5 febbraio 2019

GDL dedicato a “Sogni di Mostri e Divinità”: Capitoli dal 50 al 56


Buongiorno carissime amiche del Gruppo di Lettura e amici lettori di passaggio, oggi parliamo di Laini Taylor, tanto per cambiare! ;D
Amo alla follia questa scrittrice di cui sto leggendo contemporaneamente “Sogni di mostri e divinità” e “La musa degli incubi” (in anteprima per la Fazi Editore), oggi però parleremo dei sei capitoli che ho letto in questi giorni per il GDL. 

 
Sogni di Mostri e Divinità #3
Laini Taylor
Fazi Editore (LainYA)
570 pagine

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina della trilogia “La chimera di Praga” ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un angelo dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore. In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?

Attenzione spoiler!!!

Cap. 50
Grazie al tempestivo aiuto di Zuzana, Akiva e Karou si trovano schiacciati e vicinissimi all’interno della doccia, nascosti mentre il cameriere dell’albergo porta il cibo ordinato.
Così vicini, hanno modo di parlare di quello che è successo e di ritrovare un po’ di equilibrio dopo le sofferenze appena accadute. Karou trova finalmente il coraggio di aprire il suo cuore ad Akiva, gli fa notare che non devono sentirsi in colpa per la loro sopravvivenza e che è giusto sognare ancora una felicità insieme.

«So che non c’è alcun paradiso ad attenderci», disse Karou. «Ma la felicità deve pur andare da qualche parte, non è così? Io penso che Eretz ne meriti un po’, e così…». Era intimidita. C’era ancora spazio fra di loro. «Io penso che potremmo mettere la nostra lì, e non in qualche paradiso sconosciuto che non la merita davvero». Esitò, poi alzò lo sguardo su di lui. Guardò e guardò, riversando tutta se stessa dai suoi occhi straordinari. Per lui. Per lui. «Non pensi?».


Cap. 51
Poi, a un tratto, si sentono delle voci e nel cortile dell’albergo, arriva un’auto con sopra una donna che sembra in preda a un delirio interiore, è Eliza e sta parlando in lingua serafina.
Nel suo continuo salmodiare narra di catastrofi, di bestie e cataclismi, di morte e disperazione.
Akiva e Karou decidono di portarla con loro.

Cap. 52
Morgan Toth sta gongolando per il disastro che ha provocato, le foto delle bestie scattate da Eliza stanno facendo il giro del mondo e la rivelazione sulla sua identità le sta rovinando la vita.
Il suo piano è riuscito ma, quando pensa di avere la vittoria in pugno, Gabriel entra e lo vede con il telefono della ragazza in mano, sconvolto lo aggredisce, gli toglie il cellulare dichiarando che farà di tutto per distruggerlo.

Intanto Jael, rinchiuso nel Palazzo Pontificio, riceve una terza lettera. Si tratta della proposta di una donna che vuole concedergli gli armamenti tanto desiderati ma alle sue condizioni.

Cap. 53
Il gruppo composto da Mik, Zuzana, Karou, Akiva, Virko ed Eliza è giunto a Roma.
Mentre Karou e Akiva conducono, invisibili, la chimera e la profetessa nelle stanze da loro prenotate nel prestigioso albergo St. Regis, Zuze e Mik devono passare dal bancone accoglienza dove vengono squadrati con disgusto dall’addetta alla reception.
La mitica Zuze sconfiggerà la povera donna con un’alzata di sopracciglio memorabile!

Cap. 54
Nella suite del St. Regis, Karou viene accolta da Esther Van de Vloet, una donna che in anni di collaborazione con Solphurus ha assunto l’identità della falsa nonna della ragazza.
Karou si fida di lei ma scopre, a poco a poco, che la vecchia signora le ha mentito più volte.
Nella suite si organizzano per incontrare Jael nelle sue stanze in Vaticano, sono quasi pronti.

Cap. 55
Nel frattempo Akiva cerca di curare Eliza, con scarsi risultati, la ragazza è molto più quieta ma non è uscita dalla trance in cui è sprofondata.

Ora sono pronti a partire, Zuzana e Karou devono salutarsi, probabilmente sarà l’ultima volta in cui si vedranno e le due amiche non sanno come affrontare questa dolorosa separazione.

Cap. 56
Mik e Zuzana restano nella suite insieme ad Eliza e, mentre Mik, sistema i suoi vecchi vestiti trova l’anello che aveva comprato per Zuze nel mercato marocchino.
Anche Esther sta sistemando alcune cose e, chiusa nel suo studio, si accinge a fare la telefonata che potrebbe cambiare il destino di Karou ma garantirà vivo il potere dell’avara donna d’affari.

Akiva, Karou e Virko sono sopra il Palazzo Pontificio e sono pronti ad entrare in azione!

