26 gennaio 2018

"Quando Hitler rubò il coniglio rosa" di Judith Kerr

«Bè, è una stupidaggine!» esclamò Elsbeth.
«Tutta questa storia di Adolf Hitler, degli ebrei e il resto!».

Con questa frase, che fa sorridere e rattristare allo stesso tempo, si apre il libro di Judith Kerr: Quando Hitler rubò il coniglio rosa.
Lessi questo romanzo alle medie, ricordavo molto vagamente la storia ma, in occasione della Giornata della Memoria, ho deciso di riprenderlo in mano.
Tutti gli anni, in questo periodo, mi impongo la lettura di un libro che parli della Seconda Guerra Mondiale, sono storie che mi angosciano molto e quindi ne leggo veramente poche.
Ma è doveroso non dimenticare quello che è accaduto e imprimere nella nostra memoria quegli anni bui e pieni di orrore!
Ero molto indecisa se inserire questo libro tra le recensioni normali o nella rubrica Il trenino dei libri, infatti, Quando Hitler rubò il coniglio rosa, può essere letto anche dai giovanissimi.
La lettura è consigliata al di sopra dei 10 anni ed effettivamente questa storia si presta benissimo come approccio, per i giovani lettori, a un argomento tanto delicato.
Alla fine ho deciso di inserirlo in entrambe le rubriche.

Anna è una bambina ebrea di dieci anni che vive a Berlino, la sua vita è piacevole e agiata, infatti il papà di Anna è un famoso giornalista che permette, con la sua paga, di far vivere la sua famiglia in una grande casa con tanto di governante e cuoca.
Ad Anna non è mai mancato nulla, il clima famigliare è libero e tranquillo e ogni cosa sembra procedere con serenità.
Tutto cambia quando si sparge la notizia che il partito nazista è fortemente favorito alle elezioni del febbraio 1933. 
Il padre di Anna è molto preoccupato, i nazisti non tollerano gli ebrei e, per di
più, lui scrive per una testata giornalistica che va contro il loro partito.
A questo punto decide di rifugiarsi oltre frontiera e, poco prima delle elezioni, fa partire tutta la famiglia perché lo raggiunga.
Sarà proprio in quel trasloco rapido e triste che Anna lascerà a Berlino il suo coniglietto rosa, un piccolo pupazzo a cui lei è molto affezionata.
Nella sua testa è convinta di tornare e quindi di poterlo riavere ma, le cose non andranno così.
I nazisti vinceranno le elezioni e confischeranno tutti beni del padre di Anna e gli metteranno una taglia sulla testa.
Anna e la famiglia dovranno cambiare casa spesso, non potranno affezionarsi a nessun luogo e scopriranno ben presto la crudeltà delle persone.
Il romanzo della Kerr affronta con delicatezza gli avvenimenti di quegli anni crudeli: l’abbandono della casa, le scomparsa delle proprie radici, l’allontanamento dalle persone amate e soprattutto la perdita dell’infanzia.
Tutto ciò è rappresentato dal coniglio rosa, un oggetto così delicato e prezioso che viene lasciato indietro, Anna è stata costretta lasciarlo
indietro come sarà costretta a crescere troppo in fretta e a superare le difficoltà di una vita da profuga: la mancanza di cibo, la povertà e il dover continuamente scappare.
I fatti riguardanti l’ascesa del nazismo ci vengono raccontati solo di striscio, Anna sente le conversazioni dei grandi, ascolta della perdita di libertà degli ebrei, della nascita dei campi di concentramento e delle atrocità che vi vengono perpetrate, capisce che il mondo sta cambiando e che qualcosa di grave si sta abbattendo su di loro.
La storia di Anna ci viene raccontata con toni pacati e delicati, tutto si mescola con la giovinezza della protagonista che per superare le difficoltà vive le cose come un gioco o come una sfida.
Con coraggio e molta ironia Anna si adatta a qualsiasi cosa perché il vero problema non la fame o la povertà, la sua preoccupazione più grande è perdere i suoi famigliari.
Di fronte all’ingiustizia di un mondo assurdo, l’importante è che la famiglia rimanga unita!

Valutazione


AUTRICE: Judith Kerr è nata a Berlino nel 1923. Di famiglia ebrea, quando aveva undici anni fuggì con i genitori e il fratello in Gran Bretagna, dove vive tuttora. Scrittrice, illustratrice e sceneggiatrice per la tivù, è celebre soprattutto come autrice di libri per ragazzi, tra cui Quando Hitler rubò il coniglio rosa, un romanzo in parte autobiografico che racconta l’ascesa del Nazismo dal punto di vista di una bambina.

1 commento:

  1. Ho in casa questo libro da diversi anni, trovato all'usato con un copertina tremenda - ma dettagli - però non ho ancora trovato il tempo per leggerlo. Spero di rimediare presto!

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