19 aprile 2019

GdL dedicato a "Rebel. Il tradimento": capitoli dal 10 al 17


Buon pomeriggio cari lettori e carissime amiche del Gruppo di Lettura, eccoci qui con la seconda tappa dedicata alla trilogia di Rebel, più precisamente stiamo leggendo Rebel. Il tradimento, secondo capitolo della serie.
Vi lascio qui sotto i dati del libro e vi ricordo che il gruppo è aperto a tutti coloro che hanno piacere di condividere una lettura!


Rebel. Il tradimento
Alwyn Hamilton
Giunti editore
448 pagine
Fantasy


Sono passati pochi mesi da quando Amani, dall'infallibile mira, ha incontrato il misterioso Jin ed è fuggita dal suo paesino nel deserto terribile e meraviglioso del Miraji sul dorso di un buraqi, mitico destriero fatto di sabbia e vento, in cerca della propria libertà. Ora sta invece combattendo per liberare una nazione intera da un tiranno sanguinario che non ha esitato a trucidare il padre pur di salire al trono. Amani si trova prigioniera nell'epicentro stesso del potere, il palazzo del Sultano, ed è determinata a rovesciarne il regime. Disperatamente concentrata nello sforzo di scoprire i segreti di corte, cerca di dimenticare che Jin è scomparso proprio quando le sembrava più vicino e di essere lei stessa pericolosamente in balia del nemico. Ma con il passare del tempo Amani arriverà a chiedersi se davvero il Sultano sia il tiranno che le è stato descritto e chi sia il vero traditore nei confronti della sua terra così bruciata dal sole e piena di magia. Dimenticate quello che pensavate del Miraji, della ribellione, dei Djinni, di Jin e del Bandito dagli Occhi Blu. In ''Rebel. Il tradimento'' l'unica certezza è che tutto cambierà. Un mondo di passioni intense, dove padri e figli sono pronti a uccidersi a vicenda, ma dove anche l'amore è ardente come il deserto.

Attenzione spoiler!!!

Cap.10

Amani e Jin stanno fuggendo dopo l’imboscata avvenuta al rifugio, l’accampamento è stato distrutto e ora non hanno un posto sicuro dove andare.
Amani è sfinita e la spalla ferita le pulsa in modo incredibile.
Scesa la notte decidono di accamparsi e di montare le tende, non sono al sicuro ma devono riposare.
I due giovani non sono riusciti a parlare e a riappacificarsi, Jin però capisce che la spalla di Amani deve essere sistemata e, dopo un battibecco la convince, a seguirlo in una delle tende.
Le sistema la spalla slogata e, per distrarla dal dolore (così dice lui) la bacia con trasporto andandosene poi, con un sorrisetto soddisfatto.
Ormai a notte fonda, Amani decide di raggiungerlo per chiarire, non sa rimanere lontana da lui ma è anche molto arrabbiata. Giunta davanti alla tenda del ragazzo qualcuno la afferra per le spalle e le spinge un fazzoletto pieno di droga davanti alla bocca. Amani sprofonda nell’oblio.

Cap.11

Amani si risveglia in una piccola stanza, è stanca, frastornata e la nausea intensa provocata dalla droga la indebolisce moltissimo. Usando i suoi poteri riesce a rompere la catena che la imprigiona e, uscita dalla porta, segue la luce fino ad arrivare sul ponte di una nave.
Intorno a lei il mare si espande all’infinito, Amani non ha mai visto tanta acqua!
I marinai e la zia la raggiungono, è stata lei a drogarla e rapirla, vuole venderla al Sultano.

Cap.12

Amani viene nuovamente drogate e quando si sveglia si trova in una camera lussuosa su una specie di altare di marmo. Il suo corpo è ricoperto di bende, fa fatica a muoversi, ha delle strane sensazioni e la
pelle le fa male.
In qualche modo si alza e giunta alla finestra capisce di essere arrivata a Izman.
Decisa a fuggire, rompe un vaso e utilizza un grosso pezzo di vetro come arma, la porta di spalanca ma quando la guardia entra, la sorpresa e lo shock la paralizzano: il soldato che la tiene prigioniera è il suo vecchio amico Tamid.
Nel frattempo arrivano il Sultano e la zia (adorata!), la trattativa per la vendita è ancora in corso, il Sultano esperto di Demdji vuole delle prove che, a causa dell’incapacità di mentire dei Demdji, ottiene senza molti sforzi.
Poi rivela ad Amani che, mentre dormiva, le hanno impiantato sotto la pelle tante piccole piastre di ferro e bronzo, il primo le impedirà di usare i suoi poteri e il secondo la condannerà all’obbedienza.

Cap.13

Ormai prigioniera, Amani è costretta a fare tutto quello che le dice il Sultano, lui la conduce in un oscuro sotterraneo, più precisamente in un ampia sala cerimoniale, sul pavimento e sulle pareti ci sono ampi cerchi di ferro.
Molti secoli prima i Sultani evocavano i Djinni per ricevere consiglio e aiuto, il Djinni rimaneva imprigionato nei cerchi di ferro ma il sovrano lo liberava in cambio di una proficua collaborazione.
Ma per evocare un Djinni occorre un Demdji, il Sultano ordina così ad Amani di evocare il suo vero padre.

Cap.14

Bahadur, evocato da Amani, appare all’interno di uno dei cerchi di ferro.
Il Sultano vuole che i suoi desideri vengano realizzati ma senza raggiri o doppi fini, il Djinni ride di lui e così, il sovrano ordina ad Amani di prendere il coltello e pugnalarsi all’addome, crede che al potente dio importi della figlia ma non è così.
Per fortuna il Sultano bleffava e la ragazza viene risparmiata.
Bahadur rimane prigioniero.

