3 febbraio 2017

"Carve the Mark-I Predestinati" di Veronica Roth

Buon venerdì gente, sono finalmente riuscita a terminare la lettura di Carve the Mark, devo dire che è andata parecchio per le lunghe ma ci tengo a chiarire che ci ho messo tanto per mancanza di tempo e non per mancanza di entusiasmo. Infatti il nuovo libro della Roth mi è piaciuto moltissimo.
In giro per il web ho letto parecchie opinioni contrastanti, c’è chi l’amato follemente e chi ne è rimasto profondamente deluso.
Questi ultimi, a mio parere, hanno fatto troppi paragoni con la precedente trilogia della Roth. Penso sia sbagliato valutare un libro sulla base di un altro completamente diverso e oltretutto concluso. “Divergent” è stata una delle serie dispotiche più belle degli ultimi anni ma “Carve the Mark” non c’entra nulla con quella storia.
Inoltre come dicevo “Divergent” è una serie conclusa mentre quest’ultima ci ha lasciato in sospeso e non possiamo valutarla completamente.
Comunque questa è solo la mia opinione.


Titolo: Carve the Mark-I predestinati § Autrice: Veronica Roth § Pagine: 423
Casa editrice: Mondadori § Genere: Dispotico, Fantasy

In una galassia lontana, dove la vita degli uomini è dominata dalla violenza e dalla vendetta, ogni essere umano possiede un "donocorrente", ovvero un potere unico e particolare, in grado di determinarne il futuro. Ma mentre la maggior parte degli uomini trae un vantaggio dal dono ricevuto in sorte, Akos e Cyra non possono farlo. Al contrario, i loro doni li hanno resi vulnerabili al controllo altrui.   Cyra è la sorella del brutale tiranno Shotet Ryzek. Il suo donocorrente, ovvero la capacità di trasmettere dolore agli altri attraverso il semplice contatto fisico, viene utilizzato dal fratello per controllare il loro popolo e terrorizzare i nemici. Ma Cyra non è soltanto un'arma nelle mani di un tiranno. La verità è che la ragazza è molto più forte e in gamba di quanto Ryzek pensi.   Akos appartiene al pacifico popolo dei Thuve, e la lealtà nei confronti della famiglia è assoluta. Quando lui e il fratello vengono catturati dai soldati Shotet di Ryzek, l'unico suo pensiero è di riuscire a liberarlo e a portarlo in salvo, costi quel che costi. Quando poi viene costretto a entrare a far parte del mondo di Cyra, l'ostilità tra i loro due popoli sembra diventare insormontabile, tanto da costringere i due ragazzi a una scelta drammatica e definitiva: aiutarsi a vicenda a sopravvivere o distruggersi l'un l'altro.

Non c’è posto per l’onore nella lotta per la sopravvivenza.

Akos e Cyra vivono in due mondi opposti ma vicini, molto più vicini di quello che pensavo. Sarà proprio quando Akos, figlio dell’oracolo di Thuvhe, viene rapito dai soldati di Shotet che le loro esistenze andranno a cozzare l’una contro l’altra causando cambiamenti inimmaginabili.
In questo nuovo romanzo della Roth ci sono così tante novità da far girare la testa ed effettivamente all’inizio ho fatto un po’ fatica a ingranare la lettura.
Mi sentivo confusa e smarrita in mezzo a mille sfumature sconosciute, i primi capitoli di Akos sono difficili da cogliere completamente e lasciano un po’ sottosopra.
Man mano che leggevo tutto diventava più chiaro e pian piano sono riuscita a immergermi completamente nella storia gustando le continue
novità che spuntavano qua e la a sorpresa.
L’universo che la Roth ha creato è davvero sorprendente, una galassia circondata da un energia potente che viene chiamata Flusso-corrente, questa raggiunge come una dolce nebbia i vari pianeti, li penetra e li avvolge.
Dalla sua magia scaturiscono i Doni, ovvero dei poteri (chiamiamoli così) che si manifestano in ciascun abitante della galassia alla fine dell’infanzia.
I Doni sono estremamente variegati: non sentire dolore, controllare l’energia elettrica, aggiustare le cose con il tocco delle mani, essere super forti e molti altri. Possono essere Doni estremamente utili o Doni che assomigliano a maledizioni ma ognuno di essi scaturisce dall’unione della corrente con l’animo di una persona.
Su tutti i pianeti di questa sconfinata galassia esistono tre oracoli, ovvero tre persone in grado di vedere il futuro ma quest’ultimo è in costante movimento e nulla è sicuro tranne che i Fati.
Alla nascita di alcuni bambini speciali, tutti gli oracoli hanno una visione certa del loro futuro: il Fato.
Non possono fare nulla per cambiarlo e vivere con questo peso è difficile e opprimente.
Sarà proprio a causa del suo fato che Akos e il fratello verranno rapiti da Ryzek, sovrano di Shotet.
Sul pianeta Thuvhe convivono due grandi nazioni: Thuvhe e Shotet.
Il primo popolo è quello riconosciuto dall’Assemblea (una sorta di governo democratico interplanetario), si tratta di persone pacifiche e dedite alla coltivazione dei Fiori del Silenzio, una pianta in grado di fiorire dal ghiaccio che ricopre Thuvhe.
Al contrario Shotet è una nazione di guerrieri governata da un sovrano crudele e folle: Ryzek, il fratello di Cyra.
Ryzek ha un Fato molto infausto e per questo motivo rapisce il fratello di Akos, ovvero il futuro oracolo di Thuvhe, in questo modo vuole prendere il controllo del futuro e impedire il compiersi del suo Fato.
Akos verrà catturato con il fratello e, dopo qualche anno di addestramento, diverrà lo schiavo al servizio di Cyra.
Il dono di Cyra è una maledizione! Lei è una sorta di catalizzatore di dolore, lo assorbe e lo immagazzina nel suo corpo ma è un arma a doppio taglio, infatti Cyra può uccidere le sue vittime riversando in esse il fango nero che le scorre nelle vene ma allo stesso tempo è costretta a drogarsi perché lei stessa è costantemente afflitta dal suo Dono.

