9 aprile 2018

Imparare a Leggere e Scrivere: che fatica!


Una delle attività più difficili della nostra vita è sicuramente imparare a leggere e scrivere.
Gli adulti non hanno ricordi particolari relativi a questo periodo e, queste attività, sono diventate così automatiche e radicate dentro di loro da essere facilissime.
Capita quindi di non rendersi conto di quanta fatica e impegno servano a un bambino per imparare a leggere e scrivere.
Ho pensato di dedicare un articolo a questo argomento perché Leonardo sta passando attraverso questa fase così delicata e desidero condividere con voi la mia esperienza di mamma e aiuto.

I miei consigli 


ESSERE SEMPRE POSITIVI E MAI CRITICARE IL BAMBINO

Questo sembra un consiglio banalissimo ma non è così!
Chi vive o ha vissuto la fase dell’aiutare il proprio figlio nella lettura e nella scrittura si sarà reso conto di quanto tempo e quanta pazienza devono essere spesi.
Se noi, per scrivere o leggere una frase impieghiamo trenta secondi, per il bambino/a servono parecchi minuti.
Diventa frustrante rimanere pazienti e in attesa e, a volte, potrebbe capitare di fare qualche osservazione poco carina.
Ricordo ancora la prima riunione della Primaria dove, la maestra di Italiano, fece un discorso di ammonimento a tutti i genitori presenti che puntava sull’essere assolutamente positivi e ricchi di complimenti nei confronti del bambino come:
“Ma sei bravissimo!”
“Super!”
“Sei più veloce di un fulmine!”
“Prova ancora vedrai che questa volta ci riesci”
e avanti così.
Allo stesso tempo ci sono delle frasi che vanno ASSOLUTAMENTE DIMENTICATE, SONO VIETATE!
“Non capisci niente!”
“Ma quanto ci metti per scrivere due parole?”
“Insomma! Concentrati!”


IL FONEMA

Che cos’è il fonema?

Dal dizionario Repubblica.it
La più piccola unità di suono di un sistema linguistico che, in combinazione distintiva rispetto alle altre, dà luogo alle parole di una lingua.

Sapere cos’è il fonema è utilissimo per aiutare un bambino a imparare a leggere, questo perché le parole si creano grazie all’unione dei singoli fonemi e, anche solo il cambio di una di queste unità, da origine a una parola diversa.
Esempio:

Mela/Tela/Pela: abbiamo sostituito i fonemi M/T/P e sono nate tre parole completamente diverse.

In realtà vi voglio parlare di fonemi perché molto spesso gli adulti non li pronunciano in modo corretto.
Ho scoperto questo dettaglio durante gli anni di logopedia che Leonardo ha intrapreso prima di iniziare la scuola primaria.
Provate a dire ad alta voce l’alfabeto (fatelo senza leggere la prossima riga ;D), molti di voi l’avranno detto così:

A, BI, CI, DI, E, EFFE, GI, ACCA, I, ELLE, EMME, ENNE, O, PI, Q, ERRE, ESSE, TI, U, VI, ZETA

Sbaglio?
Come potete vedere non stiamo leggendo i fonemi delle lettere ma vere e proprie parole.
È sbagliatissimo pronunciare le lettere in questo modo, pensateci, la parola MELA è composta da quattro fonemi ma se noi utilizziamo le lettere come
scritte sopra avremmo questa parola: EMMEEELLEA!
Un totale di 10 fonemi.
Le lettere vanno pronunciate come fonemi solo così i bambini possono trasformarle in grafemi e parole!
Spero di essere stata abbastanza chiara perché non è molto facile da spiegare!

LIBRI IN STAMPATELLO MAIUSCOLO

I bambini imparano a leggere e scrivere in stampatello maiuscolo e, solo poi, introducono il minuscolo e il corsivo, quindi per circa 6/7 mesi sapranno utilizzare solo quello maiuscolo.
Cosa fondamentale per aiutare il nostro mostriciattolo è fare esercizio e stimolare il suo interesse verso nuove letture.
Peccato che in commercio, vi siano pochissimi libri con un font grande e in stampato maiuscolo.
Non temete, potete approfittare della collana “Bollicine” della Giunti Kids, “Grandi storie Piccoli lettori” della Mondadori, “Prime Letture” della Emme Edizioni o “Io leggo da solo” della DeAgostini.

TRUCCHETTI PER SCRIVERE DIVERTENDOSI

I giochi che si possono fare per imparare a scrivere sono moltissimi, tra i più usati nelle scuole c’è quello delle lettere di carta o plastica: si creano delle lettere con la carta o si possono acquistare in plastica (anche magnetiche) e si gioca a formare parole.
Qui sotto però vi lascio le foto della “lavagna di polenta” creata da una mia cara amica amante del fai da te (la trovate su Youtube e sui vari social: Silvia Olivetti “Only One”), si tratta di un metodo pensato dalla dott.ssa Montessori per aiutare i bambini a scrivere le lettere nel modo giusto e senza sprecare tonnellate di carta.
Basta prendere il coperchio di una scatola per scarpe e versarvi la farina di polenta, con le dita il bambino potrà scrivere le lettere e poi cancellarle con le mani.



PREPARAZIONE

Molto importante è preparare il bambino alla precisione, al movimento armonico e controllato perché l’utilizzo di penna e matita richiede una notevole padronanza dei movimenti fini della mano.
A questo scopo sono utilissimi i libri didattici che permettono di fare cornicette, disegnare figure seguendo puntini numerati, fare esercizi di precisione.
Di solito è bene cominciare un anno prima dell’inizio della scuola Primaria, molto spesso già alla scuola Materna propongono attività di questo tipo per aiutare il bambino a padroneggiare bene penne, forbici e matite.

Ecco qui i miei consigli, spero vi siano piaciuti e se avete qualche domanda o desiderate che approfondisca qualche argomento, basta chiedere!

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