25 gennaio 2020

"L'amante giapponese" di Isabelle Allende


Titolo: L'amante giapponese § Autrice: Isabelle Allende § Pagine: 287
Casa editrice: Feltrinelli § Genere: Narrativa contemporanea

L'epica storia d'amore tra la giovane Alma Belasco e il giardiniere giapponese Ichimei: una vicenda che trascende il tempo e che spazia dalla Polonia della Seconda guerra mondiale alla San Francisco dei nostri giorni. 
Questo è stato il primo romanzo ascoltato con Audible tra dicembre e gennaio e, devo ammettere, che l’ho amato, una componente fondamentale è stata sicuramente la voce narrante che sapeva cogliere le sfumature della lettura in modo magistrale ma, anche la storia stessa, è stata molto bella e appassionante.
Della Allende ho letto poco ma quello che ho letto mi ha sempre coinvolta molto, la sua scrittura scivola veloce, è ammaliante e poetica, me ne innamorai con l’indimenticabile romanzo “La casa degli spiriti” e, ancora oggi, riesce a toccare corde nascoste del mio cuore.
Ma veniamo al libro di oggi. 
Irina è una giovane donna moldava in fuga dal suo passato, un passato oscuro e pieno di ricordi orribili che la ragazza non vuole assolutamente portare alla luce.
Alma Belasco è una signora anziana dell’alta società di San Francisco, austera e indomita, viene guardata con ammirazione e diffidenza dagli abitanti di Lark House, un’imponente casa di riposo per
persone abbienti.
Le vite di queste due donne s’incroceranno e daranno voce a un romanzo femminile ricco di passioni, malinconia, rimpianti e segreti!
Sono le voci di due anime completamente diverse, Irina e Alma, la giovane badante moldava con il cuore pieno d’incubi e la vecchia pittrice giunta all’epilogo della sua vita dopo un’esistenza borghese ricca di esperienze, viaggi e passioni.
Le due si trovano a condividere interi momenti della loro giornata e, inspiegabilmente, sono attratte l’una dall’altra, c’è una strana affinità, un sentire del cuore che le avvicina e che non possono ignorare, si scelgono e diventano amiche, intime confidenti.
Così Alma, con la sua voce suadente di donna che ha vissuto molte vite, ci narra la sua storia, lo fa per Irina e per noi che, ammaliati, rimaniamo in trepidante attesa.
Non è tutto oro quel che luccica e, pian piano, scopriamo la dura infanzia di Alma che è costretta a fuggire dalla Polonia a causa dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, di come è arrivata, sola e smarrita, in un paese sconosciuto, ospite dei ricchi zii americani che non ha mai visto.
Scampata all’Olocausto, Alma perde le sue radici: i genitori e l’amato fratello ma, caparbia e coraggiosa si aggrappa con tutte le sue forze alla vita e ai due ragazzi che saranno per lei, passato, presente e futuro: il cugino Nathaniel e il figlio giapponese del giardiniere, Ichimei.
Questi due uomini saranno i pilastri su cui Alma costruirà la sua vita, in un vortice di amore, passione, ribellione, voglia di libertà e sofferenza.
Nathaniel uomo solido, autonomo e sensibile, le saprà dare la sicurezza di cui l’anima di Alma ha bisogno; Ichimei, placido, equilibrato e sognatore, sarà la passione struggente, l’amore impossibile, la felicità pura.

“La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.”

Alma ci racconta tutta la sua vita, la sua lotta contro lo stereotipo femminile di quel tempo che,
da un lato la vuole moglie, madre, donna di successo; dall’altro il lato oscuro, nascosto che racchiude l’indicibile passione verso Ichimei, un amore impossibile perché inaccettabile per la società.
Alma soffre, le due parti di lei sono in lotta continua, la straziano ma la fanno sentire viva!
Ho amato la sua storia, raccontata con grande maturità e fermezza, con quella consapevolezza e quella pace che solo la vecchiaia può donare.

“Iniziamo a invecchiare nel momento in cui nasciamo, cambiamo giorno dopo giorno, la vita è un continuo fluire. Ci evolviamo. L’unica cosa diversa è che adesso siamo un po’ più vicini alla morte. E cosa c’è di male in questo? L’amore e l’amicizia non invecchiano.”

Un romanzo meraviglioso che mi ha emozionata e coinvolta, una scrittura perfetta e una ricostruzione storica impeccabile: dalle informazioni sulla Seconda Guerra Modiale, al campo di prigionia Giapponese fino alla moda del tempo, agli usi e costumi del popolo giapponese, tutto è curato nei minimi dettagli.
Unica nota stonata la storia di Irina, è sicuramente forte e il suo personaggio molto bello e sfaccettato ma, i temi trattati sono troppo delicati per essere liquidati in poche righe.
Nonostante ciò, L’amante giapponese è un romanzo meraviglioso che cattura fin dalle prime pagine e che lascia il cuore carico di emozioni, l’ho adorato!

Nessun commento:

Posta un commento