12 giugno 2018

"Tu che sei di me la miglior parte" di Enrico Brizzi


Buon pomeriggio, oggi sono qui con la recensione di un romanzo che la Mondadori mi ha gentilmente inviato, non avevo richiesto questo titolo ma sono molto felice della possibilità che mi è stata data.
Sto parlando di Tu che sei di me la miglior parte ultimo romanzo di Enrico Brizzi. So che molti di voi conoscono questo autore e hanno letto i suoi lavori precedenti, so che c’era un enorme aspettativa nei confronti di questa uscita ma per me non è stato così.
Si tratta infatti del primo romanzo che leggo di Brizzi e devo dire che mi è piaciuto molto.
Con questa recensione partecipo al gruppo di lettura Questa volta leggo (ideato da Laura La libridinosa, Chiara La lettrice sulle nuvole e Dolci di Le mie ossessioni librose) l’ argomento del mese è: un libro con più di 300 pagine.  


Titolo: Tu che sei di me la miglior parte § Autore: Enrico Brizzi § Pagine: 420
Casa Editrice: Mondadori § Genere: Narrativa contemporanea, romanzo di formazione

Bologna, anni Ottanta: Tommy Bandiera, orfano di padre, cresce con la mamma Alice e la famiglia di lei. I racconti dell'avventuroso zio Ianez, i giochi condivisi con gli amici Athos e Selva fra cortile e parrocchia, e le prime, timide, relazioni con le coetanee scandiscono le tappe della sua crescita sino alla sconvolgente apparizione del vero amore. L'impareggiabile Ester, però, fa battere il cuore anche al nuovo arrivato Raul, che di Tommy diventerà la guida e la nemesi, il modello irraggiungibile e il "peggiore amico" capace di scortarlo attraverso le prove iniziatiche tutt'altro che innocenti dell'adolescenza. L'asimmetrico triangolo che li lega negli anni delle scuole superiori prenderà via via i colori di una tenera educazione sentimentale e di una conturbante lotta per trovare il proprio posto nel mondo; la meraviglia e la fatica del diventare grandi li metteranno di fronte a scelte non scontate e passi senza ritorno, tradimenti che li sprofonderanno nell'abisso della disperazione e inattese prove di lealtà capaci di riaccendere la fiducia, sino alla grande, incancellabile, avventura che vedrà i tre ragazzi protagonisti nell'estate dei diciott'anni.
Tu che sei di me la miglior parte è una storia di crescita e di scoperta, pervasa da quel desiderio inconfondibile e indimenticabile che travolge ogni ragazzo e ragazza alle porte dell’adolescenza.
Siamo a Bologna, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, un periodo di grande cambiamento politico e sociale, sono gli anni delle prime serie tv (Beverly Hills, Friends), dei programmi televisivi dedicati agli adolescenti come la nostra tanto criticata Non è la Rai, gli anni del Cioè la rivista cult che acquistavano tutte le ragazzine, l’esplosione del cinema americano e della musica rock, l’arrivo in Italia delle discoteche e delle nuove droghe (ecstasy, marijuana).
Conosco bene quel periodo, ci sono passata ed ero poco più giovane di Tommy quindi, immedesimarmi nelle sue avventure, è stato naturale ed immediato. 
Tommaso Bandiera è un ragazzino orfano di padre che cresce con una madre
insicura e con la sua famiglia un po’ strampalata.
In un turbinio di emozioni Tommy percorrerà l’adolescenza tentando continuamente di dimostrare il suo valore, circondato dagli amici di sempre, vivrà esperienze estreme e momenti di grande smarrimento, prenderà scelte discutibili e cercherà a modo suo di ritagliarsi un posto nel mondo.
Personaggi chiave dell’adolescenza di Tommy sono Ester e Raul.
Ester è la donna dei suoi sogni, la ragazza sempre presente nei suoi pensieri, quella che gli fa battere il cuore e lo tormenta.
Raul è il ribelle, la nemesi di Tommy,  “il mio peggior nemico” come lo chiama nel corso della narrazione, un anima inquieta che lo attira e lo cattura, un modello irraggiungibile che guiderà Tommy alla scoperta di emozioni estreme, attraverso prove iniziatiche ed esperienze nuove.

La stagione della scuola dell’obbligo era finita per sempre, e non avrei mai dimenticato facilmente quel che mi aveva insegnato: il nostro non era il migliore dei mondi possibili, la giustizia non trionfava mai, e nessuno accorreva a confortare gli infelici. […] Pensavo a un’altra lezione che mi era toccato imparare: chi appare fragile finisce per diveltarlo davvero, e prima o poi cade vittima degli spietati.

