12 novembre 2017

"Il prodigio" di Emma Donoghue

Finalmente posso parlarvi di un romanzo che ho letto la prima settimana di ottobre, Il prodigio di Emma Donoghue.
Per chi non lo sapesse l’autrice ha scritto parecchi libri tra i quali troviamo il famosissimo Stanza, Letto, Armadio, Specchio edito da Mondadori e da cui è stato tratto un film, credo che cercherò di recuperare questa lettura perché, nonostante non sia nelle mie corde, sono molto curiosa di vedere come l’autrice sia riuscita a sviluppare due libri tanto diversi.
La trama de Il Prodigio mi aveva intrigato fin da subito, il mistero che aleggia intorno a questa bambina e l’ambientazione dell’Irlanda dell’Ottocento mi avevano attratta e convinta a voler intraprendere la lettura al più presto.
Ora che l’ho letto vi posso dire che mi aspettavo una storia diversa ma che, nonostante questo, ho amato questo romanzo in ogni passaggio, riga e pagina.


Tutti  avevano un segreto da nascondere …

Lib è una giovane infermiera che accetta un incarico nella lontana Irlanda, convinta di dover assistere una bambina malata si troverà invece coinvolta in una situazione paradossale e decisamente fuori dal comune.
La bambina non va assistita ma sorvegliata, non si tratta di una piccola malata ma di una piccola martire: l’intera famiglia sostiene che Anna O’Donnell non tocchi cibo da più di quattro mesi e che si mantenga in vita grazie alla “manna dal cielo”.
Lib è sconcertata e irritata, come può la gente credere a simili sciocchezze?
Intenzionata a cogliere la piccola in flagrante, ovvero mentre mangia di nascosto, Lib prende molto seriamente il suo compito di sorvegliante. 
È, infatti, convinta di riuscire a risolvere il mistero in pochi giorni e di screditare così una famiglia di bugiardi e imbroglioni.
Le cose però non andranno come previsto e Lib si troverà invischiata in una situazione terribile e allucinante.
Anna non mangia, non fa nulla per nutrirsi e sta deperendo con rapidità, la famiglia O’Donnell la guarda morire e si trincera dietro la fede, l’intero villaggio
è estasiato dall’avere una piccola santa, nessuno prende in mano la situazione e Lib si troverà a dover lottare per la vita della sua paziente.
Ben presto però si accorgerà che è tutto inutile: le persone che circondano Anna sono invasate da un sentimento religioso estremo, sono fanatici e pericolosi.
Il quadro descritto dall’autrice è veramente preciso e ricco di dettagli, abbiamo davanti un Irlanda povera e ignorante dove la gente vive nella miseria e nella mancanza di ogni cosa e, per superare tutto ciò, si rifugia nella religione fino a venirne divorata.
Ma c’è anche un lato magico che mescola a Santi, preghiere e santini, un folklore locale misterioso, una campagna popolata da fate, spiritelli e esseri crudeli, riti antichi per allontanare il male e il dolore.
Un calderone nel quale troviamo fanatismo religioso e credenze pagane, un bel miscuglio che lenisce i mali di una terra crudele e spietata.
Lib si troverà faccia a faccia con una religiosità morbosa e radicata, cieca e superstiziosa, gente instupidita che non fa niente per impedire ad Anna di lasciarsi morire e sarà proprio quando perderà ogni speranza che Lib tirerà fuori una forza inaspettata.
La giovane infermiera dovrà combattere contro una madre meschina e un padre fifone, contro un medico di famiglia ignorante e scellerato, contro un parroco omertoso e idiota, contro una comunità di inetti e contro se stessa e le proprie paure.


Il fato era senza volto, la vita arbitraria, una storia raccontata da un pazzo.
Ma c'erano momenti come quello, momenti in cui intravedevi la possibilità di prenderla in mano la tua vita, per darle una forma migliore.

