Titolo:
Il buio oltre la siepe
§ Autrice:
Harper Lee
§ Pagine:
352
Casa editrice: Mondadori § Genere:
Narrativa americana, Classici
In una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l'avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. Questo, in poche righe, l'episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant'anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove è stato tradotto. Non si esagera dicendo che non c'è americano che non l'abbia letto da bambino o da adolescente e che non l'abbia consigliato a figli e nipoti. Eppure non è un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell'Ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. Quale il segreto della forza di questo libro? La sua voce narrante, che è quella della piccola Scout, la figlia di Atticus, una Huckleberry Finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perché Scout è una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico più caro (ispirato all'autrice dal suo amico d'infanzia Truman Capote), ci racconta la storia di Maycomb, Alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona società che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.
Con un po' di ansia mi accingo a parlarvi di "Il buio oltre la siepe", un classico americano famosissimo e amatissimo.
Appena pubblicato, il libro riscosse un notevole successo e rimase primo in classifica per molti mesi, nel 1961 vinse il premio Pulitzer per la narrativa e, ancora oggi, è definito un capolavoro letterario.
Era da tempo che desideravo leggerlo ma, non so perché, ero convinta si trattasse di un romanzo molto pesante sia per scrittura che per tematiche.
Ora apro una piccola parentesi, dopo la tragica esperienza del GDL di "Una vita come tante", io e Laura, abbiamo deciso di creare un gruppetto molto più piccolo (poche lettrici ma molto buone) e di selezionare alcuni titoli che ritenevamo interessanti, da qui la decisione di leggere "Il buio oltre la siepe" e, meno male, perché l'ho amato!
Il tema principale del romanzo è il razzismo ma c'è molto di più.
Attraverso gli occhi di Scout, una bambina di sette anni, ripercorriamo due anni di vita di Maycomb (per chi non lo sapesse questo paese non esiste), piccola città dell'Alabama nel "profondo Sud".
Scout ci introduce al paese, descrivendoci la vita e la mentalità dei cittadini, i loro segreti e le tradizioni ma, soprattutto, ci mostra che ognuno di loro riveste un ruolo ben preciso, un'immagine pubblica difficile da scrollarsi di dosso.
Così conosciamo Atticus, il padre di Scout, un avvocato fuori dal comune che crede nella giustizia e che cresce i figli nel rispetto del prossimo e nella libertà di pensiero; la zitella Miss Moody, donna eccezionale e anticonformista che viene snobbata dalle signore "a modo" del paese; i Radley, famiglia emarginata sulla quale si racconta di tutto; lo sceriffo, la maestra e molti altri.
"Il buio oltre la siepe" tratta il delicato tema del razzismo infatti, Atticus deciderà di difendere Tom, un uomo di colore accusato ingiustamente di violenza carnale.
Atticus è consapevole di sfidare l'opinione pubblica e di mettere la propria famiglia in una situazione spiacevole ma, il suo senso di giustizia è più forte e, purtroppo, non si rende conto di quanto le persone possano essere malvage.
Scout, con i suoi occhi di bambina, ci racconterà i vari eventi con grande semplicità e un pizzico di ingenuità.
Da un lato ciò impedisce un approfondimento completo della vicenda che rimane un fatto marginale nella vita della piccola ma, dall'altra, questo punto di vista rende meno pesante la storia e le tematiche trattate.
Ne "Il buio oltre la siepe" c'è veramente tanto su cui riflettere non solo il razzismo, questo libro parla di come la gente non voglia vedere oltre, di come sia comodo rimanere all'interno di regole sociali ingiuste solo per essere accettati, di ingiustizia, di sessismo e di maschilismo.
C'è tanto e infatti, è stata una lettura intensa, immersiva, molto bella ma anche dolorosa.
Ho amato Atticus e Scout ma credo che ogni personaggio abbia un ruolo ben preciso all'interno della storia. La Harper traccia un quadro ricco e dettagliato di una tipica cittadina dell'America del Sud degli anni '60 chiamando in gioco elementi storici, sociali e psicologici.
Da leggere assolutamente una volta nella vita.
Anche io ho sempre pensato che fosse un libro pesante ma da come ne parli mi rendo conto che probabilmente è semplicemente un pregiudizio (che è lo stesso pregiudizio che mi è rimasto un po' per tutti i classici a causa dell'approccio che ho avuto tramite la scuola). Prima o poi mi deciderò, nel frattempo ti faccio i complimenti per la recensione ❤️
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