Ciao a tutti, eccomi qui con una nuovissima
recensione, una lettura emozionante e piacevole che mi ha tenuto compagnia
durante la settimana di Pasqua. Il libro di cui vi voglio parlare è La custode del miele e delle api
di
Cristina Caboni, nonostante avessi in casa Il sentiero dei profumi
questo è il primo libro della Caboni che leggo.
Mia mamma l’ha finito da poco e me l’ha
consigliato spassionatamente tanto che lo preso in prestito dalla sua libreria.
Il risultato è che l’ho adorato e credo leggerò a breve anche gli altri due
romanzi scritti da Cristina Caboni.
Cosa si prova a non avere una vera casa? A
vagare alla ricerca di qualcosa che non si riesce a trovare in nessun luogo?
Angelica questo lo sa, da anni ormai vaga
per l’Europa sul suo vecchio camper sempre in cerca di qualcosa che la faccia
sentire viva, qualcosa che le dia la carica ma la sua anima non trova pace.
Angelica è nata nella bellissima e
selvaggia Sardegna, la madre in ristrettezze economiche a causa della morte del
padre è costretta a lasciare la piccola sola in casa per settimane.
La bambina trova rifugio nella casa di
Jaja, Margherita Senes, una lontana
parente che ha il dono di parlare con le api.
parente che ha il dono di parlare con le api.
Da lei, Angelica, impara ogni cosa e scopre
pian piano di possedere lo stesso dono.
Ma in piena adolescenza viene strappata
alla sua terra, la madre la trascina a Roma per vivere con il suo nuovo marito.
La vita nella capitale è completamente diversa e Angelica si sente un pesce
fuor d’acqua, il dolore per la perdita di Nicola, suo grande amore, e per aver
lasciato Jaja le spezza il cuore.
A dare il colpo di grazia è la morte
improvvisa di Jaja seguita dal continuo negarsi di Nicola, il mondo di Angelica
va in pezzi.
Con il tempo le ferite si rimarginano ma le
cicatrici restano e trasformano Angelica in una donna inquieta e senza una
meta, finché la madre la contatta per dirle la verità: Jaja non è morta
quindici anni fa ma qualche giorno fa e le ha lasciato in eredità la casa e le
terre.
Angelica parte immediatamente per la
Sardegna e scopre che il mondo che aveva
lasciato era sempre rimasto nel suo cuore, aveva tentato di dimenticare ma come
si può lasciar andare i ricordi di un luogo che ti ha reso veramente felice?
Con
una scrittura leggiadra e armoniosa Cristina Caboni ci accompagna alla scoperta
della sua terra e delle sue fedeli amiche api.
Conosceva le api, il loro ronzio era la sua musica preferita,
un linguaggio che comprendeva intimamente,
fatto di profumi, di suoni, di consapevolezza.
Risolveva i problemi che facevano soffrire gli apiari e poi ripartiva.
Era una custode. L’ultima custode delle api.
Depositaria di un’arte antica che si tramandava da donna a donna.
I
paesaggi, descritti con dovizia di dettagli, sono semplicemente meravigliosi.
La
casa di Jaja, il giardino e le sue terre ci regalano sensazioni antiche, emozioni
sopite,
si risvegliano i ricordi di quando ero bambina e scorrazzavo nella casa dei
miei nonni: il profumo di fresco delle pareti di pietra, il calore del sole sui
panni stesi, i sacchetti di lavanda nelle credenze, il sapore dei dolci appena
sfornati, ricordi dolci e intensi di
momenti di vita quotidiana così preziosi e importanti in un epoca dove tutto
scappa e corre.
Ho
amato le descrizioni dei vari tipi di miele, del sentore dei fiori, il sapore
del mare e le natura che regna sovrana.
Questi
libri sprigionano una gioia pura mentre li leggo, momenti di normalità che si
trasformano grazie alla magia di piccole accortezze e perché no, anche grazie
all’energia che ci circonda avvolgendoci costantemente.
Leggere “La
custode del miele e delle api” mi ha ricordato i romanzi di Sarah Addison
Allen, scrittrice che adoro proprio per la sua capacità di rendere magica e
indimenticabile la normale vita di tutti i giorni.
Prima di tornare di sopra, aprì un barattolo e dopo averci infilato un
dito lo succhiò.
«Diamine!» esclamò sbalordita.
Il miele si sciolse sulla lingua come un racconto.
E vide i prati, le colline fiorite, le scarpate dove le api avevano
raccolto il nettare.
E sentì le storie trasportate dal vento che questi luoghi avevano
custodito per lei.
Il miele continuò a parlarle fino all’ultima goccia, e anche dopo, mentre
chiamava Sofia per raccontarle gli ultimi avvenimenti,
continuò a vibrare in lei, nutrendo la sua anima.
I
personaggi sono ben delineati e profondi, unici.
Angelica è una donna combattuta che quando
credeva di aver perso tutto si è ritrovata con un eredità da difendere, ha
dovuto fare i conti con sé stessa, fare ordine nella sua vita e buttarsi,
perché solo lottando si può realizzare i propri desideri. Una donna
anticonformista, moderna ma allo stesso tempo intrisa di antichità, sa dare
valore alle cose e alle persone, ricca di sentimenti e di voglia di vivere.
Nicola è un personaggio maschile molto
intenso, pieno di dubbi e carico di rabbia verso se stesso. Dovrà affrontare i
propri demoni e decidere che rotta prendere per dare una svolta alla sua vita.
Jaja
è indimenticabile. Il perno del romanzo, non c’è ma in realtà è sempre presente, riempie il cuore
di Angelica e il suo ricordo riverbera forte tra le mura della sua dimora.
Non lascia solo la casa in eredità ma anche
uno scopo, una missione, una comunità e un impegno, ha tramandato insegnamenti,
ha condiviso il suo amore e i suoi consigli. Una donna speciale che nessuno
riuscirà a dimenticare.
La
descrizione degli alveari, dell’estrazione del miele e della gestione delle api
sono state curate nei minimi dettagli, si percepisce che l’autrice è parte di
questo mondo o comunque che lo conosce molto bene.
Il piccolo dizionario dei mieli a fine
libro è un vero e proprio gioiellino e merita molto. Credo che andrò alla
ricerca dei vari tipi e li proverò.
In
conclusione consiglio vivamente la lettura di questo romanzo che profuma di
natura, boschi, fiori, mare e che emana tutta la bellezza di una terra ricca di
magia e leggende come la Sardegna. Una rivelazione!
Valutazione
AUTRICE: Appassionata
coltivatrice di rose, si dedica alla conoscenza e allo studio delle essenze e
delle fragranze naturali. Vive con il marito e i figli in provincia di
Cagliari, dove si occupa dell'azienda apistica della famiglia. Il sentiero dei
profumi (Garzanti 2014) è il suo romanzo d'esordio, cui sono seguiti La custode
del miele e delle api (Garzanti 2015) e Il giardino dei fiori segreti (Garzanti
2016).
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