28 maggio 2019

GdL dedicato a "Rebel. La nuova alba": capitoli dal 17 al 21


Buongiorno lettori, eccomi con il nuovo appuntamento del GdL dedicato alla trilogia di Rebel, siamo ormai a metà del capitolo finale della serie quindi sono già in corso i preparativi per la prossima serie fantasy che sarà la trilogia di Half Bad di Sally Green.
Se desiderate partecipare non avete che da dirlo, sarà un’altra lettura entusiasmante e, si sa, leggere in compagnia è molto più divertente!

Rebel. La nuova alba
Alwin Hamilton
Giunti editore
384 pagine
Fantasy

Fuggendo dal suo sperduto paesino nel deserto, mai Amani avrebbe immaginato di unirsi a una ribellione e tanto meno di prenderne da sola il comando. Ma quando il sanguinario Sultano del Miraji imprigiona il Principe Ribelle nella mitica città di Eremot, non le rimane altra scelta. Armata solo della sua infallibile mira, della sua intelligenza e dei suoi poteri Demdji, Amani guida lo sparuto esercito dei ribelli in una missione attraverso le distese implacabili del deserto, per soccorrere i compagni. Ma quando vede proprio coloro che più ama mettere a repentaglio le proprie vite per affrontare Gul e soldati nemici, si chiede se davvero è lei la leader di cui hanno bisogno o se invece non li stia guidando tutti alla morte. Amore, vita, morte, queste le parole chiave delle scelte che la aspettano.

ATTENZIONE SPOILER!!!

Cap. 17 Il bel generale

L’autrice ci narra la storia di Shazad come fosse una favola.
Bella, intelligente e caparbia Shazad trovò la sua strada nella ribellione al Sultano, purtroppo fu imprigionata a Eremot e, disposta a tutto pur di salvare le persone che amava, decise di andare
incontro alla morte al posto della giovane principessa Delila.

Cap. 18

Amani e gli altri arrivano a Dustwalk, la ragazza ha promesso a Tamid che lo avrebbe ricondotto a casa ma, una volta giunti alle porte della città, il gruppo si accorge che questa è stata abbandonata.
Non c’è anima viva ma non ci sono nemmeno tracce di battaglia, le case sono state semplicemente abbandonate.
Amani arriva alla sua vecchia casa, anch’essa sembra desolata ma entrando si accorge che una camera è pulita, qualcuno vive lì e quel qualcuno le sta puntando un fucile alla testa.

Cap. 19

Zia Farrath è davanti a lei con un’espressione di odio, le punta addosso il fucile ma, Amani, non è più la ragazzina rabbiosa scappata da Dustwalk, ora è una donna, una ribelle, una guerriera, una Demdji e non si farà certo mettere i piedi in testa da quella strega di sua zia!
Amani si fa raccontare cosa è successo alla città: dopo l’esplosione della fabbrica di armi il lavoro scarseggiava e il cibo ancora di più, la gente ha trovato rifugio e sostentamento grazie all’uomo della montagna.
Le leggende narrano che fosse un essere potentissimo, Amani vuole incontrarlo perché crede che li possa aiutare a trovare Eremot, la zia li conduce tra le montagne, dove sorge un accampamento enorme, variopinto e pieno di vita ma, a proteggere quella gente non c’è un essere millenario ma, Noorsham, il fratello demdji di Amani.

Cap. 20

Noorsham le va incontro e la abbraccia davanti allo sconcerto generale ma, nonostante il protettore abbia compiuto questo gesto di accoglienza, la gente vuole sottoporre i nuovi arrivati al giudizio dell’Occhio: chi non è degno di rimanere verrà bruciato.
Amani accetta e viene condotta di fronte a una specie di specchio, una lente che vede quali sono le tue vere intenzioni, un’invenzione gamanix utilizzata per interrogare i nemici.
L’Occhio mostra a Noorsham tutta la verità e, nonostante lui non approvi, mente per la sorella e la accoglie nell’accampamento.

