12 ottobre 2018

"L'età ridicola" di Margherita Giacobino


Ciao a tutti, oggi sono qui con una nuova recensione, si tratta di un romanzo che la Mondadori mi ha proposto e che, dopo aver letto la trama assolutamente originale, ho accettato!
L’età ridicola è un libro che parla di tematiche delicate senza risultare banale ma rimanendo obiettivo, vero e ironico.
Un romanzo divertente e profondo allo stesso tempo.


Titolo: L'età ridicola § Autrice: Margherita Giacobino § Pagine: 276
Casa editrice: Mondadori § Genere: Narrativa contemporanea

La vecchia vive sola con l'anziano gatto Veleno e con i ricordi di un amore finito (la sua amata Lena è morta da molti anni ormai); non ha altro da fare se non ascoltare alla radio notizie di violenze e catastrofi, e scambiare quattro chiacchiere con l'amica Malvina, sempre più smemorata e persa in un suo mondo... Per fortuna nella vita della vecchia c'è Gabriela, un grumo di gioventù operosa proveniente dai paesi dell'Est e sopravvissuta a multiple sciagure familiari. E nella vita di Gabriela, oltre a una sfilza di parenti terribili, c'è il cugino Dorin, aspirante terrorista attivamente impegnato nel terrorizzare proprio lei, Gabriela, che rifiuta di sposarlo. In dialogo amoroso con la morte ma ancora piena di vita, la vecchia è determinata a dire la sua. E quando oscure minacce sovrastano Gabriela, lei non ci pensa due volte a prendere in mano la situazione e a impugnare la pistola. Una storia sull'amore, la morte, la vecchiaia e il rapporto tra solitudini e differenze, tra una vecchia formidabile e la sua giovane colf straniera, in un mondo in cui sembra che la vita non valga più niente, ma in cui lo sguardo lucido della protagonista riporta umanità e senso, curiosità e divertimento. 

Siete mai entrati nella mente di una novantenne?
Se leggete questo romanzo, farete un viaggio alla scoperta della vecchiaia, un percorso che, senza giri di parole, vi catapulterà nel corpo e nella testa di una vecchia.
Così è chiamata la nostra protagonista: “la Vecchia”, una signora arcigna e insoddisfatta che combatte contro la sua vita ogni giorno. 
L’anziana signora non ha molta voglia di vivere, le sue giornate si ripetono noiose: i dolori dell’artrosi, le chiacchiere con la smemorata e svaporata Malvina, le coccole al malconcio gatto Veleno e le notizie alla radio, sempre morte, devastazione e disastri ambientali, non c’è nulla di bello da sentire.
La Vecchia vive sola in un grande appartamento pieno di ricordi, lì, con l’amata
Nora aveva passato anni di gioia e passione, erano invecchiate insieme, amiche, amanti e confidenti, era la sua donna, la sua metà perfetta ma, si sa, la vita non va sempre come vorremmo e Nora la lascia dopo una penosa e inesorabile malattia, portando solo amarezza e sofferenza.
La Vecchia rimane sola, si sente ingannata dalla morte che si fa beffe di lei lasciandola vivere nel grigiore di giorni senza stimoli, è frustrata, arrabbiata e arcigna, diffidente e dilaniata da dolori che il tempo non può guarire.
Nel suo triste quotidiano piomba Gabriella, una giovane e bellissima badante dell’Europa dell’Est.
La diffidenza è reciproca, entrambe sono convinte che il mondo ce l’abbia con loro, sono insicure e temono di essere ingannate ma pian piano, le premure della ragazza fanno breccia nel cuore indurito della Vecchia.
Tra le due, nasce prima una simpatia e poi un’amicizia sincera.
Gabriella racconta così le sue difficoltà, la fuga continua da una famiglia di aguzzini e il timore di quello che potrebbe farle Dorin, il violento e pericoloso cugino che vuole costringerla a sposarlo.
La ragazza sogna una vita tranquilla, fatta di cose semplici come il profumo del bucato appena stirato, il sapore dolce di una fetta di torta, la serenità di
giornate passate a chiacchierare di tutto e niente.
La paura negli occhi di Gabriella scatena una rabbia incredibile nel cuore della nuova amica che, trasformatasi in una leonessa, non esita a battersi per lei.
Con uno stile asciutto e ironico, Margherita Giacobino, ci conduce in una storia che parla di solitudine, amore e malinconia.
I ricordi della vecchia emergono vividi e luminosi dalle nebbie del passato, la sua vita in gioventù e il suo unico e immenso amore per Nora, momenti emozionanti e intensi.
Le tematiche trattate sono forti e, anche se narrate con semplicità, entrano dentro e fanno riflettere.
Tra le righe leggiamo la difficoltà dei migranti costretti a lasciare la loro terra per cercare un futuro migliore, affrontando una vita solitaria e senza supporti.
Altro tragico elemento è l’abbandono degli anziani, la mancanza di rispetto nei loro confronti, l’indifferenza della società moderna che li vede come un peso perché non più produttivi.
E infine, i pregiudizi e l’insofferenza verso l’omosessualità.
Un romanzo intenso che emoziona, commuove e fa sorridere, una lettura piena di significato che nasconde un finale inaspettato. Consigliato!

Valutazione


Nessun commento:

Posta un commento