25 gennaio 2017

" Il sapore dei semi di mela" di Katharina Hagena

Buona giornata cari lettori, sono davvero entusiasta di poter recensire questo libro perché mi ha emozionato profondamente. Ho voluto rileggerlo a distanza di parecchi anni, sia perché avevo un ricordo meraviglioso di questa storia, sia perché è appena uscito il secondo romanzo di questa favolosa scrittrice "La casa tra i salici" (che ho acquistato al Salone internazionale del Libro). Sono molto felice di averlo riletto, sono davvero pochi i libri che sanno toccarci nel profondo e questo per me è stato uno di quelli. Al termine della lettura mi sono emozionata così tanto da piangere... Che dire, è un capolavoro!


Titolo: Il sapore dei semi di mela § Autrice: Katharina Hagena § Pagine: 249
Casa editrice: Garzanti § Genere: Romanzo, narrativa moderna, drammatico, storie familiari


Bootshaven, lontano nord della Germania. L'odore di mele è intenso e pungente e avvolge la vecchia casa e il giardino. Basta quel profumo e Iris, bibliotecaria di Friburgo, di colpo torna bambina. Sono passati anni, ma tutto è rimasto come allora: la casa avvolta dal fitto fogliame, i ribes bianchi, i tappeti di non-ti-scordar-di-me sepolti dalle erbacce. Un giardino quasi incantato, dominato dal vecchio albero di melo, sotto i cui rami le donne della famiglia Lünschen hanno trovato l'amore, l'amicizia, ma anche la morte. Come Rosmarie, l'amata cugina di Iris, morta ad appena quindici anni. Una fine misteriosa, cui nessuno ha mai saputo dare una spiegazione. Ma adesso è venuto il momento di occuparsi della casa. Per farlo deve imparare a conoscere veramente le donne della sua famiglia e i segreti che custodiscono. Come Inga, venuta al mondo mentre il melo era colpito da un fulmine, che trasmette scosse elettriche ogni volta che tocca qualcuno; o Harriet, convinta che i torsoli di mela sappiano di marzapane; o Mira, l'amica di giochi di Rosmarie, che ora ha assunto in tutto e per tutto le sembianze della cugina. Stanza dopo stanza, le domande si rincorrono l'una dopo l'altra: che cosa aveva fatto veramente il nonno di Iris prima di andare in guerra? Che cosa voleva dire Rosmarie a Iris quella notte lontana, prima di arrampicarsi sul tetto del giardino d'inverno? Che rapporto c'era tra Mira e Rosmarie? C'è solo un modo per dimenticare. Ed è ricordare.
Dalla mia introduzione avrete già capito che ho adorato questo romanzo, ebbene sì! Ho amato moltissimo questa lettura e vi spiegherò il perché.
Il sapore dei semi di mela è un libro veramente evocativo: il profumo di
estate, ribes e terra umida invade le pagine; sa di sole e acqua, marmellata di mele e frutti di bosco, sa di vestiti dimenticati negli armadi, di polvere e foto ingiallite, di pietra e fiori. Le parole evocano il sapore delle mele e del vino, il ricordo di momenti passati e mai dimenticati. Katharina Hagena riesce a portare alla luce sensazione intense ma anche fugaci ed effimere, con poche parole cattura istanti meravigliosi.Ho amato tantissimo questa capacità dell'autrice tanto che, successivamente alla mia prima lettura del romanzo, ho cercato in altri libri la stessa scrittura evocativa.Purtroppo non è facile da trovare e sono rimasta spesso delusa, titoli invitanti creati sull'onda del successo de "Il sapore dei semi di mela" mi hanno catturato all'istante ma poi non riscoprivo questa grandissima dote della scrittrice. 

