29 settembre 2022

"Il Party" di Elizabeth Day

 

Titolo: Il Party § Autrice: Elizabeth Day § Pagine: 350
Casa editrice: Neri Pozza-Beat § Genere: Romanzo psicologico

Burtonbury, un ex collegio maschile per i figli dei diplomatici, è una scuola privata con una discreta reputazione e la vana ambizione di poter essere un giorno all’altezza di Eton o di Harrow. Quando vi mette piede per la prima volta, dopo aver vinto una borsa di studio, Martin Gilmour è un ragazzo con i maglioni scoloriti, i calzoncini per la ginnastica mai abbastanza bianchi e le camicie con macchie gialle indelebili. L’odore della tristezza di sua madre, rimasta prematuramente vedova, aleggia tra i suoi vestiti. Un giorno, però, alla Burtonbury School, il suo destino di adolescente imbronciato, con una costante sensazione di disagio e l’accento sbagliato, muta radicalmente. Martin incontra Ben Fitzmaurice, un ragazzo ricco, bello, ammirato da tutti, e ne diventa amico. Partite di tennis, cacce all’uovo tra prati curatissimi e aiuole sontuosamente fiorite, la tenuta dei Fitzmaurice spalanca le sue porte al giovane Gilmour. Ben diventa il fratello mai avuto, l’anima gemella da venerare, la ragione di vita da proteggere e custodire. Al punto che Martin si trasforma nella sua piccola ombra. Una piccola ombra capace di salvare l’amico dalle incresciose conseguenze della sua condotta, così sconsiderata e tipica di chi è stato troppo favorito dalla sorte. Durante i successivi venticinque anni, Martin serba nel suo cuore «il segreto» di quell’amicizia, un segreto che, più di un patto di sangue, lo lega indissolubilmente al rampollo dei Fitzmaurice, come soltanto un debito impagabile, una gratitudine eterna possono fare. Quando Ben organizza un party per il suo quarantesimo compleanno in un edificio del diciassettesimo secolo acquistato insieme con la moglie Serena, Martin, divenuto un noto, disincantato critico d’arte, e sua moglie Lucy, una donna perfettamente consapevole di essere sempre seconda, nella scala degli affetti del marito, alla sacra amicizia con Ben, si mescolano volentieri alla variopinta folla di invitati: politici, celebrità, vecchi e nuovi ricchi col volto lucido e ritoccato ed energiche strette di mano. La sensazione di un inusuale, sgradevole impaccio nell’accoglienza che Ben gli riserva, si fa, tuttavia, subito strada nella mente di Martin. Gesti, parole, apprezzamenti di Fitzmaurice rivelano una strana inquietudine. Che la gratitudine che l’amico gli deve non sia eterna? Che «il segreto» custodito così a lungo sia stato del tutto inutile? Che, soprattutto, quell’amicizia, che per Martin è la sua unica ragione di vita, stia inaspettatamente per finire?

"Alla fine siamo solo i due ventricoli dello stesso cuore avvelenato." 
 
Questa frase sintetizza perfettamente "Il Party" romanzo di Elizabeth Day che ho letto sulla scia di entusiasmo per "La Gazza". 
Sin dall'inizio ci rendiamo conto che i personaggi di questa storia sono talmente disturbati e malati da essere assolutamente irresistibili, ne ero attratta come le api dal miele e non vedevo l'ora di scoprire dove la storia mi avrebbe portato. 
Come per "La Gazza", anche "Il Party" non è un vero e proprio thriller, manca quella componente di suspance, adrenalina e inquietudine che caratterizza un thriller, non ci sono morti o scene truculente infatti, per me, la classificazione più adatta è romanzo psicologico, ovviamente un mistero da svelare c'è: cos'è successo durante il super party per i quarant'anni di Ben? 

11 settembre 2022

"Il maestro della cascata" di Christoph Ransmayr

 

Titolo: Il maestro della cascata § Autrice: Christoph Ransmayr § Pagine: 160
Casa editrice: Feltrinelli § Genere: Narrativa contemporanea, romanzo psicologico

