Buon
venerdì e buona festa della Donna!
Forse
vi sembrerò un po’ banale ma l’8 Marzo è una giornata che amo celebrare,
ovviamente non faccio serate pazze con le amiche o battute sceme sul genere
maschile, semplicemente credo sia giusto dare valore al significato di questo
giorno.
Una
volta l’anno prendiamo coscienza che essere donne è bello, importante e di
valore, dovremmo farlo tutti i giorni ma abbiamo un’occasione per poterlo
ribadire e rafforzare, per poter insegnare ai nostri figli che la parità dei sessi
è un valore fondamentale e far arrivare il messaggio che tutte le donne devono
essere libere di fare le loro scelte, qualsiasi esse siano!
A
questo scopo vi propongo cinque libri molto belli che, secondo me, esprimono
questo messaggio di amore, forza e libertà, e, nonostante il motto “l’8 marzo
non regalarmi la mimosa ma un libro” sia molto valido, mi dispiace ma io amo la
mimosa e quindi riceverla non mi dispiace affatto! ;D
A tutte le donne che amo,
a tutte le donne che combattono ogni giorno per i loro diritti,
a tutte le donne che devono sopportare le scelte degli altri,
a tutte le mamme:
quelle che sono a casa e vengono considerate delle fannullone
e quelle che lavorano e sono additate come cattive madri,
a quelle che come me partono per il turno di notte e vedono il dispiacere negli occhi dei loro bimbi,
a chi lavora durante le feste e parte da casa con il cuore pesante,
alle mamme che si illuminano quando vedono il sorriso dei loro cuccioli,
alle donne coraggiose che hanno la forza di crescere figlie forti e sicure,
alle donne ancora più coraggiose che hanno la perseveranza di dare ai loro figli maschi un insegnamento di parità e uguaglianza.
Alle donne che sono riuscite a conquistarsi un posto di prestigio,
una posizione, il rispetto dei loro colleghi.
Alle donne folli che esprimono il loro genio creativo, artistico, pratico!
A noi!
A tutte le donne che hanno saputo dire No!
Ma anche, a tutte quelle che hanno saputo dire Sì!
Al piacere di essere donna, all'accettazione e
alla bellezza che esprimiamo ogni giorno con la nostra presenza.
Buona festa della donna a tutte noi!
Milk
and Honey di Rupi Kaur
Dolore, amore, abbandono, guarigione; questi i temi di cui
parla Rupi Kaur in "Milk & Honey"... Uno strumento per
affrontare, tramite la poesia, i momenti più difficili della vita, perché
"il bene è dappertutto, devi solo essere disposto a vederlo".
Una raccolta di poesie che s’immerge moltissimo nelle
profondità del mondo femminile, nel dolore della mancanza di considerazione e
libertà. Una voce potente che mette in luce i tabù che da sempre relegano le
donne a un ruolo d’inferiorità: il ciclo mestruale, la maternità e la libertà
sessuale. (La mia recensione QUI)
Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf
Nell'ottobre del 1928 Virginia Woolf fu invitata a tenere due
conferenze sul tema “Le donne e il romanzo”. È l'occasione per elaborare in
maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività
letteraria. Risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto
sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il
rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione
attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la
letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi
alla letteratura se non possedeva "denaro e una stanza tutta per sé?”. Si
snoda così un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che,
seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida
e asciutta riflessione sulla condizione femminile. Un classico della scrittura
e del pensiero sulla condizione femminile.
Di questa scrittrice ho letto solo “La signora Dalloway” e
molti anni fa (infatti, vorrei recuperarlo), nonostante questo, sono convinta
che Virginia Woolf sia una delle voci femminili più intriganti e geniali della
letteratura femminile.
Becoming. La mia storia di Michelle Obama
Quando era solo una bambina, per Michelle Robinson l’intero
mondo era racchiuso nel South Side di Chicago, dove lei e il fratello Craig
condividevano una cameretta nel piccolo appartamento di famiglia e giocavano a
rincorrersi al parco. È stato qui che i suoi genitori, Fraser e Marian
Robinson, le hanno insegnato a parlare con schiettezza e a non avere paura. Ma
ben presto la vita l’ha portata molto lontano, dalle aule di Princeton, dove ha
imparato per la prima volta cosa si prova a essere l’unica donna nera in una
stanza, fino al grattacielo in cui ha lavorato come potente avvocato d’affari e
dove, la mattina di un giorno d’estate, uno studente di giurisprudenza di nome
Barack Obama è entrato nel suo ufficio sconvolgendole tutti i piani. In questo
libro, per la prima volta, Michelle Obama descrive gli inizi del matrimonio, le
difficoltà nel trovare un equilibrio tra la carriera, la famiglia e la rapida
ascesa politica del marito. Ci confida le loro discussioni sull’opportunità di
correre per la presidenza degli Stati Uniti, e racconta della popolarità
vissuta – e delle critiche ricevute – durante la campagna elettorale. Con
grazia, senso dell’umorismo e una sincerità non comune, Michelle Obama ci offre
il vivido dietro le quinte di una famiglia balzata all’improvviso sotto i
riflettori di tutto il mondo e degli otto anni decisivi trascorsi alla Casa
Bianca, durante i quali lei ha conosciuto meglio il suo Paese, e il suo Paese
ha conosciuto meglio lei.
