9 febbraio 2023

[Classici] "Rebecca la prima moglie" di Daphne Du Maurier

 

Titolo: Rebecca la prima moglie § Autrice: Daphne Du Maurier § Pagine: 432
Casa editrice: Il Saggiatore § Genere: Thriller, Classico


Durante un soggiorno a Monte Carlo insieme alla signora cui fa da dama di compagnia, una giovane donna, appena ventenne, conosce il ricco e affascinante vedovo Maxim de Winter. L'uomo inizia a corteggiarla e, dopo due sole settimane, le chiede di sposarlo; lei, innamoratissima, accetta con entusiasmo e lo segue nella sua grande tenuta di famiglia a Manderlay. Sembra l'inizio di una storia da favola, ma i sogni e le aspettative della giovane si scontrano subito con la fredda accoglienza della servitù, in particolare della sinistra governante. Eppure non si tratta solo di questo: c'è qualcosa, in quel luogo, che giorno dopo giorno rende l'ambiente sempre più opprimente; c'è una presenza che pervade ogni stanza della magione e che si stringe attorno ai passi dell'attuale inquilina come una morsa silenziosa. È Rebecca, la defunta signora de Winter, più viva che mai nella memoria di tutti quelli che l'hanno conosciuta e modello inarrivabile per la giovane, che invece si muove impacciata e confusa nella sua nuova esistenza altolocata e mondana. Un fantasma ingombrante che si trasformerà in una vera e propria ossessione per la protagonista, costretta a immergersi nelle ombre del proprio matrimonio e spinta sempre più ai confini della follia, fino a dubitare della propria stessa identità.
"Rebecca la prima moglie" è stata una grande delusione! Dopo la lettura di "Mrs March" volevo approfondire la tematica della follia familiare infatti, moltissimi associano i due romanzi sostenedo che quest'ultimo sia ispirato proprio a Rebecca, in realtà ho trovato poche similitudini, forse l'unica che salta all'occhio è la somiglianza tra le due protagoniste, entrambe insopportabili e terribilmente preoccupate dall'opinione altrui! 
Il romanzo parte lento lento ma, nonostante, il finale dia qualche soddisfanzione, non è stato sufficente a farmi rivalutare positivamente la storia. 
Gli elementi per un thriller coi fiocchi ci sarebbero stati tutti: una protagonista un po' instabile e ansiona, un ricco vedovo inconsolabile, una maestosa dimora nella brughiera inglese e una governante terrificante ma, ognuno di questi elementi si è rivelato un flop!
Maxim De Winter è in viaggio a Monte Carlo per rilassarsi e ritrovare un po' di energia dopo la morte improvvisa della moglie, qui incontra un giovane assistente, una ragazza semplice e un po' maldestra che per vivere fa la dama di compagnia a una scorbutica signora dell'alta società. 
I due si innamorano, convolano a nozze in quattro e quattr'otto e, dopo una dolce luna di miele a Venezia, fanno ritorno a Manderlay, la tenuta della famiglia De Winter e qui le cose inizieranno a mettersi male. 
La nuova signora De Winter non riesce ad adattarsi al ruolo di padrona di casa perchè tutto segue regole e tempistiche stabilite da Rebecca e, vista la rigidità del personale, alla nuova arrivata non resta che accettare la situazione. 
La sensazione di sentirsi sempre fuori posto e di non essere all'altezza di Rebecca demoliscono psicologicamente la ragazza che inizia a percepire la presenza della donna nella casa, si sente osservata, continuamente paragonata e sminuita, dubita sempre di più di se stessa e delle proprie capacità. 

 "Conoscevo il suo viso, minuto e ovale, la pelle bianca e liscia, la gran massa di capelli scuri. Sapevo che profumo usava. Avrei riconosciuto la sua voce anche in mezzo a mille altre. Rebecca, sempre Rebecca. Non mi sarei mai liberata di Rebecca." 

Ho trovato questa protagonista insopportabile, è infantile e ingenua, a tratti ridicola nei suoi deliri interiori fatti di allusioni e aspettative, cerca di giustificare chiunque la circondi ed è perennemente preoccupata dall'opinione altrui. 
All'interno della relazione di coppia assume una posizione di inferiorità accettando qualsiasi atteggiamento o decisione presa da Maxim, piagnucola ai suoi piedi, si umilia e, sempre più spesso nel corso della lettura, ho provato irritazione nei suoi confronti pensando che, al posto suo, non mi sarei mai comportata in quel modo. 
Maxim al contrario è egoista e incapace di comprendere il disagio della nuova moglie, la ridicolizza, non fa nulla per aiutarla a ritagliarsi un posto nella loro nuova vita, si chiude in silenzi senza spiegazioni e la lascia in balia di una governante pazza e crudele. 
Se questo non bastasse, il libro è lentissimo ed estremamente prolisso, se fosse stato lungo la metà sarebbe stato più che sufficente! 
Ci sono descrizioni infinite di pranzi, té del pomeriggio e conversazioni inutili. 
I colpi di scena finali risollevano un po' la situazione ma, mi hanno lasciata inquieta portandomi a fare più di una riflessione sui personaggi (non vi svelo nulla o farei spoiler), sta di fatto che "Rebecca la prima moglie" è un thriller invecchiato male, manca completamente di suspance e di quella follia che tanto cercavo. 
Unico elemento vincente Rebecca che spicca tra le pagine come se fosse ancora viva, per il resto delusa!






2 commenti:

  1. Ho visto il film classici tratto dal libro e fortunatamente nella realtà hanno poco in comune. Ero incuriosita ma a questo punto lascio perdere e dò la precedenza ad altro letture ❤️❤️

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    1. Purtroppo ha molto deluso e sono indecisa se guardare il film.

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