23 settembre 2020

"Sulle tracce di Jack lo squartatore" di Kerri Maniscalco



Titolo: Sulle tracce di Jack lo squartatore § Autrice: Kerri Maniscalco § Pagine: 372
Casa editrice: Mondadori § Genere: Young/Adult, Mistery

È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.
Finalmente posso parlare di questo romanzo super sponsorizzato, i libri di Kerri Maniscalco sono ovunque e l’hype è così alto che la paura di una fregatura aleggia nell’aria minacciosa.
In fin dei conti è sempre così, quanto più le aspettative sono alte tanto più è rischioso lanciarsi in una lettura che potrebbe non piacerci e farci precipitare nello sconforto.
Il primo volume di questa trilogia mi ha delusa parecchio!
La nostra protagonista è una ragazza dell’alta società londinese che però non ha nulla della tipica donzella vittoriana, Audrey Rose non ama il ricamo e i vestiti ma il bisturi e la medicina legale, così, di nascosto dal padre, segue un corso di anatomia presso lo studio dello zio dove si diverte a sezionare cadaveri per scoprire i segreti della vita e della morte! 
Non ci vorrà molto perché Audrey si trovi invischiata fino al collo nelle indagini riguardanti l’omicidio brutale di alcune donne nel quartiere di Whitechapel.
Insieme a Thomas, bello e arrogante compagno di studi e allo zio, Audrey Rose ci porterà per le vie di una Londra oscura e fumosa alla ricerca dell’assassino più famoso dell’epoca vittoriana: Jack lo Squartatore.
Cosa mi aspettavo da questo romanzo?
Molto di più, o meglio mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, una storia molto più dark con una protagonista tosta e intraprendente!
In realtà mi sono trovata per le mani uno young/adult con tutti i crismi, Audrey ha diciassette anni e manifesta tutti gli atteggiamenti tipici dell’età, cerca di essere una ribelle ma ha paura della sua
ombra, desidera essere una donna indipendente e forte ma poi si scioglie al primo sguardo di Thomas.
Il fatto è che, per l’epoca, Audrey avrebbe dovuto essere un po’ più matura e invece sembra un’adolescente dei giorni nostri, insicura, palpitante e ingenua.
Di positivo c’è che Audrey è coraggiosa e forse un po’ troppo impulsiva, sa affrontare scene del crimine e cadaveri orribilmente mutilati, si lancia in missioni pazze e si prodiga in tutti i modi per risolvere il caso e scoprire il colpevole.
Thomas è un abile compagno di avventure, una sorta di Sherlock belloccio e anticonformista che segue Audrey ovunque e, nonostante i loro battibecchi e i dialoghi siano un po’ artefatti per l’epoca di ambientazione, devo ammettere che mi hanno divertita e strappato qualche risata.
Purtroppo l’autrice ha utilizzato la Londra vittoriana solo come scenario dove far muovere i suoi personaggi, non ci sono descrizioni e l’atmosfera è appena palpabile, allo stesso tempo, però, è rimasta molto fedele alla storia di Jack lo squartatore, la cronologia degli eventi e la descrizione delle scene del crimine è molto precisa, quasi tutti i dettagli coincidono, l’ho apprezzato molto.
Ci sono non pochi strafalcioni medici che, essendo infermiera, mi sono saltati subito all’occhio ma anche in questo caso, l’autrice ha delineato molto bene il mondo della medicina legale di allora e le tecniche utilizzate. 
L'elemento che mi ha maggiormente infastidito è il femminismo portato avanti dall'autrice che ha creato una protagonista che ribadisce continuamente la sia ribellione alle imposizioni dell'epoca, si lamenta continuamente degli uomini e del loro pensiero bigotto ma poi, alla fin fine, non fa nulla per migliorare, si lagna della società non ma c'è una vera contestualizzazione storica della situazione femminile vittoriana e, inoltre Audrey, nonostante da un lato provi pena per le vittime di Jack, dall'altro le disprezza per il loro stato sociale, la condizione in cui vivono e molto altro. 
Sulle tracce di Jack lo squartatore è un romanzo che intrattiene il lettore, scorre fluido e veloce grazie a uno stile semplice e poco descrittivo, non aspettatevi un thriller, un horror o qualcosa di dark perché oltre alle descrizioni dettagliatissime dei cadaveri non troverete altro di spaventoso, qualche scena ha un po’ di atmosfera tenebrosa ma nulla più.
In compenso le vicende di Audrey attirano il lettore che vuole sapere chi sia Jack, per me è stato ovvio già a metà libro ma comunque penso che il finale sia stato gestito abbastanza bene, non ho avuto il colpo di scena tanto sperato ma mi è piaciucchiato! Purtroppo il primo romanzo della Maniscalco sfrutta il mistero di Jack e di un altro horror gotico (non posso svelarvelo perchè farei spoiler), c'è poco di veramente inventato!
Un po' comodo!
Nonostante tutto sarebbe stata un'ottima idea che però è stata sviluppata malotto!





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