Buongiorno cari lettori, oggi vi voglio
parlare di un libro molto toccante che ho concluso in questi giorni di pausa
lavorativa.
Ultimamente le mie letture vanno a rilento,
il problema è sicuramente la mancanza di tempo (studio, mille impegni e lavori
domestici) ma anche il fatto che sto iniziando più libri senza concluderne
nemmeno uno!
Sono in una delle mie fasi di ingordigia
dove, in base all’umore, mi abbuffo di un genere piuttosto che un altro.
Ma torniamo al libro del giorno, sto
parlando di Le rughe del sorriso
di Carmine Abate. Non avevo mai letto nulla di suo ma questo romanzo mi
incuriosiva molto e, quando la Mondadori mi ha proposto di leggerlo, ho
accettato e ne sono davvero felice.
Titolo: Le rughe del sorriso § Autore: Carmine Abate § Pagine: 258
Casa editrice: Mondadori § Genere: Narrativa contemporanea
Sahra si muove nel mondo con eleganza e
fierezza ed è accesa, sotto il velo, da un sorriso enigmatico, luminoso. È una
giovane somala che vive con la cognata Faaduma e la nipotina Maryan nel centro
di seconda accoglienza di un paese in Calabria. Finché un giorno sparisce,
lasciando tutti sgomenti e increduli. A mettersi sulle sue tracce, "come
un investigatore innamorato", è il suo insegnante di italiano, Antonio
Cerasa, che mentre la cerca ne ricostruisce la storia segreta e avvincente,
drammatica e attualissima: da un villaggio di orfani alla violenza di
Mogadiscio, dall'inferno del deserto e delle carceri libiche fino
all'accoglienza in Calabria. Anche quando tutti, amici compresi, sembrano
voltargli le spalle, Antonio continua con una determinazione incrollabile la
sua ricerca di Sahra e di Hassan, il fratello di lei, geologo misteriosamente
scomparso.
Tutta la verità di questa storia, di cui ancora ignoravo il finale,
tutte le sofferenze e le gioie dei protagonisti,
il loro passato e il sogno per il futuro,
persino la crudeltà dei nostri mondi,
parevano custoditi nelle rughe del sorriso di Sahra,
come in uno scrigno segreto.
Antonio è un insegnate di italiano, l’amore
per la sua professione lo conduce in un centro di seconda accoglienza a
Spillace, il suo paese di origine in Calabria.
Qui cerca di aiutare come può gli immigrati
provenienti dalla Somalia, tra tutti spicca Sahra, una giovane donna somala
elegante e fiera.
La ragazza è intelligente e piena di voglia
di vivere, la sua luminosità e il suo sorriso enigmatico conquistano in breve
tempo il cuore di tutto il paese ma, soprattutto quello di Antonio.
Un giorno però, Sahra, sparisce e per
Antonio non c’è pace!
Preoccupato inizia a fare domande, teme le sia successo qualcosa e nel suo
vagare alla ricerca di informazioni scoprirà che la giovane aveva più di un segreto.
Preoccupato inizia a fare domande, teme le sia successo qualcosa e nel suo
vagare alla ricerca di informazioni scoprirà che la giovane aveva più di un segreto.
Sarà Faaduma, la cognata, a narrare tutta
la storia, gli racconterà di una vita fatta di paura e fughe, partendo dal
villaggio somalo di Ayuub in Mogadiscio fatto di tante capanne piene di orfani,
dove la fame, la rabbia e la violenza dilagante sono le vere padrone.
Poi veniamo condotti nell’arsura del
deserto e nelle terribili carceri libanesi, passando poi per il Trentino e finendo
in Calabria.
Un’esistenza fatta di rinunce, drammatica e
crudele ma piena anche di speranze e voglia di un futuro migliore.
Abate
ci conduce nell’inferno degli immigrati, lo fa con delicatezza e senza mai
giudicare, qua e la qualche spunto di riflessioni, immagini che parlano da sole
e incantano.
Tra le pagine di questo romanzo c’è sia il
bianco che il nero: la generosità del prossimo, la solidarietà e il desiderio
di essere utili ai meno fortunati ma anche, il razzismo palese o sfumato, l’indifferenza
e la paura del diverso.
Un
romanzo attualissimo, ricco di prospettive e diverse opinioni, un libro
toccante che con chiarezza racconta una realtà tanto lontana dalla nostra ma,
allo stesso tempo, così vicina.
Bellissima la scelta linguistica: una
miscela unica di italiano e dialetto calabro, il tutto ben dosato per non
essere troppo complesso a chi, come me, non lo conosce affatto ma desidera
assaporare i suoni di quella terra.
Sahra
è la vera protagonista del libro, presente nei racconti degli altri ma vivida e
reale, una donna forte che ha visto cose orribili ma non si è lasciata
schiacciare, ha lottato per se stessa e per la sua famiglia.
Quanto coraggio ci vuole per fuggire verso
l’ignoto?
Quanta forza di volontà occorre per
prendere decisioni così grandi?
Mi sono posta queste domande per tutta la
lettura e non ho ancora trovato una risposta.
L'ho letto e mi e piaciuto tanto. Sono Argentina e studio italiano da parecchi tempo. Grazie per la tua analisi
RispondiEliminaGrazie a te per essere passata! *-*
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