30 gennaio 2018

"Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie

Buon martedì e ben arrivati nel mio angolino libroso, oggi voglio parlarvi di un vero e proprio capolavoro del giallo: Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.
Devo dire che ci ho preso proprio gusto!
Non avevo mai letto nulla di quest’autrice e ora, in pochi mesi, ho letto già due romanzi e non intendo certo fermarmi, visto che ho acquistato Assassinio sull'Orient Expresspochi giorni fa. Una pecca di questo romanzo (sto scherzando!) è la traduzione italiana del titolo, quello originale è And then there were none, tradotto alla lettera sarebbe “E poi non rimase nessuno”, un titolo perfetto per questa storia.
In Italia è stato tradotto con Dieci piccoli indiani che, oltretutto è sbagliato perché la poesia, scritta dall’autrice che fa da base del romanzo, è Dieci poveri negretti. Forse sarebbe stato un titolo poco piacevole ma, a questo punto, valeva la pena mantenere quello originale.
Che cosa rende tanto speciali i gialli di Agatha Christie?
Semplice: non capisci mai chi è l’assassino!


Dieci sconosciuti si ritrovano a Nigger Island, un’isola suggestiva e selvaggia sulla quale è stata costruita una villa moderna e bellissima. 
I motivi che li hanno condotti in quel luogo così isolato sono vari: Edward Armstrong, famoso medico, è stato contattato per una consulenza; Emily Brent, zitella parecchio acida, è stata invitata da una vecchia amica per fare una vacanza gratis; William Blore, poliziotto in pensione, viene assunto per controllare le persone presenti sull’isola; Vera Claythorne, ex bambinaia, ha accettato un lavoro come segretaria presso i proprietari della villa; Philip Lombard, avventuriero, viene pagato per qualcosa di poco preciso ma riguardante l’isola; John Macarthur, ex colonnello, deve incontrare un gruppo di amici dei tempi dell’esercito; Anthony Marston, ricco scavezzacollo, viene invitato a trascorrere una vacanza sull’isola; Thomas e Ethel Rogers, maggiordomo e cameriera, vengono assunti per servire gli ospiti e infine, Lawrence Wargrave, giudice in pensione, è stato contattato da un’amica per trascorrere qualche giorno insieme.


Tutti rimangono colpiti quando i proprietari della casa non si presentano ad accoglierli e, rimangono ancora più stupiti, quando scoprono di essere gli unici abitanti della villa.
Le stranezze non tardano a palesarsi, la casa è accogliente ma inquietante, in ogni stanza è appesa una poesia che parla di Dieci poveri negretti e della loro terribile sorte.

Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione,
solo nove ne restar.

Nove poveri negretti
fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato,
otto soli ne restar.

Otto poveri negretti
se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro,
solo sette ne restar.

Sette poveri negretti
legna andarono a spaccar:
un di lor s'infranse a mezzo,
e sei soli ne restar.

I sei poveri negretti
giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto,
solo cinque ne restar.

Cinque poveri negretti
un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale,
quattro soli ne restar.

Quattro poveri negretti
salpan verso l'alto mar:
uno un granchio se lo prende,
e tre soli ne restar.

I tre poveri negretti
allo zoo vollero andar:
uno l'orso ne abbrancò,
e due soli ne restar.

I due poveri negretti
stanno al sole per un po':
un si fuse come cera
e uno solo ne restò.

Solo, il povero negretto
in un bosco se ne andò:
ad un pino si impiccò,
e nessuno ne restò.