Questi capitoli sono un po’ più lenti rispetto ai precedenti ma sono indispensabili per legare la storia e unire i vari fili intessuti dalla Taylor.
Karou e Akiva riescono sempre a farmi battere il cuore e a emozionarmi, sono una coppia unica e bellissima. Karou non è più solo la ragazza che Sulphurus ha fatto crescere sulla Terra ma è anche Madrigal, le due vite si sono fuse e i tratti dell’una compenetrano quelli dell’altra.
Non c’è più la ragazza agguerrita e impulsiva ma una persona più matura e riflessiva, a molti questa nuova versione di Karou non piace ma io trovo che sia giusta, la forza non si vede solo nell’aggressività verso il nemico ma anche nel profondo coraggio che serve per perdonare, per sognare e per desiderare qualcosa di migliore.
Karou lotta per quello in cui crede e lo fa con una solidità e una solennità uniche.
Akiva è uno dei personaggi maschili più belli che abbia mai incontrato in un libro, amo i passaggi che lo riguardano e non vedo l’ora di scoprire cosa succederà, se si ricongiungerà con la nonna e se riuscirà a controllare il suo immenso potere.
Zuze è unica e il capitolo dedicato alla sua lezione di sopracciglia mi ha fatta schiantare dalle risate!
Come sempre, la scrittura della Taylor per me è vera poesie e non mi stanco mai di leggerla, credo che poche autrici sappiano descrivere i sentimenti con la grazia con cui lo fa lei.
Siamo pronti a saltare nel vivo dell’azione, la suspance sta crescendo e sono sempre più convinta che anche Razgut e Eliza abbiamo un ruolo fondamentale nel finale di questa trilogia memorabile, credo ci sia un collegamento, forse l’antenata di Eliza ha conosciuto Razgut, sono stati banditi sulla Terra insieme, si parla di quattro serafini: due donne e due uomini.
Poi mi sono chiesta se questa antenata non sia steliana perché non ha la pelle bianca degli angeli ma color caramello come gli steliani e Razgut parla di una giovane con la pelle scura che gli aveva rubato il cuore, narra anche che rinunciò a lei per compiere un’importante missione e quindi mi chiedo come ha fatto a ridursi così.
E poi quale sarà il famoso piano di Karou? Davvero vogliono andare da Jael e dirgli di sloggiare?
Così semplice!?!? Sono un po’ perplessa!
Insomma, mi sono fatta tante domande cui spero di ricevere risposta.
Tornando a Razgut posso dire che il mio disprezzo per lui è invariato ma mi soddisfa molto vedere come si comporta con Jael, come lo prende per i fondelli e lo fa infuriare, come gli fa credere di avere il potere in pugno quando in realtà il caduto sta abilmente tessendo il suo piano.
E quale sarà questo piano? Per non parlare poi delle proposte per gli armamenti ricevute da Jael, sono quasi sicura che ci sia lo zampino della madre di Eliza!
La finta nonna di Karou è stata una delusione totale, devo dire che non mi è mai piaciuta ma che tradisse così vergognosamente non me l’aspettavo!
Mi struggo nella speranza di rivedere Ziri e Liraz, non riesco a rinunciare a loro così facilmente.
Alla fine chi leggerà vedrà! Quindi pronti, partenza, VIA!

9 commenti:

  1. Esther è un soggetto orrendo, Karou è sotto tono rispetto al primo volume ma qui se ne capisce di più il motivo. Questo terzo libro è davvero bello!

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  2. Concordo con quanto scrivi, tranne che su Karou per me è un po'troppo vittima degli eventi.. Comunque questo ultimo capitolo è molto bello

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  3. io praticamente vado a braccetto con Sabrina. Preferivo la Karou del primo libro, questa in stile madrigal non la sopporto troppo moscia per me se mi passi il termine.

    Esther la prenderei a schiaffoni e sono straconvinta che Eliza sia diretta discendente di Razgut.
    molto belle le interazioni tra karou e akiva ma vorrei sapere cosa sta accadendo al di là del portale chiuso da liraz.

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  4. Questi capitoli sono stati intensi e la volonta di Laini di non farci sapere nulla di quanto accade ad Eretz non mi va giù .
    Esther è vergognosa e priva di umanità. Estremamente falsa!
    Ma non vedo l'ora di sapere tutto di Eliza che mi ha suscitato simpatia fin dall'inizio.

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  5. Provo per razgut e per la finta nonna un odio uguale che non avrà fine! Se ci fosse stato Sulphurus vivo sicuro non l’avrebbe fatta franca!

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  6. Esther è un personaggio che non me l'ha contata giusta sin dalla sua apparizione. La telefonata sul finale rende ancora più espliciti i miei sospetti...

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  7. Cristina come sempre io concordo con te! Anche per me Karou è perfetta così, la sua evoluzione è fantastica! Tengo tutto incrociato ora

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  8. Anche a me in questo libro Karou piace molto: certo è molto più seria rispetto all'inizio ma è perfetta perché gli eventi, i ricordi e via dicendo l'hanno fatta maturare e crescere.
    Ziri e Liraz....io incrocio tutte le dita possibili per loro due!

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  9. Niente, io credo di avere sviluppato un'immunità contro il fascino della storia e dei personaggi della Taylor, non riesco ad appassionarmi

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