20 giugno 2020

"La campana in fondo al lago" di Lars Mytting

Titolo: La campana in fondo al lago § Autore: Lars Mytting § Pagine: 480
Casa editrice: Dea Planeta § Genere: Realismo magico, Drammatico, Storico

Norvegia, 1879. Nel piccolo villaggio di Butangen sorge una chiesa dalla bellezza austera e sublime. È un’antica stavkirke, interamente costruita in legno e intrisa di memoria, di leggende e di magia. È qui – tra i banchi spolverati di neve e un freddo capace di gelare il midollo – che un tempo si poteva ammirare l’ultimo arazzo tessuto dalle dita instancabili di Halfrid e Gunhild Hekne, gemelle siamesi unite “per la pelle” dalla vita in giù. Ed è sempre qui che le campane realizzate dal padre in loro onore rintoccano da sé, misteriosamente, ogni volta che una minaccia incombe sulla valle… Fino al giorno in cui il nuovo pastore decide di disfarsene nel nome del progresso e delle proprie ambizioni. Ma il reverendo non ha fatto i conti con Astrid Hekne, indomita discendente di Halfrid e Gunhild, disposta a tutto, anche all’inganno, pur di difendere le “sue” campane e sfuggire a un futuro che sembra già scritto. 
Non so proprio da dove cominciare per parlarvi di questo libro, è stata una lettura intensa, travolgente, ho amato tutto: l’ambientazione, i personaggi, lo stile e la storia.
Con questa premessa avrete già capito quanto questo romanzo mi sia rimasto nel cuore!
Siamo a Butangen, un piccolo paesino della Norvegia, è il 1879 e il nuovo parroco ha assolutamente bisogno di una nuova chiesa, in paese, infatti, c’è un’antichissima stavkirke, una chiesa norrena costruita completamente in legno, è vecchia, malandata, fredda ma è intrisa di memorie, di magia e di leggende.
La chiesa è legata alla storia di Halfrid e Gunhild Hekne, due gemelle siamesi nate attaccate dalla vita in giù, insieme tessevano arazzi di una bellezza unica e, alla loro morte, il padre fece realizzare due campane gemelle in argento perché, dall’alto della stavkirke, risuonassero nella valle.
Da allora le campane magiche suonano ogni volta che qualcosa di molto brutto sta per arrivare, per gli abitanti di Butangen smantellare la chiesa e togliere le campane è una vera tragedia.
Kai, il parroco, decide di disfarsene, è ambizioso ed è stato spedito in quel paesino remoto e superstizioso per portare la luce della vera fede, con questo progetto potrebbe diventare vescovo e quindi è fondamentale portalo a termine.
Ma il reverendo non ha fatto i conti con quella terra selvaggia e con lo spirito indomito di Astrid Hekne, una giovane donna bella e sfrontata che è disposta a tutto pur di salvare le campane.


In questo romanzo s’intrecciano tre vite, tre storie, il passato e il presente, epoche vicine e lontane, il tutto reso ancora più intenso grazie all’ambientazione meravigliosa.
La Norvegia, aspra e bellissima, con i suoi paesaggi mozza fiato, i suoi laghi cristallini, le sue montagne impervie, la neve, il freddo e l’oscurità è la protagonista indiscussa, una terra che ci fa sentire piccoli e indifesi, soprattutto negli anni in cui è ambientato il romanzo.
Nel 1879 non c’era l’elettricità, il riscaldamento, non c’erano tutte le comodità di oggi, la notte era oscura e buia, il freddo tagliente e crudele, la fame spietata e avida di vite, l’esistenza era una lotta continua alla sopravvivenza, quando la terra si schiacciava e tutto diventava bianco e gelido le possibilità di superare l’inverno diventavano scarse.
L’autore riesce benissimo a calare il lettore in quegli anni, lo fa attraverso piccoli dettagli come gli oggetti di vita comune, le usanze, i metodi di coltivazione, le pratiche religiose, la medicina e molto altro.
Si sente che Mytting ha fatto un lavoro di ricerca vasto e impegnativo, infatti, un elemento di grandissimo valore è lo studio riguardante le stavkirke, l’autore ci racconta com’erano costruite, le sculture in legno che le decoravano, le leggende legate alle loro mura, l’architettura, il periodo storico che portò alla loro demolizione per poi ricostruirle in altri paesi come musei, la distruzione di massa di queste opere d’arte maestose a favore di chiese moderne ma prive di intensità.


Oltre alla grande ricostruzione storica, Mytting è bravissimo nella costruzione dei personaggi che sono ricchi di sfumature, vivi, mossi da passioni intense che non possono essere controllate: amore, sesso, rabbia, paura, un vortice che scompiglia l’animo, che fa prendere scelte audaci e improvvise, decisioni che scombinano i piani del destino.
Credo che riuscire a scuotere l’animo del lettore creando personaggi appassionati sia un dono e Mytting ha questo dono, ha la capacità di farci sentire la forza delle emozioni, di risvegliarle dentro il cuore di chi legge, infatti, sul finale mi sono commossa, ho versato qualche lacrima e guardato le ultime righe con occhi tristi e pieni di lacrime.
Meraviglioso!
Un romanzo che travolge, una storia senza tempo, intensa, intrisa di passioni, di leggende e di magia, ve lo consiglio, leggetelo! Io, sicuramente, leggerò tutto quello che Mytting ha pubblicato!

Nessun commento:

Posta un commento