Chiusi gli occhi, fermandomi in mezzo alla stanza.
Ogni volta che Ryzek pretendeva la mia presenza era per intimidire,
anche quando cenava con i suoi collaboratori.
Un proverbio shotet recitava:
“un buon soldato non si presenta disarmato neanche a una cena con gli amici”.
E io ero la sua arma.

Mio fratello non pensava a me come a un generale, questo lo sapevo.
I soldati mi chiamavano “il flagello di Ryzek”,
uno strumento di tortura nelle sue mani;
e infatti il modo in cui mi guardava era lo stesso in cui guardava un’arma ben fatta.
Ero solo un pugnale per lui.

Il dolore la tormenta, le impedisce di dormire, di mangiare e di vivere una vita vera.
Akos al contrario è in grado si spegnere il Dono degli altri con il solo tocco della mano e quando Ryzek lo mette a servizio di Cyra entrambi capiscono quanto questo possa essere utile per lei: liberarla dal dolore che la squarcia ogni giorno!
I due giovani vivranno a stretto contatto e impareranno a conoscersi, scoprendo lati di loro che non credevano possibili ma capendo anche che i loro popoli sono molto diversi da come gli è stato sempre raccontato.
Il loro incontro li cambierà profondamente: Cyra troverà la forza di opporsi al fratello e capirà meglio se stessa e il suo Dono, imparerà ad apprezzarsi e
scoprirà che dentro di lei non c’è solo oscurità ma anche coraggio, amore e comprensione.
Akos diventerà uomo, imparerà ad accettare il suo Fato e a dare il meglio di sé, sconfiggerà i propri pregiudizi e si batterà per quello in cui crede.

«Tutto quello che ti è accaduto renderebbe chiunque altro crudele e
disperato» continuò.
«Per cui come… come fai a essere così?»
Lui chiuse gli occhi. Per scacciare il dolore.
«Però Akos, questa è una guerra.» Lei appoggiò la fronte contro la sua.
Le dita forti che seguivano il profilo delle sue ossa.
«Una guerra tra te e le persone che ti hanno distrutto la vita.
Non avere timore di combatterla.»

Sono sue personaggi splendidi, molto complessi e sfaccettati, li ho amati fin da subito anche se ho una particolare predilezione per Cyra.
Mi ha molto colpito la scelta della scrittrice di scrivere i capitoli di Cyra in prima persona mentre quelli di Akos in terza, come a voler creare una sorta di distacco tra noi e quest’ultimo.
Non capisco bene la scelta della Roth, ve ne siete accorti anche voi?
Tutti i personaggi sono molto approfonditi compreso l’antagonista ma, devo dire che, nonostante Ryzek sia un cattivo con la C maiuscola, il personaggio che più mi ha irritato è Sifa.
Proprio così, non sopporto la madre di Akos ovvero il grande oracolo di Thuvhe!
Il motivo è semplice: mentre Ryzek è la figura negativa che compie atrocità e cerca in tutti i modi di aggrapparsi al suo potere per sconfiggere il proprio fato, Sifa è subdola e manipolatrice. Entra in scena come personaggio positivo ma a me ha dato l’impressione di un finto buono.
Utilizza le sue visioni per ottenere ciò che vuole, non si capisce bene da che parte sta e per di più, non fa una piega nel sacrificare le persone che dice di amare per un disegno superiore!
Ma dico! Per salvare mio figlio farei qualunque cosa!
Prima che io cominci a scrivere una recensione infinita è meglio che mi fermi!
“Carve the Mark” è un libro introduttivo, il primo della nuova dualogia della Roth, per questo è ricco di informazioni e descrizioni.
Nonostante ciò la storia è originale e adrenalinica, piena di misteri da scoprire e ricca di emozioni, in pratica non c’è proprio il tempo di annoiarsi.
Lo consiglio vivamente e spero di non dover aspettare troppo per il seguito!

Valutazione



“Sono shotet.
Sono tagliente come una scheggia di vetro e, come vetro, fragile.
Dico bugie meglio della verità.
Vedo l’intera galassia e mai ne colgo un barlume.”

3 commenti:

  1. Ovviamente non leggerò la tua recensione finchè non avrò letto Cave the Mark. E succederà al più presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma nooo! Daiiiii! Allora aspetto con ansia di sapere cosa ne pensi!

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina