde High Place?
Noemì inizia ad avere incubi e allucinazioni, vede indizi che non riesce a collegare ed è certa che un'oscura presenza pervada la casa e i suoi abitanti.
La prima metà del libro si legge tutta d'un fiato, l'atmosfera gotica è affascinante, c'è un tocco di glamour nelle descrizioni delle stanze, degli oggetti ma anche negli abiti di Neomì che spicca brillante sullo sfondo cupo della dimora e sembra una diva del cinema di Hollywood di altri tempi.
Non si può dire altrettanto della seconda metà, arrivati al momento di svelare il grande mistero della famiglia Doyle, la vicenda prende una piega grottesca e confusa.
La storia familiare non è solida, ci sono buchi di trama e poca chiarezza, diciamo che l'autrice non sembra molto interessata a creare un worldbuilding forte ma punta soprattutto sui dettagli visivi infatti, in alcune parti, si ha la sensazione di avere per le mani il copione di un film.
Il libro è già destinato a diventare una serie tv e sicuramente la resa sarà migliore.
C'è la volontà di stupire con scene molto articolate e macabre, un mix di splatter, gotico e glamour!
Purtroppo non era quello che mi aspettavo e l'intero romanzo perde di chiarezza e solidità, la stessa protagonista, all'inizio così caparpia e interessante, diventa sempre meno credibile, perde di intelligenza istupidendosi all'improvviso, non riesce a prendere decisioni furbe o a fare cose pratiche, manca di spessore e risulta frivola, fissata continuamente sugli abiti e i pensieri sconci nei confronti del marito di Catalina, in una situazione che farebbe rizzare i peli sulla nuca a chiunque!
Non mi sento di bocciare in toto il romanzo ma ammetto che è stata una delusione e che il finale non mi ha soddisfatta, come detto sopra, è una storia molto più adatta allo schermo.
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