12 settembre 2018

"Il rosso vivo del rabarbaro" di Auður Ava Ólafsdóttir


Mi sono fatta catturare e ora, finchè non avrò letto tutto quello che questa autrice ha pubblicato, non sarò felice!
Sto parlando di Auður Ava Ólafsdóttir, scrittrice islandese dalla scrittura leggiadra, evocativa e unica.
Qualche mese fa avevo letto Hotel Silence (la recensione QUI), il suo ultimo lavoro, la storia mi era piaciuta ma non mi aveva catturato in modo totale, nonostante ciò lo stile di Auður Ava Ólafsdóttir mi era rimasto dentro, volevo assolutamente leggere qualcos’altro di suo.
E così eccomi qui a parlarvi di Il rosso vivo del rabarbaro, un libro bellissimo che mi ha conquistata e adesso, come ben capirete, devo leggere assolutamente tutto!
Con questa recensione partecipo al GdL di Questa volta leggo (ideato da Laura La libridinosa, Chiara La lettrice sulle nuvole e Dolci di Le mie ossessioni librose) l’ argomento del mese è: Libro non ambientato in Italia.


Titolo: Il rosso vivo del rabarbaro § Autrice: Auður Ava Ólafsdóttir § Pagine: 128
Casa editrice: Einaudi § Genere: Narrativa contemporanea, Introspettivo

C'è un piccolo villaggio sul mare dove la vita scorre bislacca e tranquilla. Mentre gli uomini sono fuori a pescare, le donne seguono lezioni di cucito e si scambiano rossi barattoli di marmellata di rabarbaro. Proprio in un campo di rabarbaro, Ágústína è stata concepita. Ágústína è un'adolescente speciale, si muove con le stampelle ma scala le montagne. La sua è una mente singolare, nella sua testa i numeri sono a tre dimensioni, come pianeti nello spazio, e le parole si organizzano in cumuli appuntiti. Ágústína non è come gli altri ragazzi, lei sa che dietro una montagna - dietro ottocentoquarantaquattro metri di terra protesa verso il cielo - c'è ancora un'altra montagna da scalare.
Ágústína è una ragazza speciale, tutto in lei è fuori dal comune: la sua mente, il suo corpo, la sua famiglia, perfino la sua nascita!
Ágústína vive in Islanda in un piccolo villaggio sul mare, sovrastato da una scura montagna dove solo le pecore si spingono a salire.
Alle sue pendici sorge il minuscolo cimitero frustato dal vento gelido del Nord e d’estate fiorisce alto il rabarbaro, proprio lì, nascosti tra gli alti fusti rossi i genitori di Ágústína la concepirono. 


Una ragazza con la testa persa tra le nuvole, appassionata di ornitologia e un ragazzo con il desiderio di solcare i mari per studiare la fauna marina.
Due persone appassionate, due mondi che si sono incontrati e immediatamente divisi.
Così Ágústína nasce senza conoscere il padre e cresce senza una madre, che parte per lunghi viaggi nella giungla alla ricerca di nuove specie.
A prendersi cura di questa bambina rimane Nina, una donna del villaggio che non la abbandonerà mai. Proprio lei sceglierà il suo nome, quello dell’imperatore
Augusto che visse a cavallo tra dell’anno zero ed è così diventato “sia un uomo del più che un uomo del meno”, proprio lei la spronerà a realizzare i suoi sogni perché Ágústína, sogna veramente in grande!
Dalla nascita le sue gambe non si sono sviluppate correttamente, sono due appendici senza vita che le impediscono di camminare, la ragazza si trascina con le sue stampelle ovunque può e nulla sembra poterla fermare.
Nel suo mondo interiore lei diventerà la prima scalatrice con un handicap, la sua mente è brillante, un genio della matematica che vaga per infiniti mondi e crea piramidi di parole dal medesimo significato.
Una ragazza strana, interessante e unica che si trascina come una foca sulla spiaggia sassosa per inviare messaggi al padre dentro bottiglie di vetro che affida alle onde.
Intorno a lei la vita del villaggio va avanti: arriva l’inverno glaciale con montagne di neve e un freddo così intenso da insinuarsi nelle ossa, il buio
perenne della notte lascia pian piano spazio all’estate artica, con un sole pallido e incolore che brilla esausto anche nelle ore notturne. Sotto quella luce tutto sembra immobile, indistinto, un mondo fatto di fantasmi.
Il rabarbaro cresce e si preparano marmellate, arriva il periodo dello slatur, il
sanguinaccio di agnello, i doni di porta in porta e i ritrovi per l’ora del cucito e per preparare le decorazioni natalizie.
Un mondo in cui gli uomini non ci sono mai, sempre in mare e, la vita di tutti i giorni è scandita dai lavori delle donne che, ancelle del tempo, seguono i ritmi della natura e le tradizioni.
Caro all’autrice è il tema del lasciare l’isola, anche in questo romanzo i personaggi vorrebbero scappare dall’Islanda, una terra aspra, difficile da coltivare e dove la vita è dura come l’inverno.
Un tema a noi strano visto il desiderio, negli ultimi anni, di visitare questo mondo incontaminato dove la natura sovrasta con la sua forza il volere dell’uomo.
Anche Ágústína vorrebbe volare lontano e, grazie ai frammenti delle lettere di sua madre, scappa in terre calde che profumano di spezie e di frutta matura.
In poche pagine (si tratta di un libretto veramente piccolo) l’autrice ci trasporta nelle atmosfere islandesi e nel cuore di Ágústína, una ragazza forte come la sua terra che vuole scalare gli ottocento quaranta metri che la separano dal cielo, da una visione di insieme, da una sensazione di completezza e realizzazione.

