Mi sono fatta catturare e ora, finchè non
avrò letto tutto quello che questa autrice ha pubblicato, non sarò felice!
Sto parlando di Auður Ava Ólafsdóttir,
scrittrice islandese dalla scrittura leggiadra, evocativa e unica.
Qualche mese fa avevo letto Hotel Silence
(la recensione QUI), il suo ultimo
lavoro, la storia mi era piaciuta ma non mi aveva catturato in modo totale,
nonostante ciò lo stile di Auður Ava Ólafsdóttir mi era rimasto dentro, volevo
assolutamente leggere qualcos’altro di suo.
E così eccomi qui a parlarvi di Il rosso vivo
del rabarbaro, un libro bellissimo che mi ha conquistata e adesso,
come ben capirete, devo leggere assolutamente tutto!
Con questa recensione partecipo al GdL di Questa volta leggo (ideato da Laura La libridinosa, Chiara La lettrice sulle nuvole e Dolci di Le mie ossessioni librose) l’ argomento
del mese è: Libro non ambientato in
Italia.
Titolo: Il rosso vivo del rabarbaro § Autrice: Auður Ava Ólafsdóttir § Pagine: 128
Casa editrice: Einaudi § Genere: Narrativa
contemporanea, Introspettivo
C'è un piccolo villaggio sul mare dove la
vita scorre bislacca e tranquilla. Mentre gli uomini sono fuori a pescare, le
donne seguono lezioni di cucito e si scambiano rossi barattoli di marmellata di
rabarbaro. Proprio in un campo di rabarbaro, Ágústína è stata concepita.
Ágústína è un'adolescente speciale, si muove con le stampelle ma scala le
montagne. La sua è una mente singolare, nella sua testa i numeri sono a tre
dimensioni, come pianeti nello spazio, e le parole si organizzano in cumuli
appuntiti. Ágústína non è come gli altri ragazzi, lei sa che dietro una
montagna - dietro ottocentoquarantaquattro metri di terra protesa verso il
cielo - c'è ancora un'altra montagna da scalare.
Ágústína è una ragazza speciale, tutto in
lei è fuori dal comune: la sua mente, il suo corpo, la sua famiglia, perfino la
sua nascita!
Ágústína vive in Islanda in un piccolo
villaggio sul mare, sovrastato da una scura montagna dove solo le pecore si
spingono a salire.
Alle sue pendici sorge il minuscolo
cimitero frustato dal vento gelido del Nord e d’estate fiorisce alto il
rabarbaro, proprio lì, nascosti tra gli alti fusti rossi i genitori di Ágústína
la concepirono.
Una ragazza con la testa persa tra le nuvole, appassionata di ornitologia e un ragazzo con il desiderio di solcare i mari per studiare la fauna marina.
Una ragazza con la testa persa tra le nuvole, appassionata di ornitologia e un ragazzo con il desiderio di solcare i mari per studiare la fauna marina.
Due persone appassionate, due mondi che si
sono incontrati e immediatamente divisi.
Così Ágústína nasce senza conoscere il padre
e cresce senza una madre, che parte per lunghi viaggi nella giungla alla
ricerca di nuove specie.
A prendersi cura di questa bambina rimane
Nina, una donna del villaggio che non la abbandonerà mai. Proprio lei sceglierà
il suo nome, quello dell’imperatore
Augusto che visse a cavallo tra dell’anno zero ed è così diventato “sia un uomo del più che un uomo del meno”, proprio lei la spronerà a realizzare i suoi sogni perché Ágústína, sogna veramente in grande!
Augusto che visse a cavallo tra dell’anno zero ed è così diventato “sia un uomo del più che un uomo del meno”, proprio lei la spronerà a realizzare i suoi sogni perché Ágústína, sogna veramente in grande!
Dalla nascita le sue gambe non si sono
sviluppate correttamente, sono due appendici senza vita che le impediscono di
camminare, la ragazza si trascina con le sue stampelle ovunque può e nulla
sembra poterla fermare.
Nel suo mondo interiore lei diventerà la
prima scalatrice con un handicap, la sua mente è brillante, un genio della
matematica che vaga per infiniti mondi e crea piramidi di parole dal medesimo significato.
Una ragazza strana, interessante e unica
che si trascina come una foca sulla spiaggia sassosa per inviare messaggi al
padre dentro bottiglie di vetro che affida alle onde.
Intorno a lei la vita del villaggio va
avanti: arriva l’inverno glaciale con montagne di neve e un freddo così intenso
da insinuarsi nelle ossa, il buio
perenne della notte lascia pian piano spazio
all’estate artica, con un sole pallido e incolore che brilla esausto anche
nelle ore notturne. Sotto quella luce tutto sembra immobile, indistinto, un
mondo fatto di fantasmi.
Il rabarbaro cresce e si preparano marmellate,
arriva il periodo dello slatur, il
sanguinaccio di agnello, i doni di porta in porta e i ritrovi per l’ora del cucito e per preparare le decorazioni natalizie.
sanguinaccio di agnello, i doni di porta in porta e i ritrovi per l’ora del cucito e per preparare le decorazioni natalizie.
Un mondo in cui gli uomini non ci sono mai,
sempre in mare e, la vita di tutti i giorni è scandita dai lavori delle donne
che, ancelle del tempo, seguono i ritmi della natura e le tradizioni.
