5 agosto 2022

"Loro volevano essere noi" di Jessica Goodman

 

Titolo: Loro volevano essere noi § Autrice: Jessica Goodman § Pagine: 264
Casa editrice: Fanucci-True Crime § Genere: Thriller, Young/Adult

A Gold Coast, Long Island, tutto sembra perfetto, dai costosi negozi del centro alle spiagge ben curate, alle uniformi stirate di Jill Newman e delle sue amiche. Ma come Jill ha scoperto tre anni prima, niente è come sembra. La sua migliore amica, la brillante e abbagliante Shaila Arnold, è stata uccisa dal suo ragazzo. Dopo quella notte di tragedia in spiaggia, Graham ha confessato, il caso è stato chiuso e Jill ha cercato di andare avanti. È l'ultimo anno del college e Jill è determinata a renderlo indimenticabile. Dopotutto, è un'anziana e una Player, un membro dell'esclusiva società segreta - anche se non così segreta - Gold Coast Prep. Ai giocatori senior spettano le migliori feste, i voti più alti e l'ammirazione di tutta la scuola. Questo sarà il suo anno. Ne è proprio sicura. Ma quando Jill inizia a ricevere messaggi che proclamano l'innocenza di Graham, i suoi sogni dell'ultimo anno perfetto iniziano a sgretolarsi. Se Graham non ha ucciso Shaila, chi l'avrebbe fatto? Jill giura di scoprirlo, ma scavare più a fondo potrebbe significare mettere a rischio le sue amicizie e il suo stesso futuro.
Buongiorno lettori, oggi parliamo di "Loro volevano essere noi", thriller young/adult da cui verrà tratta una serie TV. 
Jill vive a Gold Coast cittadina di ville coloniali affacciate sull'oceano e abitata da persone molto ricche. Jill ha diciassette anni e frequenta l'ultimo anno di superiori in una prestigiosa scuola privata, ha una media scolastica eccellente, è bella, è fidanzata con il capitano della squadra di lacrosse, come se non bastasse, fa parte dei Players un gruppo di giovani talenti che spadroneggia sulla scuola ed è invidiato da tutti. 
La vita di Jill è perfetta ma, forse, solo in apparenza! 
Shaila è morta tre anni fa assassinata del fidanzato Graham. 
Shaila era la migliore amica di Jill e, proprio ora che sta per iniziare l'ultimo anno, l'anno dove Jill sarà Player, l'anno del potere assoluto e del divertimento, il momento fatidico in cui verrà impostato tutto il suo futuro, il fantasma di Shaila ritorna a farsi sentire. 
La sorella di Graham contatta Jill, ha bisogno del suo aiuto per discolpare il ragazzo, ci sono prove che dimostrano che non ha ucciso Shaila! 
E allora chi è l'assassino?
Jill vorrebbe far finta di nulla e andare avanti con la sua vita ma non può, non ci riesce. 
L'autrice approfondisce molto il tema della vita degli studenti, la presenza di questi gruppi elitari composti da ragazzi e ragazze prescelti che devono dimostrare per mesi di essere degni, superando prove tremende, umilianti e pericolose. 
Si tratta di un vero e proprio sistema gerarchico dominato dal nonnismo e dal bullismo. 
Chi è stato bullizzato per anni, quando raggiunge la vetta, bullizza a sua volta, in un cerchio di violenza fisica e psicologica senza fine. 
Le vittime accettano perché la società vuole questo e perché, se raggiungeranno l'apice otterranno privilegi, porte aperte per accedere a college prestigiosi e possibilità impensabili. 
L'autrice utilizza questa società come cardine della storia infatti, la prima parte è completamente focalizzata sulla vita Jill, i suoi dubbi, i suoi rapporti con gli amici e il fidanzato, inframezzata da continui flashback riguardanti Shaila. 
L'inizio è lento e la parte riguardante l'omicidio si avvia ben oltre la metà del romanzo. 
Questo è forse il difetto maggiore perché ci si aspetta un thriller, un'indagine ma i capitoli dedicati alla scoperta del vero assassino sono pochi, gli indizi sembrano letteralmente cadere tra le braccia della protagonista che, a quanto pare, è molto fortunata! 
Per fortuna, nonostante avessi intuito chi era il vero colpevole, l'autrice è riuscita a depistarmi e a farmi dubitare più volte e questo è un punto a suo favore. Il finale da soddisfazione, tutti gli elementi trovano il loro posto e i dubbi risposta. 
Nel complesso è un romanzo interessante che fa luce su uno spaccato della società americana che, come sempre, colpisce per i suoi estremismi. 
I personaggi sono ben delineati, la storia è scorrevole e intrattiene, il giallo sulla morte di Shaila è ben strutturato anche se un po' prevedibile e poco sviluppato ma se volete una storia con tematiche forti e un po' di suspance fa al caso vostro, credo renderà molto bene come serie TV.





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