Come se non bastasse, in sala da pranzo, al centro della tavola c’è un grande vassoio contenente le statuine dei dieci poveri negretti.
Tutti gli ospiti cercano di scacciare le strane sensazioni che percepiscono quando, dopo cena, riuniti in salotto, una voce artificiosa annuncia di fare silenzio e inizia a elencare i loro nomi e gli omicidi di cui sono responsabili.
Scoppia il panico e la confusione, tutti pensano a un orrido scherzo, chi nega, chi sviene, chi prende l’iniziativa e propone un confronto, nessuno ammette la
propria responsabilità e sembra tornare una certa calma, ma il gioco è appena iniziato e le morti si susseguiranno con spietata precisione!
I dieci sfortunati capiranno ben presto di essere le pedine di un pazzo che li ha riuniti sull’isola per punirli.
Ma chi è quest’uomo folle? C’è qualcuno che li spia?
O quel qualcuno è uno di loro?
Agatha Christie è un vero genio, ho sentito parlare molto di questo romanzo, alcuni dicono che sia il suo capolavoro, personalmente posso dire che è un giallo pazzesco!
L’autrice è una vera e propria maestra del genere e ci tiene sulle spine fino all’ultima pagina.
Il killer rimane un’incognita che destabilizza e inquieta.
L’isola assume un aspetto cupo e grottesco, le rocce a picco sul mare minaccioso tolgono ogni speranza di una possibile fuga, a peggiorare la situazione una terribile tempesta costringe gli ospiti a rimanere chiusi in casa.
Le giornate sembrano non finire mai e le notti assomigliano a un incubo
tremendo.
Le pagine trasudano ansia, paura, sgomento e delirio, alcuni ospiti iniziano a impazzire, la tensione li devasta e, allucinazioni e incubi, prendono il sopravvento sulla realtà.
Mentre leggevo, percepivo un forte senso d’inquietudine, mi sentivo catapultata a Nigger Island, guardavo tutti con sospetto e cercavo di cogliere i minimi dettagli per capire chi era il colpevole.
Un giallo magistrale che tiene incollati alle pagine, ho fatto fatica a posare il libro ma in alcuni momenti sentivo proprio la necessità di respirare aria pulita.
L’idea di Agatha Christie è geniale: dieci persone, dieci assassini, isolati e intrappolati in un gioco malefico e spietato, vittime a loro volta di un killer invisibile.
A Nigger Island l’impossibile, sembra davvero diventare possibile!

Valutazione


AUTRICE: Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan, nota come Agatha Christie (Torquay, 15 settembre 1890 – Wallingford, 12 gennaio 1976), è stata una scrittrice britannica.
La firma di Agatha Christie
Tra le sue opere si annoverano, oltre ai romanzi gialli che l'hanno resa celebre, numerosi racconti, 19 opere teatrali e anche alcuni romanzi rosa scritti con lo pseudonimo di Mary Westmacott. Considerata una delle scrittrici più influenti e prolifiche del XX secolo nonché giallista di fama mondiale, curò sempre i suoi romanzi con grande abilità, creando un'atmosfera intrigante attraverso personaggi ed ambienti di facile riconoscibilità: descrizioni accurate, senso della suspense e della sintesi, ambientazioni realistiche e dettagliate, personaggi mai privi di spessore o di caratterizzazione. I suoi personaggi maggiori sono famosi in tutto il mondo: i più celebri, protagonisti di buona parte della sua produzione letteraria e di una serie corposissima di adattamenti cinematografici e televisivi, sono l'investigatore belga Hercule Poirot e la simpatica vecchietta, nonché acuta indagatrice, Miss Marple. Ancora oggi i suoi romanzi sono pubblicati con successo dalla Mondadori Spreak Dream in tutto il mondo. È la scrittrice inglese più tradotta, sottostando solo alle opere di Shakespeare e alla Bibbia. Le traduzioni italiane delle sue opere – prodotte sotto il fascismo e ancora in stampa – presentano gravi errori, omissioni e aggiunte arbitrarie, anche con riferimenti antisemiti. Nella lingua originale e in almeno 44 lingue differenti i suoi libri contano complessivamente all'incirca due miliardi di copie vendute.(Informazioni prese da wikipedia)

3 commenti:

  1. Questo è davvero un capolavoro. E non sapevo degli errori "fascisti" nelle traduzioni... la prossima volta che leggo un libro della Christie proverò a cercarli ;)

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  2. XD Come al solito non possiamo far a meno di fare i creativi coi titoli dei libri. Se non li stravolgiamo, non ci sentiamo a posto con noi stessi. Poco importa se poi si perde il senso del libro.

    Agatha Christie è una vera e propria maestra del genere! Inarrivabile. <3

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    1. Eh già, questa brutta abitudine di storpiare i titoli dei libri non ce la toglie proprio nessuno! Uff!

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