Caro
all’autrice è il tema del lasciare l’isola, anche in questo romanzo i
personaggi vorrebbero scappare dall’Islanda, una terra aspra, difficile da
coltivare e dove la vita è dura come l’inverno.
Un tema a noi strano visto il desiderio,
negli ultimi anni, di visitare questo mondo incontaminato dove la natura
sovrasta con la sua forza il volere dell’uomo.
Anche Ágústína vorrebbe volare lontano e,
grazie ai frammenti delle lettere di sua madre, scappa in terre calde che
profumano di spezie e di frutta matura.
In
poche pagine (si tratta di un libretto veramente piccolo) l’autrice ci trasporta
nelle atmosfere islandesi e nel cuore di Ágústína, una ragazza forte come la
sua terra che vuole scalare gli ottocento quaranta metri che la separano dal
cielo, da una visione di insieme, da una sensazione di completezza e
realizzazione.
«Ecco perché sei rimasta con le gambe così.
Lo so che vorresti poter correre e andare in
bicicletta e fare tante altre cose, ma, guarda, c’è pieno così di gente che
corre tutta la vita e non arriva mai da nessuna parte.
Io non lo so, sì, forse sei stata un po’
sfortunata.
Ma nella vita non si può mai dire davvero,
chi è fortunato e chi non lo è»
Il
desiderio di conoscere, di ampliare i propri orizzonti, di scoprire se stessi e
superare i propri limiti sono il fulcro di questa storia, un romanzo evocativo
dalle sfumature fiabesche, poetico e irresistibile.
Consigliato!
«Saper cogliere il momento giusto per volgere
in proprio favore le circostanze della vita: ecco l’importante»
Giuro che non ne avevo mai sentito parlare. Ti vedo entusiasta questo linrlti ha proprio conquistata
RispondiEliminaSi, questo mi è piaciuto molto, ora provo "Rosa Candida" che è il suo più famoso.
EliminaIo ultimamente diffido dagli autori nordici, ma questo sembra proprio bello.
RispondiEliminaNon amo i gialli nordici ma la narrativa mi piace moltissimo, probabilmente è l'ambientazione che amo alla follia!
Eliminanon conoscevo l'autrice ma sembra interessante proprio per la sua ambientazione
RispondiEliminaAdoro il nord europa, vorrei visitarlo tutto!
EliminaNon conoscevo né titolo né autrice. Sembra un libro molto profondo. Me lo segno...
RispondiEliminaMolto bello e poetico, vale la pena.
EliminaMi hai incuriosita e poi è proprio il tipo di ambientazione che mi piace. Ciao da Lea
RispondiEliminaProva, scrive libri molto corti quindi, al massimo, non perdi molto tempo. Amo anch'io le ambientazioni nordiche!
EliminaNon lo conoscevo...ma non so, non mi incuriosisce...
RispondiEliminaAllora passa!
EliminaNon conoscevo questo libro, bella recensione! Poi le foto che hai scelto sono una meraviglia!
RispondiEliminaGrazie mille! *-*
EliminaAutori dal nome impronunciabile... a parte questo non mi ispira. Sarà che ultimamente ho proprio poca voglia di leggere?
RispondiEliminaPeccato ma non tutti abbiamo gli stessi gusti! ;D
EliminaNon l'avevo mai sentita nominare.... vabbè anche pronunciare il nome non deve essere facile eh... storia curiosa molto particolare, non mi sento di escluderla a priori, mi incuriosisce.... magari un giorno.... (me la smetto coi puntini... giuro).
RispondiEliminaDa provare, tanto è cortissimo!
EliminaIo questo libro non lo conoscevo proprio! Non so quanto potrebbe piacermi, però in Islanda ci vivrei volentieri pure io ;)
RispondiEliminaSi, in Islanda, una casetta circondata dal nulla e senza nessuno che rompe! A parte gli scherzi, un viaggio lo farò, prima o poi!
EliminaQuesto libro l'ho visto in libreria ed ero passata oltre... la tua recensione però mi ha incuriosita! Me lo segno subito!
RispondiEliminaYuppi!
EliminaNon lo conoscevo, ma sembra interessante
RispondiEliminaMolto!
EliminaDa leggere anche solo per poter respirare le atmosfere islandesi (prima o poi ci ci voglio andare!), inoltre sembra una bella storia
RispondiEliminaBacci
Si, bellissimo!
EliminaMi unisco al coro, non conoscevo il libro ma sembra interessante
RispondiEliminaCiao, che piacere conoscere il tuo blog :-)
RispondiEliminaNon conoscevo questa autrice, finora avevo letto solo gialli di autori nordici, ma la tua recensione mi ha colpita ^_^
Grazie, sono contenta ti sia piaciuta *-*
EliminaMai sentito prima ma il bello di questa rubrica è proprio scoprire autori nuovi
RispondiEliminaNon conoscevo questo libro, devo dire che mi incuriosisce parecchio. Poi l'Islanda mi affascina, sono anni che desidero andarci.
RispondiEliminaquest'estate sono stata in Islanda e ci ho lasciato il cuore. Quando sono tornata ero alla ricerca di libri ambientati lì per cui ti ringrazio per avermi indirettamente consigliato questo
RispondiEliminaSono indecisa. Magari ci faccio un pensierino e mi segno il titolo...
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminanon conoscevo né il libro né l'autrice ma devo dire che non mi attira molto, comunque bella recensione!