La casa era riconoscibile da lontano.
La vite cresceva rigogliosa su tutta la facciata, tanto che le finestre al piano superiore quasi si perdevano tra il fitto fogliame verde scuro.
I due vecchi tigli all'ingresso arrivavano fino al tetto.
Sfiorai la parete laterale: i mattoni rossi erano ruvidi e caldi.
Un improvviso soffio di vento fece tremare le foglie di vite e agitò la chioma degli alberi.
La casa pareva respirare.

La storia inizia con il ritorno di Iris a Bootshaven, nel nord della Germania. Nonna Bertha è morta dopo un lungo periodo di oblio causato dall'avanzare dell'Alzheimer, tutta la famiglia si riunisce per il lutto e proprio in questa circostanza Iris scopre che la nonna le ha lasciato in eredità la casa. Nonostante le tre figlie siano ancora in vita, Bertha ha deciso che deve essere la nipote la nuova proprietaria dell'antica dimora.
Purtroppo per Iris quella casa è un eredità davvero pesante. All'interno delle mura che recintano la proprietà sono nascosti molti segreti e Iris non è sicura di volerli acquisire insieme alla casa. Da qui in poi il libro è caratterizzato da continui flash back che ci rivelano episodi riguardanti la vita delle varie donne della famiglia, stralci di memoria che ci permettono di conoscere i numerosi personaggi femminili, il loro passato, il loro carattere e i loro segreti.
Christa , è la primogenita e madre di Iris, piccola e aggraziata è la preferita del padre. E' una donna sofferente: il matrimonio la condurrà lontano dal suo paese
natale e la nostalgia la perseguiterà riconducendola ogni estate nei luoghi dove ha vissuto la giovinezza. Grazie a lei Iris passa i mesi caldi nella vecchia casa di nonna Bertha e trascorre le giornate con la cugina Rosmarie e l'amica Mira. Poi c'è Inga, nata in una notte di tempesta proprio quando un fulmine ha colpito la casa, la storia narra che l'energia elettrica sia entrata nel corpo della neonata, da allora da la scossa a chiunque la tocchi. Bellissima ma insicura evita tutte le relazioni amorose. Infine c'è zia Harriet, durante l'università rimane incinta di Rosmaire, abbandonata dal fidanzato decide di trasferirsi nella casa dei genitori, qui trascorre gran parte della sua vita fino al tragico evento della morte della figlia. Il dolore la distruggerà e la porterà a cercare la pace nelle religioni orientali.
Altro personaggio femminile importante è Bertha, la nonna sarà il cardine di tutta la storia. Dalla giovinezza fino alla vecchiaia, la sua vita carica di segreti e ricordi ci farà compagnia ma proprio la memoria le verrà portata via piano piano.
L'autrice è bravissima nel descrivere lo smarrimento e l'angoscia di Bertha davanti all'avanzare della malattia, le prime dimenticanze vengono sostituite da veri e propri vuoti di memoria: il non ricordare di aver mangiato o di aver raccolto i ribes, perdersi all'interno della casa in cui si è vissuto fin da bambini, non riconoscere il volto delle figlie e poi l'amarezza e la rabbia di fronte all'impotenza.
"Il sapore dei semi di mela" è un libro sulla memoria e sull'oblio, sulla potenza dei ricordi ma anche sulla forza della dimenticanza che, fedele alleata del tempo, sgretola costantemente i nostri archivi mentali. 

Non solo lavoravo in mezzo ai libri, ma ne compravo e ne prendevo anche in prestito.
Eppure non leggevo.
Da piccola sì, lo facevo ininterrottamente, a letto, a tavola, in bicicletta.
Ma poi avevo smesso.
Leggere significa acquisire, acquisire significa conservare
conservare significa ricordare, ricordare significa non sapere esattamente,
non sapere esattamente significa aver dimenticato,
dimenticare significa cadere, e in qualche modo la caduta doveva terminare.