Tommy, Raul ed Ester creeranno un triangolo amoroso strano e poco equilibrato che raggiungerà il suo apice emozionale nell’estate dei diciotto anni.
Mentre le pagine scorrono veloci si viene catapultati nel cuore e nella mente pulsanti di un adolescente: i desideri, la brama di scoperta, la sensazione che tutto è possibile, che il mondo è li basta solo allungare la mano e
afferrarlo, la gioia della vita, l’esultanza delle prime volte, la scoperta della sessualità che inebria il cervello e instupidisce, la voglia di ribellione e il desiderio di primeggiare anche a costo di mettersi nei guai, i primi amori che spezzano il cuore e la forza dell’amicizia, quella sensazione che si rimarrà amici per sempre, amici del cuore, fedeli, immutabili, unici.
Tutto questo ci investe con una forza pazzesca, rimaniamo sommersi e non è possibile non rievocare la propria adolescenza con i suoi turbamenti e le sue emozioni estreme.
Un libro pulsante, intenso e vero!
L’autore ci catapulta in quegli anni così mutevoli costellando il romanzo di  elementi caratteristici come la moda, la musica e i film ma anche la mentalità della gente, il pensiero collettivo e gli eventi storici e politici.
Grande protagonista della storia è Bologna, una città che prende vita tra le righe di questo libro, palpitante, profumata, carica di atmosfera, affettuosa osservatrice di questi ragazzi che sgomitano per trovare il
proprio spazio.
Unica pecca del libro è il calcio, questo sport invade interi capitoli, Tommy è un tifoso sfegatato del Bologna, diventerà un Ultras e si scatenerà allo stadio in mezzo agli altri pazzi che fanno parte del suo gruppo.
Brizzi ci mostra come la rabbia che cova latente nei giovani trovi valvole di sfogo inaspettate e distruttive, lo stadio è uno di quei luoghi, il dimostrare la propria forza e l’appartenenza a un determinato gruppo crea una reazione pazzesca che conduce i ragazzi verso le risse, la violenza e a volte la morte.
Se da un lato ho apprezzato molto la denuncia silenziosa che fa l’autore nei confronti di questa tipologia di tifo (nel libro troviamo moltissimi fatti di cronaca), dall’altra mi hanno annoiata parecchio le descrizioni delle partite, degli allenamenti del Bologna, delle classifiche calcistiche e delle trasferte.
Consiglio vivamente questa lettura che mi ha colpita ed emozionata, Tu che sei di me la miglior parte è un romanzo di formazione che tocca tematiche molto importanti e ingombranti con delicatezza e decisione, è un libro potente che colpisce con la vividezza delle sue immagini e con la forza delle passioni che si scatenano tra le sue pagine.

Valutazione


CONOSCI L'AUTORE
Enrico Brizzi (Bologna 1974) ha esordito a vent’anni con Jack Frusciante è uscito dal gruppo, al quale hanno fatto seguito Bastogne (1996), Tre ragazzi immaginari (1998) ed Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile (1999). La passione dell’autore per i viaggi a piedi ha ispirato Nessuno lo saprà (2005), Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro (2007), Gli Psicoatleti (2011) e Il sogno del drago (2017). Tra i suoi ultimi titoli L’arte di stare al mondo (2013), Il matrimonio di mio fratello (2015) e Tu che sei di me la miglior parte (2018).




33 commenti:

  1. Avevo addocchiato il libro tra le varie newsletter :) La tua recensione è molto precisa ed interessante.

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  2. L'avevo adocchiato anche io tra le nuove uscite, la tua recensione mi ha convinta a prenderlo in seria considerazione!

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  3. Solitamente mi tengo lontana dai libri che contengono triangoli amorosi perché li detesto, ma non mi sembra che la storia d'amore sia il perno dell'opera quindi magari lo prenderò in futura considerazione!

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    1. Qui il triangolo amoroso è importante ma non il perno, si tratta comunque di un rapporto più intenso e carico di conflitti ed emozioni, coronato da un finale assolutamente inaspettato!

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  4. Oh ma che recensione interessante. Io sono tra quelle che non ha mai letto nulla di suo. E ora di iniziare?

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    1. Direi di sì, vorrei recuperare il tanto acclamato "Jack Frusciante è uscito dal gruppo".

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  5. Lo leggerò a breve e sono veramente curiosa, ora ancora di più

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  6. Ciao!
    Ammetto di non aver ancora mai letto nulla di questo autore, la tua recensione però mi sprona a prenderlo in considerazione!

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  7. Recensione ben scritta. Il libro sembra interessante ma ho un dubbio: da quello che leggo mi ricorda moltissimo Il matrimonio di mio fratello dello stesso autore, almeno come ambientazione e atmosfere.... Sbaglio?

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    1. Ciao cara, purtroppo non so risponderti perchè questo è il primo libro di Brizzi che leggo.

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  8. Mai letto niente di Brizzi e per il momento non credo che inizierò a leggerlo!

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  9. Ecco questo libro mi interessa, finisce nella wishlit (morirò sommersa di libri)

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  10. Mai letto niente di questo autore ma devo ammettere che mi hai incuriosita

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  11. Confesso la mia ignoranza su autore e libro.

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  12. Ho molto amato Jack Frusciante e devo assolutamente leggere questo libro (quando è un dettaglio a parte) perché riprende proprio quelle tematiche. Mi scoccia apprendere che il calcio ha un ruolo importante nella narrazione, ma vabbè, a Brizzi lo perdono.
    Bacci

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    1. Sto pensando di leggere "Jack Frusciante", ne ho sentito parlare benissimo!

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  13. Recensione molto sentita. Amo i romanzi di Brizzi e lo leggerò di sicuro. Lea

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  14. Un libro da prendere in considerazione. Bella recensione.

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  15. Adoro i romanzi di formazione e mi ispira molto questo in particolare per una serie di motivi, tra cui Bologna e gli anni novanta... dopo questa recensione... lo metto in wishlist :D

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  16. Sono una grande fan di Brizzi e ho appena terminato di leggere Tu che sei di me...
    Detesto il calcio e non me ne interesso, tuttavia ho trovato nelle pagine dedicate alla descrizione degli scontri tra gli ultras quel respiro epico che mancava nel più intimista Il matrimonio di mio fratello.
    A mio parere questo é un grande lavoro e chi ha apprezzato Jack Frusciante é uscito dal gruppo sarà deliziato nel ritrovare le stesse atmosfere al Liceo Caimani e, citati da un differente punto di vista, persino gli stessi personaggi.

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  17. mi hanno consigliato questo libro in un po' di persone. la tua recensione mi ha incuriosito ancora di più

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  18. La trama mi aveva incuriosita e la tua recensione è molto bella. Devo pensarci. Non so proprio se sia un libro per me...

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