Ciaoooooo! Eccomi qui con una recensione
nuova nuova, questo libro l’ho letto durante il durissimo periodo di chiusura
del blog, direi all’inizio del trasloco, poco prima che prendessi la decisione
di fare una pausa. Si tratta di un romanzo davvero carino che mi ha tenuto
compagnia per qualche giorno: Il rifugio delle ginestre di Elisabetta Bricca.
La storia parla di Sveva, una giovane donna
tormentata che non riesce a trovare il suo posto nel mondo. Sveva viene da una
famiglia molto particolare, infatti la madre Ljuba non le ha mai rivelato l’identità
del padre e ora che, proprio lei, se ne sta andando distrutta da un tumore,
Sveva sente di non poter più aspettare. Ha bisogno di risposte, ha bisogno di
trovare le proprie radici e con esse un po’ di stabilità.
Dopo la morte di Ljuba prende una decisione
estrema: si licenzia e torna in Umbria, sulle rive del lago Trasimeno, nel
vecchio rustico dove ha passato tutta la sua infanzia.
Lì è sicura di ritrovare se stessa, lì ci
sono le risposte che cerca e Sveva le desidera intensamente.
Purtroppo i segreti a lungo sepolti non
vedono la luce facilmente e la ragazza dovrà lottare contro le emozioni che la
affliggono: smarrimento, desolazione e
rabbia invadono il suo cuore. Perché tutti le hanno mentito per tanto tempo?
rabbia invadono il suo cuore. Perché tutti le hanno mentito per tanto tempo?
E dove si trova ora il padre che tanto le
manca?
La
storia che ci narra Elisabetta Bricca coinvolge e cattura, Sveva è una donna
che appare forte e sfrontata ma che nasconde un animo fragile e devastato dalla
perdita, si sente priva di una storia e spasima per ritrovare le proprie
origini.
Il suo percorso verso la verità non sarà
affatto facile ma, la presenza costante di personaggi meravigliosi come Malvina
e Rurik, le darà la forza di proseguire e non abbandonare il suo obiettivo.
La
storia è semplice e lineare, i colpi di scena non sono poi così eclatanti e i
vari avvenimenti si susseguono scorrevoli.
Quello
che ho amato di più di questo libro è la scrittura evocativa di Elisabetta, le
righe sono intrise di magia e incanto: percepiamo gli odori e i sapori dei cibi,
ci immergiamo nei tramonti e nelle notti stellate, spalanchiamo gli occhi davanti
a panorami maestosi.
La natura esplode in tutta la sua
magnificenza, la bellezza dei casolari, il gusto di antico, il sentore dei
ricordi invade le pagine e le rende uniche.
La
terra umbra prende vita sotto i nostri occhi con i suoi colori, le sue
tradizioni e suoi i profumi.
Inoltre
ho adorato Malvina, una donna ancorata al passato ma reale e vivida nel
presente, una persona che racchiude la tradizione e la
bellezza della memoria. Un personaggio intenso ed emozionante che accompagna Sveva in questo percorso difficile e doloroso.
bellezza della memoria. Un personaggio intenso ed emozionante che accompagna Sveva in questo percorso difficile e doloroso.
Unica
pecca che ho riscontrato è il finale accelerato, mi spiego meglio:
mi è sembrato che nelle ultime cinquanta
pagine fosse tutto concentrato e velocizzato ma questa mia sensazione non
riguarda solo gli eventi ma anche i sentimenti.
Non voglio fare spoiler quindi non mi
addentrerò molto nella cosa, ma mi è
parso che le emozioni della protagonista siano mutate in modo troppo rapido
infatti credo che alcuni cambiamenti richiedano più tempo per essere
metabolizzati, spero di essermi spiegata.
In sostanza avrei voluto che il romanzo
fosse più lungo e che Sveva avesse potuto vivere con più calma gli eventi che
sconvolgeranno per sempre la sua vita.
In
conclusione consiglio vivamente questa lettura, Elisabetta Bricca scrive
divinamente e spero che la sua penna ci regali altre storie così suggestive e
appassionanti. Un bel libro da leggere!
Valutazione
AUTRICE: Elisabetta Bricca,
nata e cresciuta ner core di Roma, è
laureata in Sociologia, comunicazione e mass media; è copywriter, autrice e
traduttrice. Vive con il marito e le due figlie al Rifugio del Daino, un antico
casolare umbro circondato da ulivi e boschi, che domina il Lago Trasimeno. È
appassionata di arte, cucina, vino e natura.
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