Cap.15

Amani viene condotta all’harem dove conosce per la prima volta le mogli del Sultim, l’erede al trono e, il Sultim stesso: Kadir.
Il primogenito del Sultano è arrogante e pieno di sé, rimane subito colpito da Amani ma la serva che sta la preparando e lavando gli comunica che la nuova arrivata non è per lui.
Kadir si ritira indispettito ma, ormai, la gelosia inizia a serpeggiare fra le varie mogli dell’harem.

Cap.16

Amani è prigioniera all’interno dell’harem, il Sultano le ha dato degli ordini ben precisi e lei, sotto il giogo dei metalli impiantati sotto la pelle, non può ribellarsi.
Le mogli di Kadir la temono e iniziano a farle dispetti e a minacciarla, finché una sera le viene offerto un piatto di cibo condito con un peperoncino fortissimo, le donne lo chiedono alla Beata Sultima per fuggire dall’harem.
Amani capisce che la donna deve essere in grado di portare dentro e fuori dall’harem tutto ciò che desidera, così decide di incontrarla.

Cap.17

Dopo giorni di attesa Amani riesce a incontrare la Beata Sultima ai bagni e scopre, con grande sorpresa, che si tratta dell’odiata cugina Shira.
La ragazza è incinta del Sultim, l’unica che sia riuscita a dare un erede al futuro sovrano, Shira ha così raggiunto un posto d’onore all’interno dell’harem.
In un primo momento la cugina sembra propensa a tradire Amani ma quest’ultima, con un lampo di genio, la minaccia di svelare che il bambino tanto atteso non è veramente del Sultim.
Amani ha indovinato e ora la cugina è costretta ad aiutarla ad inviare un messaggio fuori dalle mura del palazzo, altrimenti la verità sul bambino, la porterebbe dritta al patibolo.

Tante cose! Sono accadute davvero moltissime cose!
Arrivata a questo punto della storia devo ammettere che il libro è molto bello, intricato e ricchissimo di colpi di scena.
Se l’apparizione di Shira mi ha irritata quella di Tamid mi ha sconvolta, mi aspettavo che prima o poi sarebbe apparso, non poteva essere semplicemente morto sulla sabbia del deserto ma, così no!
Freddo, privo di emozioni e crudele!
Immagino che nel tempo Tamid abbia covato del rancore verso Amani ma addirittura consigliare il Sultano di impiantarle del metallo sotto la pelle?
Non so… magari poi cambia idea e la aiuta!
Ho avuto l’impressione che questo secondo volume sia iniziato con un ondata di cattiveria incredibile: prima la zia che, nonostante sappia quanto la madre amasse la figlia, la vende come se fosse un qualsiasi animale, poi Tamid e infine l’adorata cuginetta.
Diciamo che Amani non ha proprio una bella famiglia!
Da un lato trovo realistica questa avversione, il deserto è un luogo terribile dove vince il più forte e la cosa più importante è sopravvivere ma, dall’altra non mi piace molto perché è assurdo che una persona non abbia nemmeno un amico o parente che la aiuti.
Amani è sola, le uniche persone che le vogliono bene sono Jin e Shazad che conosce da pochi mesi.
Voi cosa ne pensate?
Ora non vedo l’ora di proseguire e di scoprire come farà Amani a tornare libera, riuscirà a togliersi quelle orrende placche da sotto la pelle?

9 commenti:

  1. Sono rimasta a bocca aperta e sconvolta da questa tappa, ma anche profondamente arrabbiata! Il sultano vabbe, che faccia il calmo però mi urta perché non è un santo. Shira posso tollerare che sia tornata in scena,il rancore di Tamid mi pare però eccessivo. Cosa poteva fare Amani? Farsi ammazzare con lui? Spero proprio che la aiuti! Ma la zia... venderla ... vuole proprio morire dannata! Che il fato le riservi una brutta sorte.

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    1. Sono pienamente d'accordo! La zia merita una fine atroce e Tamid mi ha lasciata senza parole...

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  2. Sempre meglio, io sto adorando questa serie

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  3. Capitoli ricchissimi di sorprese e di avvenimenti, soffro a vedere Amani costretta così e ad affrontare tutto questo da sola, non so proprio come potrà uscire da questa situazione! Shira la comprendo, anche lei per scappare dal deserto ha fatto ciò che riteneva giusto, non lo condivido ma lo capisco. Tamid un po'meno però ancora non abbiamo assistito ad un confronto tra i due. Vedremo!

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  4. Sono rimasta stupita da Tamid e Shira, la zia cattiva spero soffra e molto. La cattiverie è tanta ma a me non disturba, anzi. Però mi dispiace per Amani

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  5. Ho grosse speranze su Tamid: hanno bisogno di confrontarsi ed io attenderò quel momento! La zia è veramente pessima, la cugina,come ha detto Alessia Sideri,è anch’essa una sopravvissuta al deserto.

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  6. Rispetto ai primi capitoli, questi mi sono piaciuti tantissimo! Peccato che Amani non possa fare del male a nessuno perché vorrei tanto facesse una strage XD e comunque è triste che nessuno possa aiutarla. Capisco la zia con la quale non aveva un rapporto, ma la cugina? È davvero così senza cuore? Bah. Per quanto riguarda Tamid spero solo che ci sia una spiegazione ..

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  7. Anche io ho preferito questi capitoli ai primi. Sono ricchi e fanno davvero male però sino affascinanti. Io il ritorno di tamid non me lo aspettavo anche se credo prima o poi si ravvedi.

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  8. Capitoli ricchi di tensione e avvenimenti interessanti: per fortuna la storia sta prendendo il volo, perché avevo apprezzato poco i primi capitoli

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