16 novembre 2020

"Nelle profondità del lago" di S.K. Tremayne

Titolo: Nelle profondità del lago § Autrice: S.K. Tremayne § Pagine: 336
Casa editrice: Garzanti § Genere: Thriller

È una gelida giornata d’inverno quando Kath si risveglia in ospedale, scampata per miracolo a un terribile incidente. Non ricorda nulla dell’accaduto e non vede l’ora di tornare a casa per riabbracciare il marito Adam e la figlia Lyla, le persone cui tiene di più al mondo. Ma non appena mette piede nella proprietà immersa nella silenziosa brughiera del Dartmoor, niente è come prima. Non c’è più traccia della tranquillità che credeva di aver trovato. Adam è distante e sfuggente; amici e conoscenti continuano a ripeterle che non si è trattato di un semplice incidente, ma di un tentato suicidio. Kath non riesce a crederci: non sarebbe mai stata capace di abbandonare la figlia, che vive del suo affetto e delle sue cure. Eppure, anche il comportamento di Lyla, all’improvviso indecifrabile, la mette in allarme: la bambina le chiede ossessivamente «Perché l’hai fatto mamma? Non mi vuoi bene?», e dice di vedere l’ombra di un uomo nella brughiera. Un uomo che le sta osservando e che assomiglia come una goccia d’acqua a Adam. Kath inizia a dubitare di tutto e di tutti, persino di sé stessa e della memoria che non smette di tradirla e di confonderla. Anche se sa bene che non può lasciarsi paralizzare dalla paura, ma deve trovare il coraggio di scoprire come sono andate davvero le cose la notte dell’incidente. Solo così potrà sperare di uscire dall’incubo in cui la sua vita si è trasformata quasi senza che lei se ne accorgesse.
Buongiorno cari lettori, oggi parliamo di un thriller, per la precisione "Nelle profondità del lago" di S.K. Tremayne. 
Come ben sapete, il genere thriller non è tra i miei preferiti ma, nel caso di Tremayne, faccio sempre un'eccezione. 
Questo autore ha pubblicato tre libri e tutti mi sono piaciuti e mi hanno coinvolta profondamente, il mio preferito rimane sempre "La gemella silenziosa" (recensione QUI) ma anche quest'ultima opera è degna di nota. 
Kath, la nostra protagonista, è reduce da un terribile incidente, in una fredda notte d'inverno è precipitata con l'auto nelle profondità di un lago nel bel mezzo della brughiera, il colpo alla testa le ha portato via la memoria, infatti, Kath, non ricorda nulla della settimana che ha preceduto l'incidente. 
Un vuoto abissale e oscuro sostituisce quei giorni tragici e, con il tempo, la verità diventa la sua più grande ossessione. 
Sì, perchè Kath non è finita in quel lago per un incidente ma si è immersa volontariamente. 
Kath voleva suicidarsi.
Ma come è possibile? 
Kath non se lo spiega, la sua vita era semplice ma piena di gioia: un bel marito, Adam, che ama fin dall'adolescenza e una figlia adorabile, Lily, che non avrebbe mai abbandonato. 
E allora come spiegare quel gesto? 
Kath deve capire, per lei la verità è necessaria per salvare la sua mente dalla pazzia! Inizia così a
indagare e, quello che scoprirà, sarà più oscuro e pericoloso di quanto abbia mai creduto. 
Tremayne, anche in questo romanzo, gioca piacevolmente con il lettore, si diverte a disseminare indizi, a lasciare piccole tracce da seguire, a instillare il dubbio! 
Per gran parte della storia sospetteremo di Adam, il bel marito tanto arrabbiato; poi inizieremo a dubitare del fratello di Kath perchè è chiaro che nasconde qualcosa, infine, arriveremo a valutare la possibilità che Kath sia pazza. 
Come si diverte Tremayne a prenderci in giro quando in realtà sta tessendo un'arazzo fatto di tanti fili, tutti disposti con grande precisione ma di cui non ci è dato vedere l'insieme. 
Come per le precedenti storie, la natura in cui vengono ambientate le vicende, è la padrona indiscussa. La stessa trama ambientata in un luogo diverso non creerebbe nel lettore la tensione che percepiamo trovandoci nella cruda, oscura e crudele brughiera. 
Tutte le scene di maggiore forza visiva avvengono al crepuscolo o nella notte, la brughiera del Parco Nazionale di Dartmoor è una terra meravigliosa e spettacolare durante il giorno ma quando calano le
tenebre diventa buia, insidiosa, gelida e inquietante. 
I pericoli sono dietro l'angolo: una palude, una foresta intricata, un fossato, la nebbia che si alza fitta inesorabile e con essa cresce la sensazione di essere osservati, di essere inseguiti, l'oscurità amplifica la potenza della scena fondendosi con il terrore della protagonista che corre annaspando nel nulla. 
Tutto acquista una carica inquietante, l'abitacolo dell'auto o il salotto di casa non sembrano più un luogo sicuro, il buio che regna fuori sembra l'espressione vivente del vuoto che impregna la mente di Kath. 
L'isolamento, l'oscurità, il gelo e la durezza dell'ambiente circostante portano i protagonisti a sprofondare sempre più nelle loro paure, nelle loro ossessioni, creando incubi inimmaginabili. 
Ho apprezzato molto questa lettura che mi ha coinvolto fin dalle prime pagine, avevo intuito qualcosa sul finale ma non ero arrivata a cogliere tutti gli elementi. si tratta di una storia crudele, dove l'odio e la brutalità dell'essere umano emergono prepotenti, le menzogne prima o poi vengono smascherate e i segreti, anche quelli più oscuri e raccapriccianti, tornano a galla come relitti abbandonati da tempo. 
Se vi piacciono i thriller psicologici non potete lasciarvelo scappare.







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