Titolo:
L'Ottava vita (per Brilka)
§ Autrice:
Nino Haratischwili
§ Pagine:
1129
Casa editrice:
Marsilio
§ Genere:
Romanzo storico
La famiglia Jashi deve la sua fortuna (e la sua sfortuna) a una preziosa ricetta per una cioccolata calda molto speciale, destinata a essere tramandata di generazione in generazione con una certa solennità. Gli ingredienti vanno maneggiati con cura, perché quella bevanda deliziosa può regalare l'estasi, ma porta con sé anche un retrogusto amaro... Al tempo degli ultimi zar, Stasia apprende i segreti della preparazione dal padre e li custodisce nel lungo viaggio che, da una cittadina non lontana da Tbilisi, in Georgia, la porta a San Pietroburgo sulle tracce del marito, il tenente bianco-rosso arruolatosi pochi giorni dopo le nozze. È convinta che quella ricetta, come un amuleto, possa curare le ferite, evitare le tragedie e garantire alla sua famiglia la felicità. Ma allo scoppio della Rivoluzione d'ottobre, quando il destino della stirpe degli Jashi cambierà per sempre, capirà che si sbagliava. Tra passioni e violenze, incontri, fughe e ritorni, sei generazioni e sette donne – da Stasia, nata nel 1900, a Brilka, che vedrà la luce nel 1993 – attraversano l'Europa, da est a ovest, fino all'inizio del nuovo millennio, inseguendo i propri sogni e arrendendosi solo alla Storia. Alla ricerca del proprio posto nel mondo, le discendenti del famoso fabbricante di cioccolato percorrono il "secolo rosso", dando vita a una saga familiare avventurosa e tragica, romantica e crudele, in cui per il lettore sarà dolcissimo perdersi, e ritrovarsi.
Maestoso! Questa è la prima parola che mi viene in mente pensando a "L'Ottava vita" di Nini Haratischwili.
Crudele! La seconda parola perchè mi ha fatto soffrire come pochi libri nella mia vita!
Non è facile parlare di questo romanzo, è un libro di dimensioni notevoli, ricco di storia, di informazioni e di emozioni spesso contrastanti.
"L'Ottava vita" è una saga familiare che ripercorre un secolo di storia della Georgia attraverso le vite dei componenti della famiglia Jashi.
L'accuratezza storica è uno dei punti forti del romanzo, Nino Haratischwili ci prenderà per mano e ci porterà nel cuore palpitante di una nazione attraverso la caduta dello zar, la dittatura, la guerra, le ribellioni e il sangue, tanto sangue, ci mostrerà da vicino il "secolo rosso" in tutta la sua devastazione.
Una realtà a noi lontana, estranea, una realtà che lascia basiti e increduli e che pone molti punti di riflessioni sul nostro assetto politico mondiale attuale.
"Ci lega un secolo. Un secolo rosso. Per sempre e otto.
E' il tuo turno, Brilka. Io ho adottato il tuo cuore.
Il mio l'ho gettato via. Accenta il mio otto."
È il 1917, quando ha inizio la nostra storia, Stasia e la prima delle otto donne che conosceremo nel corso di queste pagine, sogna di diventare una ballerina ma il suo mondo sta per cambiare per sempre.
A lei, il padre "Fabbricante di cioccolato" dona il segreto della ricetta della cioccolata calda della famiglia Jashi, una cioccolata magica così deliziosa da non poter resistere, ammalia chiunque l'assaggi, capace di cambiare destini e vite, una cioccolata maledetta che deve rimanere segreta e va usata solo in momenti davvero critici.
Ogni componente della famiglia Jashi sarà segnato dall'assaggio della cioccolata e ogni vita sarà solcata da dolore, lutti, sofferenze e sangue ma la storia degli Jasci non è solo rosso sangue ma anche rosso passione, intrisa di grandi amori, atti eroici, momenti epici ed eterni.
Tutto ci viene narrato da Niza, bisnipote di Stasia, la sua voce valico un secolo e intreccia per noi le vicende di questa famiglia straordinaria che deve affrontare un secolo altrettanto straordinario e devastante, lo fa per Brilka, per darle la possibilità di vivere pienamente la vita che ha davanti a sé.
Così, sullo sfondo della Giorgia dominata dalla Russia, conosciamo Stasia, ribelle e suggestiva; Christine, bellissima, delicata ma forte come nessun'altra (l'ho amata!); Kitty, indomita, fiera e indimenticabile (la mia preferita!); Helene, in lotta continua con sé stessa; Daria, senza controllo, fragile e autodistruttiva; Nizza, speciale ma carica di contraddizioni e, in mezzo a tutte queste donne, Kostja, figura maschile che incarna il pensiero sovietico, un uomo di potere che tira le file delle vite di tutti, che imprigiona, che tradisce, che punisce.
Un personaggio che ho disprezzato, difficile, ingombrante ma, che solo alla fine, ho capito di aver comunque apprezzato, chi l'avrebbe mai detto!
"L'Ottava vita" è un romanzo storico potente ma molto pesante, infinito e crudele, arrivata alla fine ero sfinita, nella mia mente mi ripetevo "finalmente l'ho finito" perché ero veramente provata ma, allo stesso tempo, mi sentivo orfana di di una storia tanto appassionante.
Non mi sento di consigliare questa lettura a cuor leggero, è cruda, dura ed estremamente dolorosa ma so che non la dimenticherò e che le donne della famiglia Jashi rimarranno ancora per molto nel mio cuore.
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