Forse le persone che avevano qualcosa da dimenticare erano più smemorate di altre.
Forse dimenticare non significa semplicemente non riuscire a tenere a mente qualcosa.
Forse gli anziani non dimenticano niente, ma rifiutano di rammentare alcune cose.
A un certo punto i ricordi diventano troppi per chiunque.
Dimenticare era solo un modo per ricordare.
Se non ti dimenticavi qualcosa, non si poteva ricordare qualcos'altro.
I ricordi erano isole intorno a cui si estendeva l'oceano dell'oblio con le sue correnti, i suoi gorghi e le sue secche.
I banchi di sabbia potevano emergere e ciò che si trovava in superficie poteva affondare.
Il livello dell'oceano poteva variare periodicamente.


...sapevo bene che la verità era strettamente imparentata con la dimenticanza.
In mezzo alla parola greca aletheia, che significa proprio "verità", scorreva il Lethe, il "fiume dell'oblio", al quale i morti si abbeveravano per dimenticare la loro vita terrena.
In pratica la verità era ciò che non veniva dimenticato.


La dimenticanza era più forte del tempo, grande nemico della memoria.
Solo alleandosi con la dimenticanza il tempo poteva sanare tutte le ferite.

Cosa resta di noi alla fine del nostro percorso? Cosa ci ricorderemo e cosa finirà nell'oblio?
 La mente è un mistero immenso ma l'animo umano lo è ancora di più e
questo romanzo mi ha fatto riflettere su quanto la nostra esistenza sia fuggevole e preziosa.
La grande svolta nella vita dei personaggi è causata dalla morte di Rosmarie, da quel momento in poi le strade intraprese dalle varie donne della famiglia cambiano direzione.
Harriet si darà alle religioni orientali, Mira fuggirà da Bootshaven (solo alla fine del romanzo sapremo che percorso ha deciso di seguire) e Iris non vi vorrà più tornare fino alla morte della nonna.
Il ricordo è troppo pesante, il senso di colpa lacerante e il dolore insopportabile ma oltre a tutto ciò i perché sono molti e le domande senza risposta infinite.
Rosmarie è un personaggio indefinito, per tutto il libro non è limpido ma effimero, non si capisce quali siano i suoi sentimenti, i suoi desideri, non ha un carattere facilmente comprensibile, è ambiguo e la sua morte lo è altrettanto.

Rosmarie, Mira e io stavamo spesso sui gradini,
da piccole per nascondere i nostri segreti sotto le lastre di pietra
e una volta cresciute per godere il sole del tardo pomeriggio.
Quello era un posto speciale perché apparteneva sia alla casa che al giardino.
Era circondato da rose rampicanti,
ma quando la porta di casa era aperta il profumo dei fiori si mescolava con l'odore di pietra del corridoio.
I gradini non erano né in alto né in basso, né dentro né fuori.
Erano un punto di passaggio.
Il collegamento tra due mondi.
Forse era per quello che i teenager avevano una passione speciale per le scale, le porte, i ponti, i muretti, le fermate dell'autobus e i binari del treno.
A quell'età, in fondo, non si faceva che aspettare di passare da un mondo all'altro.

Iris dovrà superare il lutto per la morte della cugina, affrontare le sue paure e i suoi sensi di colpa, far riaffiorare antichi segreti e nasconderne di nuovi, solo alla fine di questo percorso potrà accettare l'eredità della nonna e vivere completamente la sua esistenza e l'amore.
"Il sapore dei semi di mela" è un libro sulla memoria e sul ricordo, sulla dimenticanza e sui sentimenti, sulla vita e i suoi segreti ma anche sulla rinascita.
Ha conquistato il mio cuore e non si sa mai che a distanza di anni possa rileggerlo ancora. Consigliatissimo.

Valutazione

AUTRICE: Katharina Hagena, nata nel 1967, ha insegnato letteratura inglese all’università di Amburgo, dove ora vive con la sua famiglia, e fa la scrittrice freelance. È autrice del bestseller europeo Il sapore dei semi di mela, pubblicato in Italia da Garzanti.

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