Cap.21

È notte fonda e Amani non riesce a dormire, è stata divisa dai suoi compagni e non sa cosa fare. Ad un certo punto vede Noorsham immergersi nella montagna e decide di seguirlo.
Il cunicolo è buio e conduce la ragazza nelle profondità della montagna, lì Noorsham si inginocchia di fronte a un grande baule di pietra e inizia a pregare ma, ovviamente, si accorge che Amani l’ha seguito e decide di raccontarle come è arrivato fin lì.
Quando il suo potere si scatenò per la prima volta, lui si trovava nelle miniere, era solo un ragazzino ma la potenza del suo dono fece crollare tutto e uccise molte persone, nella desolazione della montagna aveva trovato quella caverna e al centro quel grande baule dal quale poteva scaturire ogni tipo di cibo.
A quel punto Amani si accorse che il baule è percorso da scritte molto antiche, nella lingua dei Djinni, forse Tamid avrebbe potuto leggerle e avrebbero finalmente trovato la formula per liberare i Djinni imprigionati dal Sultano.
Noorsham però si era proclamato protettore dei suoi seguaci e non voleva che Amani portasse guerra e violenza, decise così che era arrivato il momento di ucciderla, di lasciarla andare ma lei posò sulla sua pelle un proiettile di ferro e, una volta annullati i suoi poteri, lo tramortì.

Questi capitoli mi sono piaciuti molto anche se devo ammettere che l’apparizione di Noorsham era troppo ovvia!
Nel momento stesso in cui la zia parla dell’uomo della montagna che brucia con le sue mani di fuoco
le persone indegne, ho subito pensato a lui.
Mi aspettavo che facesse la sua apparizione e questo suo nuovo ruolo mi è piaciuto molto, una specie di santone che decide chi è degno di vivere, idolatrato dal suo popolo e convinto di essere destinato a grandi cose.
Amani è il personaggio che amo di più, ho apprezzato molto il dialogo con zia Farrath perché ci mostra quanto sia cambiata e quanta strada abbia fatto da quando è scappata da Dustwalk!
Unica cosa che non ho ben chiara e che, in alcuni momenti mi ha irritata, è il suo rapporto con Jin, un continuo tira e molla che va avanti da troppo, vorrei che finalmente si chiarissero e che potessero vivere la loro storia.
Mi rendo conto che amoreggiare in tempo di guerra non è logico ma, cavolo, l’autrice non ci dona mai un momento di intimità, di affetto, sempre e solo toccata e fuga, sempre e solo litigi e allontanamenti!
“Di doman non c’è certezza” e allora perché questi due non si svegliano un po’?
Oltretutto lei è quasi certa di morire nel tentativo di liberare i Djinni imprigionati dal Sultano e quindi, cosa aspetta?
Vuole morire senza essersi concessa nemmeno un momento di vera perdizione con il suo amato?
Scusate! Mi sono lasciata trascinare! ;D
Tamid rimane una palla al piede il cui unico compito è leggere quattro scritte nella lingua dei Djinni, poi passa il tempo a lamentarsi e a inveire contro Amani.
Non voglio che sparisca in modo tragico ma ha rotto!
Per concludere vi lancio una costatazione divertente: ma Amani non dorme mai????

8 commenti:

  1. Ahahah hai ragione sul rapporto con Jin, credo anche io che dovrebbe essere più definito. Per Tamid io voto pure il modo tragico, ha rotto.

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  2. Guarda, a me il rapporto tra Jin e Amani, così, in secondo piano, non dispiace 👀🤣
    Noorsham lo attendevo da troppo tempo! Era scontato fosse lui, ma non ci speravo troppo visto che l'autrice non l'ha fatto apparire nel secondo volume. Comunque spero che Shazad in qualche modo si sia salvata. Altrimenti mi arrabbio tantissimo. Ma proprio tanto.

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    1. A me piace che sia in secondo piano rispetto alle vicende ma lo vorrei più definito che si capisse cosa c'è tra di loro.

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  3. Noorsham è un personaggio intetessante, sempre al limite tra follia e saggezza, mi piacerebbe vederlo di più con Amani!
    Il rapporto tra lei e Jin e #maiunagioia però mi piace così, che non sia una parte preponderante della storia, il loro amore c'è sempre nei momenti che contano!

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  4. quanto hai ragione! la hamilton ci sta facendo schiumare per un po' di baci e carezze tra quei due ma temo a sto punto che possiamo metterci l'anima in pace #maiunagioia con sta qui!
    comunque il fratellino infuocato mi fa davvero tantissima tenerezza, mi sembra solo più che mai povero.

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  5. Noorsham me lo aspettavo anche io. Ci vorrebbero più Jin e Amani!

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  6. La narrazione sta entrando più nel concreto, anche se molte cose, sono ancora poco definite. Anch'io vorrei che la storia tra Jin e Amani fosse più definita, anche se non necessariamente in primo piano.

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