30 settembre 2019

"Un'estate con la strega dell'Ovest" di Kaho Nashiki


Titolo: Un’estate con la strega dell'Ovest  § Autrice: Kaho Nashiki § Pagine: 141
Casa editrice: Feltrinelli  § Genere: Romanzo di formazione, letteratura giapponese

Mai ha tredici anni e non vuole più andare a scuola. La madre, preoccupata, decide di mandarla a stare dalla nonna per un po', in una bella casetta nella campagna giapponese sul limitare dei monti. La nonna è una signora inglese ormai vedova, arrivata in Giappone molti anni prima e rimasta lì per amore. Sia Mai che la madre si riferiscono a lei come la "Strega dell'Ovest", ma nel momento in cui la nonna le rivela di possedere realmente dei poteri magici, Mai rimane incredula e diffidente. Quando però le propone di affrontare il duro addestramento da strega, accetta senza esitazioni. Immerse nella natura incontaminata del Giappone più remoto, nonna e nipote passano insieme settimane meravigliose in raccoglimento, lontane dalla frenesia della vita di città, a lavorare nell'orto, raccogliere erbe selvatiche e cucinare, oltre a dedicarsi, naturalmente, a quelli che sono, secondo la nonna, i rudimenti di base per una giovane strega.
Buongiorno lettori, dopo una settimana di assenza dal blog, torno con la recensione di un romanzo di formazione che mi ha letteralmente conquistata!
Un’estate con la strega dell’Ovest è un libro dolce e accogliente, una storia che con una delicatezza unica riesce a toccare le corde del nostro cuore e a parlarci di argomenti importanti come: l’autostima, l’accettazione di noi stessi, il desiderio di far parte di qualcosa, la vita, la morte, la bellezza della natura e la sua magia. 
Mai è una ragazzina di tredici anni che decide di non voler più andare a scuola, i genitori non sanno il motivo di questo rifiuto ma, per aiutarla a superare il momento, decidono di affidarla alle cure della nonna materna, una signora inglese solitaria e originale che vive nella campagna giapponese da molti
anni.
La casa della nonna è immersa in un piccolo bosco e circondata da un ampio giardino, è lontana dal resto del mondo, dalla sua frenesia e dalle sue pretese, inoltre, da sempre, la nonna ha fama di essere speciale, una strega e per la precisione “la strega dell’Ovest”.
Mai non è molto convinta, che abbia davvero dei poteri magici?
Non resta che scoprirlo ma, la bambina, non si aspetta certo che la nonna le proponga, senza tanti giri di parole, di iniziare uno speciale addestramento per diventare strega.
Mai non se lo fa ripetere due volte e accetta, ben presto però, capirà che non si tratta della magia delle favole ma di un potere molto più intenso, un’energia potente che è nascosta in ognuno di noi: perché essere una strega significa essere connessi alla propria essenza interiore, avere rispetto per sé stessi, fare una vita sana seguendo i ritmi naturali, comprendere i propri sentimenti, ascoltare i bisogni del cuore e avere il coraggio di prendere decisioni per il proprio bene.
Mai asseconderà i ritmi della nonna, si sveglierà presto e dedicherà del tempo ai lavori di casa, alla cura dell’orto, agli animale, imparando a raccogliere le erbe selvatiche e a conoscere la natura che la circonda. Pian piano scoprirà la bellezza
della solitudine e, con lunghe riflessioni, farà chiarezza su molte cose che la tormentano: la scuola e le bulle che la escludono, i genitori e la loro relazione complicata, il senso della vita e il valore della morte.
La nonna sarà una guida luminosa nelle sue giornate e le settimane voleranno permettendo a Mai di crescere diventando sempre più forte e sicura di sé.
Ho amato moltissimo questo libro che si legge in un soffio e lascia delle sensazioni meravigliose, scalda il cuore e fa riflettere, commuove e ti avvolge con la sua bellezza.
Una storia di crescita scritta in modo impeccabile, con lo stile tipico della letteratura giapponese: limpido e immediato ma poetico ed evocativo, assolutamente consigliato sia per grandi che per piccini.
Bellissima anche la scelta di allegare alla fine del romanzo tre racconti speciali, leggendoli si ha la sensazione di lasciare con dolcezza la storia principale e quindi, di sentire meno la tristezza per la fine di un libro così bello.

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