Lo so! Lo so! Non posso farci nulla, ho amato Obama e anche
la moglie quindi, sono curiosissima di leggere questa biografia che, nonostante
m’interessi moltissimo, ho prenotato in biblioteca (non sono un’appassionata di
saggi e biografie). La consiglio perché credo che Michelle Obama sia una delle
figure femminili più forti e interessanti del nostro secolo, una donna decisa
che ha saputo emergere e ritagliarsi un posto nel mondo! Insomma, una donna con
le palle d’acciaio!
La ragazza che scrisse Frankestein. Vita di Mary Shelley di Fiona Sampson
Esistono donne messe in ombra dai genitori, dal marito,
dall'epoca in cui vivono, a volte persino dalla loro stessa opera: tutte queste
sorti insieme sono toccate a Mary Shelley, la ragazza che scrisse Frankenstein.
La madre Mary Wollstonecraft, filosofa femminista, muore poco dopo averla messa
al mondo, e così sta al padre, William Godwin, crescerla e educarla in una casa
frequentata dai maggiori intellettuali del tempo e segnata da quel lutto mai
del tutto rimarginato - è sulla tomba della madre che Mary impara a leggere,
seguendo le lettere con il dito. Nel 1814, a diciassette anni, scappa con il
futuro marito, il poeta Percy Bysshe Shelley; i due attraversano l'Europa in
compagnia della sorellastra di Mary, Claire. Nel 1816 i tre, insieme al
romanziere John Polidori e al poeta Lord Byron, sono protagonisti di un
singolare gioco: per ingannare la noia dei giorni piovosi sul lago di Ginevra,
Byron propone a ciascuno di scrivere un racconto di paura. Inaspettatamente, è
la fantasia di una Mary diciannovenne a primeggiare, creando uno dei mostri più
celebri e terrificanti di sempre, in cui riversa molto di sé: la fatica del
parto e lo spettro delle morti infantili riverberano nel tema della creazione
di una nuova vita, così come la malattia che da piccola l'aveva costretta a
tenere un braccio in fasce, gonfio e sfigurato, ispira la dolente mostruosità
della creatura. Sembra l'inizio di una sfolgorante carriera, ma la morte
improvvisa di Percy relegherà Mary nel ruolo ancillare e più tradizionalmente
femminile di custode dell'eredità letteraria del marito. A duecento anni dalla
pubblicazione di Frankenstein, Fiona Sampson scrive la biografia definitiva di
Mary Shelley: una vita che è il manifesto di tutte le possibili strade che una
donna può percorrere, e il resoconto di tutti gli ostacoli che la società e il
destino possono mettere sui suoi passi.
Voglio dedicare questo 2019 a Mary Shelley! In pratica
rileggerò “Frankestein” e cercherò di procurarmi anche questa meravigliosa
biografia, inoltre voglio vedere il film dedicato alla scrittrice.
Questa donna mi attira, è magnetica, potente ma allo stesso
tempo fragile e insicura, vi lascio QUI
il link dell’articolo che ho dedicato alla sua opera.
Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley
Potente maga dotata della Vista, Morgaine ha sempre avuto la
capacità di scrutare nella mente delle persone e di conoscere i loro pensieri.
Ora, in là con gli anni e in pace con il mondo e con se stessa, ha deciso di
ripercorrere la propria vita e di narrare l'epica storia dell'ascesa e della
caduta di Camelot. E ha scelto di farlo non attraverso le gesta eroiche dei
cavalieri della Tavola Rotonda, ma attingendo a ciò che il suo potere le ha
permesso di conoscere, per dare finalmente voce alle donne che, insieme a lei,
hanno visto il mondo che conoscevano cambiare radicalmente e l'Isola Sacra di
Avalon svanire per sempre nelle nebbie. È una storia che inizia quando Morgaine
è ancora bambina, con una visione che annuncia a sua madre Igraine l'imminente
visita della sorellastra Viviane, la Dama del Lago, e di Taliesin, il Merlino
di Britannia, messaggero degli Dei. Sono giunti fino a Tintagel per annunciarle
che sarà lei a portare in grembo il Sommo Re, l'uomo destinato a salvare il
regno e a garantire la pace e l'unità tra i popoli. Stanca di essere una pedina
al servizio di poteri più grandi, Igraine cerca di ribellarsi con tutta se
stessa a quella profezia. Ma non si può sfuggire al destino, e ben presto la
giovane donna si trova in viaggio verso Londra e verso un futuro che cambierà
non solo la sua vita, ma anche quella di sua figlia Morgaine.
Sto leggendo questo romanzo proprio in questi giorni e, devo
ammettere, che mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. Pubblicato nel
1983 è incredibilmente moderno e anticonformista, le figure femminili che si
affacciano nella storia sono le vere tessitrici delle sorti del mondo: Igraine,
Viviane e Morgaine sono le maghe che tirano i fili dei destini degli uomini.
Il culto della Dea brilla rispetto al messaggio Cristiano e,
la potenza generatrice della donna, sovrasta ogni cosa!
Grazie per i consigli.
RispondiEliminaDi nulla...
Elimina