Buongiorno cari lettori, dopo qualche
giorno di pausa ritorno a scrivere per parlarvi di un libro che ho concluso la
settimana scorsa, si tratta di Il destino divide di Veronica Roth.
Se seguite il blog saprete quanto ho amato
il primo volume di questa duolagia (Carve
the Mark-I predestinati, la mia recensione QUI) che mescola elementi distopici, fantasy e fantascientifici.
Come per la prima recensione anche questa
volta mi trovo a essere la voce fuori dal coro, ovvero quella che, contro l’opinione
comune, pensa che questa serie sia veramente bella e ben scritta. Quindi, datele una
possibilità!
Titolo: Il destino divide § Autrice: Veronica Roth §
Pagine: 383
Casa editrice: Mondadori § Genere: Fantasy,
Distopico, Sci-fi
Non ci si può opporre al proprio fato.
Sarebbe sciocco, oltre che inutile, perché non si può andare contro qualcosa di
inevitabile. Lo sanno bene Akos Kereseth e Cyra Noavek, eppure, fin dal momento
in cui è stato reso pubblico il loro, di fato, si trovano in bilico tra
l'accettazione del proprio destino e il desiderio di tentare l'impossibile e
cambiarlo. Akos non ha potuto fare a meno di innamorarsi perdutamente di Cyra,
nonostante il suo fato preveda che lui morirà proprio al servizio della
famiglia Noavek. E quando il padre di lei, Lazmet - un tiranno spietato e
senz'anima che tutti avevano creduto morto -, torna alla ribalta reclamando per
sé il trono degli shotet, il ragazzo si convince che la sua fine è ormai
vicina. Nel momento in cui Lazmet innesca la tanto temuta guerra tra thuvhesiti
e shotet, i due ragazzi sanno di non avere scelta, devono cercare di fermarlo
in tutti i modi possibili. Anche se per Cyra questo potrebbe significare
togliere la vita a suo padre, e per Akos perdere la propria. In un colpo di
scena sbalorditivo, i due scopriranno quanto il fato che guida le loro vite
possa sorprenderli in modi assolutamente inaspettati.
Akos e Cyra sono fuggiti da Thuvhe.
Nell’arena dove avrebbero dovuto essere
giustiziati, Cyra ha finto di uccidere Ryzek, suo fratello e dittatore della
città di Shotet, l’ha caricato a bordo di una navicella e, insieme ad altri
fuggitivi, è scappata dal pianeta.
I due giovani innamorati sono consapevoli
del loro fato e sono decisi ad affrontare le conseguenze delle loro scelte ma,
le cose sono molto più complesse di come sembrano perché il conflitto tra
Thuvhe e Shotet è diventato di interesse dell’Alleanza che, decisa a trarre dei
notevoli benefici, tesse sapientemente trame politiche e alleanze segrete.
Come se non bastasse, Ryzek rivela a Cyra
che il loro spietato padre: Lazmet Noavek è ancora vivo.
Tutto ciò cambia radicalmente il corso
degli eventi e la vita di Akos e Cyra prende strade impreviste e sconosciute.
Il fato non è quello che sembra, gli
oracoli non dicono tutta la verità e l’Alleanza, baluardo di sapienza e onestà,
si rivela spietata.
Questo secondo romanzo ci catapulta
immediatamente nel pieno dell’azione
tanto che, in un primo momento, diventa molto difficile cogliere tutte le dinamiche in atto.
tanto che, in un primo momento, diventa molto difficile cogliere tutte le dinamiche in atto.
Forse sarebbe stato utile rileggere Carve the Mark-I predestinati ma, nonostante questo, la
lettura ingrana velocemente e diventa sempre più chiara man mano che ci
immergiamo nella storia.
Come per
il primo libro anche qui, il background creato dalla Roth è protagonista indiscusso.
Una galassia ricca di pianeti estremamente
diversi tra loro, circondata dalla Barriera
del Flussocorrente, un energia che penetra ciascun abitante e lo marchia
con un Dono, ovvero una capacità unica e speciale.
La
Roth non si ferma qui ma da un nome a ogni pianeta, alle piante e agli animali,
crea tradizioni, usi, costumi e pietanze, elementi unici che arricchiscono il
libro e danno un idea estremamente vivida del mondo da lei inventato.
I
personaggi sono ben caratterizzati e, in questo secondo volume, abbiamo due
nuovi POV incredibilmente interessanti.
Infatti, oltre a Cyra in prima persona e
Akos in terza persona, scopriamo anche Cisi e Eijeh, la sorella e il fratello
di Akos, personaggi secondari ma fondamentali per le vicende del romanzo.
I due
protagonisti sono ovviamente i miei preferiti, il loro percorso li ha fatti
maturare moltissimo e la loro evoluzione si sviluppa ancor di più nel corso di
queste pagine.
Akos è un giovane uomo convinto di non
avere scelte e quando si trova di fronte alla possibilità di cambiare la sua
storia, prende la decisione più altruista e coraggiosa che ci potesse essere.
Cyra è una guerriera, per tutta la vita ha
creduto di non essere degna dell’amore degli altri e, proprio per questo,
sottovaluterà Akos e il sentimento puro e autentico che li unisce.
Un libro che mi ha coinvolto fin dalle
prime pagine, lo avevo iniziato con molto timore a causa delle recensioni e
delle opinioni negative lette nel web ma, per fortuna, ho seguito il mio
istinto e ho letto una storia unica e incredibile.
Il destino divide è la degna conclusione
di questa duologia, un libro originale e adrenalinico che mescola elementi del
fantastico con lo sci-fi e il distopico.
Non fatevi demoralizzare dal pensiero comune,
non bocciate il lavoro di una scrittrice solo perché è diverso dal primo che
avete letto, la serie di Divergent e la serie de I predestinati sono due cose completamente diverse.
Valutazione
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