«Ecco perché sei rimasta con le gambe così.
Lo so che vorresti poter correre e andare in bicicletta e fare tante altre cose, ma, guarda, c’è pieno così di gente che corre tutta la vita e non arriva mai da nessuna parte.
Io non lo so, sì, forse sei stata un po’ sfortunata.
Ma nella vita non si può mai dire davvero, chi è fortunato e chi non lo è»


Il desiderio di conoscere, di ampliare i propri orizzonti, di scoprire se stessi e superare i propri limiti sono il fulcro di questa storia, un romanzo evocativo dalle sfumature fiabesche, poetico e irresistibile.
Consigliato!
Valutazione

«Saper cogliere il momento giusto per volgere in proprio favore le circostanze della vita: ecco l’importante»

34 commenti:

  1. Giuro che non ne avevo mai sentito parlare. Ti vedo entusiasta questo linrlti ha proprio conquistata

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    1. Si, questo mi è piaciuto molto, ora provo "Rosa Candida" che è il suo più famoso.

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  2. Io ultimamente diffido dagli autori nordici, ma questo sembra proprio bello.

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    1. Non amo i gialli nordici ma la narrativa mi piace moltissimo, probabilmente è l'ambientazione che amo alla follia!

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  3. non conoscevo l'autrice ma sembra interessante proprio per la sua ambientazione

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  4. Non conoscevo né titolo né autrice. Sembra un libro molto profondo. Me lo segno...

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  5. Mi hai incuriosita e poi è proprio il tipo di ambientazione che mi piace. Ciao da Lea

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    1. Prova, scrive libri molto corti quindi, al massimo, non perdi molto tempo. Amo anch'io le ambientazioni nordiche!

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  6. Non lo conoscevo...ma non so, non mi incuriosisce...

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  7. Non conoscevo questo libro, bella recensione! Poi le foto che hai scelto sono una meraviglia!

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  8. Autori dal nome impronunciabile... a parte questo non mi ispira. Sarà che ultimamente ho proprio poca voglia di leggere?

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  9. Non l'avevo mai sentita nominare.... vabbè anche pronunciare il nome non deve essere facile eh... storia curiosa molto particolare, non mi sento di escluderla a priori, mi incuriosisce.... magari un giorno.... (me la smetto coi puntini... giuro).

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  10. Io questo libro non lo conoscevo proprio! Non so quanto potrebbe piacermi, però in Islanda ci vivrei volentieri pure io ;)

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    1. Si, in Islanda, una casetta circondata dal nulla e senza nessuno che rompe! A parte gli scherzi, un viaggio lo farò, prima o poi!

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  11. Questo libro l'ho visto in libreria ed ero passata oltre... la tua recensione però mi ha incuriosita! Me lo segno subito!

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  12. Non lo conoscevo, ma sembra interessante

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  13. Da leggere anche solo per poter respirare le atmosfere islandesi (prima o poi ci ci voglio andare!), inoltre sembra una bella storia
    Bacci

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  14. Mi unisco al coro, non conoscevo il libro ma sembra interessante

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  15. Ciao, che piacere conoscere il tuo blog :-)
    Non conoscevo questa autrice, finora avevo letto solo gialli di autori nordici, ma la tua recensione mi ha colpita ^_^

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  16. Mai sentito prima ma il bello di questa rubrica è proprio scoprire autori nuovi

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  17. Non conoscevo questo libro, devo dire che mi incuriosisce parecchio. Poi l'Islanda mi affascina, sono anni che desidero andarci.

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  18. quest'estate sono stata in Islanda e ci ho lasciato il cuore. Quando sono tornata ero alla ricerca di libri ambientati lì per cui ti ringrazio per avermi indirettamente consigliato questo

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  19. Sono indecisa. Magari ci faccio un pensierino e mi segno il titolo...

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  20. Ciao,
    non conoscevo né il libro né l'autrice ma devo dire che non mi attira molto, comunque bella recensione!

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