21 dicembre 2020

"I demoni di Wakenhyrst" di Michelle Paver


Titolo: I demoni di Wakenhyrst § Autrice: Michelle Paver § Pagine: 320
Casa editrice: Neri Pozza § Genere: Romanzo Gotico, Romanzo storico

A Wakenhyrst, un minuscolo borgo del Suffolk, sorge Wake’s End, un maniero dai tetti dissestati spruzzati di licheni arancioni e dalle finestre che si fanno a stento largo tra l’edera. Un posto fuori dal tempo, reso ancora più tale dalla Palude di Guthlaf, la landa selvaggia e intrisa d’acqua che circonda la tenuta. A Wake’s End, un tempo, vivevano Edmund Stearne, ricco proprietario terriero e stimato storico, e sua figlia Maude. Ma nel 1913 la sedicenne Maud Stearne vide il padre scendere i gradini con un punteruolo da ghiaccio e un martello da geologo e massacrare la prima persona che gli capitò a tiro nel modo più assurdo e raccapricciante. Internato in un manicomio, Edmund Stearne dedicò il resto della sua vita alla realizzazione di tre sbalorditivi dipinti. Opere che paiono uscite da un incubo: grottesche, macabre, malvagie… Opere che celano la chiave dell’omicidio? Nel 1965, per rispondere a questa domanda, la storica dell’arte Robin Hunter decide di contattare e interrogare l’ormai anziana Maude. La ricerca della risposta, tuttavia, trascina con sé altre domande. I fatti del 1913 hanno forse a che fare con il rinvenimento di uno spaventoso dipinto medievale chiamato l’Apocalisse, scoperto da Edmund nel camposanto di Wakenhyrst? E i diavoli raffigurati nella pala… sono loro la causa dell’inspiegabile e improvvisa perdita di senno dell’irreprensibile e stimato storico? O a farlo precipitare nel baratro della follia sono stati invece i demoni del suo passato?
Buongiorno lettori, dopo parecchio tempo riesco a ritagliarmi qualche ora per parlarvi delle letture che ho fatto nell’ultimo periodo. 
Se mi seguite anche su Istagram saprete che ho passato quindici giorni a casa a causa del Covid, nel corso dell’isolamento e della malattia, mi hanno fatto compagnia un po’ di libri e uno di questi è “I demoni di Wakenhyrst”, un romanzo gotico molto oscuro che ho trovato davvero interessante. 
Siamo nel 1965, la studiosa d’arte Robin Hunter sta indagando sull’origine dei meravigliosi e inquietanti quadri di Edmund Stearne, un ricco e rinomato storico che, in seguito a un periodo di follia sfociato poi in un efferato omicidio, venne internato in un manicomio. 
Lì, dedicherà tutta la sua vita alla realizzazione di tre opere ma questi dipinti sembrano usciti dall’inferno, minuscoli demoni sogghignano da ogni angolo, creature grottesche e malvagie fissano lo spettatore che non può far altro che rimanere sconvolto e sbalordito di fronte a un tale incubo. 
Robin è convinta che i quadri nascondano il motivo della follia di Edmund, perché ha ucciso?  
Solo la figlia Maude conosce la verità, ormai anziana continua a vivere nella vecchia dimora del padre, nell’oscuro e diroccato maniero di Wake’s End, circondato dalle paludi del Suffolk. 
Ma Maude è diventata una vecchia schiva e diffidente dedita solo alla cura della palude che ama con tutto il cuore, Robin riuscirà a far breccia in quell’animo arido e solo e così, Maude, ci porterà nel 1906,
quando tutto ebbe inizio. 
“I demoni di Wakenhyrs” è un romanzo gotico eccellente, le atmosfere ricordano molto “Frankestein” di Mary Shelley, cupe, tormentate. 
L’autrice divide la narrazione in due punti di vista: la cronaca lucida e lineare di Maude che, a poco a poco, vede precipitare il padre nella pazzia e, il diario di Edmund Stearne, una serie di annotazioni che ci conducono direttamente nella sua mente, nel suo delirio. 
La psicologia dei due protagonisti è molto elaborata. 
Maude, prima bambina e poi donna, si trova sempre più spesso a fare i conti con la sua condizione di femmina in un epoca in cui le donne erano sottovalutate, sfruttate e ignorate, la ragazza cerca in tutti i modi di conquistare la stima del padre, credendolo un uomo intelligente, retto e buono ma, la scoperta del suo diario personale, le apre gli occhi su una realtà crudele e sconvolgente. 
Edmund Stearne è un uomo spregevole, maschilista e misogino, convinto che le donne siano esseri inferiori e utili solo al sesso e alla procreazione, si sente investito da una missione divina, un compito che solo lui può portare a termine perché cavaliere di rettitudine e fede. 
Ma, questa opera che deve compiere in nome di Dio per la salvezza dell’umanità, lo porterà sempre di più alla follia, Edmund è ossessionato, pazzo, completamente assorbito da un mondo di demoni e creature malvagie che esiste solo nella sua testa! 
L’autrice, con grande maestria, crea un vortice che ci porta sempre più in profondità, sempre più nell’oscurità della mente di Edmund e lì, nel buio più totale un segreto si dipana, una colpa tremenda e inammissibile, l’elemento chiave per capire il delirio di quest’uomo. 
Fondamentale per la riuscita della storia è l’ambientazione, il maniero di Wake’s End è circondato su tre lati dalle paludi del Suffolk, una zona di acquitrini umida e nebbiosa, un luogo inquietante e
oscuro che fa da sfondo a leggende su fuochi fatui, folletti malefici, streghe e demoni. 
Qui, la mente umana ha libero sfogo, le ombre sembrano creature malevole, l’oscurità sembra nascondere esseri putridi e striscianti, la notte è più buia che mai e la paura ti assale fredda e incontrollata. 
Ho adorato questa ambientazione! 
Il romanzo della Paver è anche una denuncia forte e chiara sulla condizione femminile, infatti, tutti i personaggi femminili del libro subiscono e non hanno nessuna libertà di scelta. 
La madre di Maude è costretta a concepire continuamente bambini che poi moriranno, il marito non comprende il dolore fisico e psicologico della moglie e le impone il supplizio di continue gravidanze destinate e finire con un aborto. 
Maude è prigioniera della sua condizione femminile, è intelligente e fiera ma non può studiare come un uomo e non può svolgere lavori che non le competono, il padre la tratta costantemente da perfetta idiota e lo stesso fanno anche altre figure maschili. 
E questi sono solo due esempi, poi abbiamo la sguattera e la governante, la tata e la figlia del pastore, tutti personaggi che vengono continuamente umiliati e privati della loro vita. 
Un libro unico che consiglio di leggere a tutti gli appassionati del genere e non solo, un romanzo che esplora l’animo umano e la condizione femminile con grande intensità, una ricerca storica minuziosa che ci permette di comprendere perfettamente il periodo, l’ambientazione ma anche gli studi di Edmund. Da leggere.

L'immagine in alto a destra appartiene al profilo IG @adeventuringbeth.




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