In un futuro flagellato dalle guerre intercontinentali per l'acqua l'Europa è suddivisa in contee, staterelli, territori chiusi al fine di preservare la propria omogeneità e superiorità etnica. Il potere è di chi possiede e governa l'acqua. E un ingegnere idraulico è la voce narrante del romanzo, membro dell'unica casta a cui sia concesso spostarsi per il pianeta. Mentre si trova sulle rive del Rio Xingu, in Brasile, lo raggiunge la notizia della scomparsa del padre, il "maestro della cascata", guardiano di una chiusa in un'ombrosa contea del Vecchio continente, che un anno prima era stato responsabile involontario di una tragedia in cui avevano perso la vita cinque persone, precipitate nella grande cascata del Fiume Bianco. Ma era stata davvero una tragedia o un omicidio? E ora: quello del padre, tormentato dal rimorso, è un suicidio vero o simulato? Il viaggio all'indietro nella storia della propria famiglia - che ricorda quasi il movimento con cui un fiume interrompe talvolta il suo fluire e risale per un tratto il suo stesso corso -, nella colpa e nell'attesa del perdono, è fosco e doloroso.
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di "Il maestro della cascata" un romanzo che mi ha profondamente colpito e che ho valutato positivamente solo alla fine. 
Diciamo che mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, dalla trama il protagonista avrebbe dovuto indagare sulla morte del padre: il famoso maestro della cascata che, a distanza di un anno da un terribile incidente da lui provocato dove moriranno cinque persone, si suicida. 
In realtà non c'è quasi nulla di tutto ciò, il romanzo è il viaggio di questo ragazzo attraverso un'Europa oscura e devastata, alla ricerca di se stesso. 
L'autore immagina un futuro in cui l'acqua potabile è il bene più prezioso, l'inquinamento e l'aumento delle temperature hanno portato alla scomparsa di acqua pulita che diventa quindi il motivo di scontri e guerre, mezzo attraverso il quale detenere il potere.

"I Greenwood" di Michael Christie

 

Titolo: I Greenwood § Autrice: Michael Christie § Pagine: 592
Casa editrice: Marsilio § Genere: Romanzo familiare

Jacinda "Jake" Greenwood lavora come guida naturalistica e accompagna ricchi turisti appassionati di ecologia a visitare le rigogliose foreste di un'isola della British Columbia, che curiosamente – una coincidenza? – porta il suo nome. Senza radici e senza una famiglia alle spalle, un giorno Jake entra in possesso del diario della nonna, un aiuto inatteso che le permette di ricostruire il suo passato. Come se percorresse la circonferenza di un albero secolare, un cerchio dopo l'altro, è finalmente in grado di attraversare il tempo che è stato, gli anni che si sono accumulati come fa il legno: strato su strato. Leggendo quelle pagine, Jake si rende conto che anche la sua esistenza poggia su strati invisibili, racchiusi nelle vite di quelli che l'hanno preceduta, nella serie di crimini e miracoli, casualità e scelte che ha portato a lei: ogni strato è la conseguenza di un altro, così come ogni successo e ogni disastro vengono conservati per sempre. Ripercorrendo a ritroso il Novecento, scoprirà che quello che unisce tutti i membri della dinastia dei Greenwood sin dal lontano 1908 – quando la stirpe mise radici in seguito allo scontro frontale tra due treni – è proprio il bosco. Con il loro pulsare silenzioso, gli alberi offrono rifugio, ma custodiscono anche delitti, decisioni estreme, rinunce ed errori. Imponente, trascinante e strutturato come gli anelli concentrici di un tronco, "I Greenwood" mette in scena l'intreccio di menzogne, omissioni e mezze verità che segna le origini di ogni famiglia, un groviglio di segreti e tradimenti che ricade su quattro generazioni unite nel destino delle foreste del Canada.
Ho deciso di leggere "I Greenwood" spinta dal desiderio di sentire la natura e le foreste più vicine, mancava poco alla partenza per la montagna e desideravo già assaporarne i profumi e l'immensità ed è proprio questo che ho trovato: una storia immensa, il respiro di un secolo raccontato con originalità e maestria. 
"I Greenwood" è un romanzo con una struttura molto particolare, il libro inizia nel 2038 ed è suddiviso in cinque parti, rispettivamente 2038, 2008, 1974, 1934 e 1908, l'autore ci guida in strati sempre più profondi della storia come quando, superata la corteccia, avanziamo nella floema, cerchio dopo cerchio, sempre più all'interno fino a raggiungere il cuore del tronco. 
Partiamo dal 2038 e procediamo sempre più all'interno, una volta toccato il fulcro si risale strato dopo strato fino al 2038, la storia si srotola pagina dopo pagina svelando, poco a poco, un'architettura meravigliosa e complessa.

4 settembre 2022

"La città di Ottone" di S.A. Chakraborty

 

Titolo: La città di Ottone § Autrice: S.A. Chakraborty § Pagine: 525
Casa editrice: Mondadori § Genere: Fantasy

EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
Se vi parlo di Oriente, geni della lampada, tappeti volanti e sultani che libro vi viene in mente? 
A me "Le mille e una notte" o al massimo "Aladdin" infatti, con questo ambientazione di libri ce ne sono veramente pochi. 
Per fortuna mi sono decisa a leggere "La città di Ottone", primo volume di una trilogia fantasy ambientata in un mondo arabeggiante. 
Nahri, la nostra protagonista, è una guaritrice ma non una qualsiasi, è nata con il dono di curare ogni male e lo fa per sopravvivere a una vita di povertà. Non sa da dove provenga questa sua capacità, è un orfana che vive al Cairo e cura e truffa le persone in egual misura. 
Sarà proprio durante un rituale curativo un po' fasullo che evocherà per sbaglio un jinn guerriero, Dara, e con esso attirerà un ifrit intenzionato ad ucciderla. 
Ma perché proprio lei?