«Meglio annegare fra i marosi che rimanere sulla riva, con le mani in mano»

Pagina dopo pagina seguiremo Lib e tiferemo per lei, i segreti e le menzogne verranno alla luce scioccanti e terribili, ci lasceranno a bocca spalancata, quanta ipocrisia, crudeltà e ignoranza circondano la piccola Anna che non è altro che un agnello sacrificale pronto a lavare i peccati di un gruppo di miserabili e corrotti!
Una storia coinvolgente che mi ha rapita e scioccata, non vi dico il nervoso di fronte a tanta inettitudine, mi sono arrabbiata e commossa, ho perso la
speranza più volte e ho provato una forte amarezza.
L’autrice è riuscita a creare una storia dai toni cupi e tragici, uno spaccato che non lascia indifferenti, non si può guardare Anna e non provare un’infinita tenerezza, il desiderio incontrollabile di abbracciarla forte e scuoterla per farla rinsavire.
Ho adorato il personaggio di Lib, una donna intensa e agguerrita che affronta a testa alta le proprie paure e i dolori e le perdite che aleggiano sul proprio cuore, un infermiera competente e conscia del proprio valore.
Da un punto di vista puramente professionale, essendo anch’io infermiera, ho apprezzato tantissimo le spiegazioni mediche risalenti al periodo e come l’autrice ha creato un quadro completo sulla nascita di questa professione che, purtroppo, nonostante sia fondamentale è ancora terribilmente sottovalutata e poco considerata.
A mio parere Il prodigio è un romanzo che non si dimentica, un libro che ci trascina pagina dopo pagina nella febbrile ricerca di un lieto fine che sembra sempre più lontano e irraggiungibile, le emozioni scaturiscono potenti e irrefrenabili: rabbia, stupore, smarrimento e angoscia.
Una storia che scava nel nostro cuore e fa riflettere.

Valutazione


AUTRICE: Emma Donoghue è la più giovane di otto fratelli. Suo padre è il critico Denis Donoghue.
Consegue un Bachelor of Arts presso l'University College di Dublino, e un dottorato in inglese presso l'Università di Cambridge. La sua tesi verte sulle relazioni di amicizia fra uomini e donne nel diciottesimo secolo. L'esperienza di convivenza con altre donne fatta a Cambridge le ispira il racconto The Welcome. Nel 1998 si trasferisce in Canada, e diventa cittadina canadese nel 2004. Vive a London, Ontario, assieme al partner e ai loro due figli.
Il primo romanzo di Donoghue, Stir Fry (pubblicato nel 1994), racconta della scoperta della sessualità da parte di una giovane donna irlandese. A questo fa seguito nel 1995 Hood, altra storia contemporanea, a proposito di una donna che deve venire a patti con la morte della sua ragazza. Hood ha vinto l'edizione del 1997 dell'American Library Association's Gay, Lesbian and Bisexual Book Award for Literature (oggi nota come Stonewall Book Award for Literature).
Slammerkin (2000) è un romanzo storico ambientato a Londra e nel Galles.
È stato finalista all'Irish Times Irish Literature Prize for Fictione ha vinto l'edizione 2002 del Ferro-Grumley Award for Lesbian Fiction (nonostante l'assenza di contenuti a carattere lesbico). Il suo romanzo del 2007, Landing ritrae una relazione a distanza fra un curatore canadese e un'assistente di volo irlandese. The sealed letter (2008) è basato sul Codrington affair, uno scandaloso caso di divorzio che appassionò la Gran Bretagna nel 1864. Ha vinto il premio Lambda Literary Award nel 2009.
Nel 2007, il romanzo di Donoghue Room ( in Italia Stanza, Letto, Armadio, Specchio, edito da Mondadori) è stato inserito tra i finalisti del Booker Prize, oltre a vincere il Rogers Writers' Trust Fiction Prize. Fra l'altro, è in lizza per il Governor General's Awards in Canada e ha vinto l'Irish Book Award 2010. Nel 2015 Room diventa un film per la regia di Lenny Abrahamson.
I suoi ultimi romanzi usciti in Italia sono Il nastro rosso (Meridiano Zero 2012) e Il bacio della strega (Meridiano Zero 2013).

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