«Bè, è una stupidaggine!»
esclamò Elsbeth.
«Tutta questa storia di
Adolf Hitler, degli ebrei e il resto!».
Con questa frase, che fa sorridere e
rattristare allo stesso tempo, si apre il libro di Judith Kerr: Quando Hitler rubò il coniglio rosa.
Lessi questo romanzo alle medie, ricordavo
molto vagamente la storia ma, in occasione della Giornata della Memoria, ho deciso di riprenderlo in
mano.
Tutti gli anni, in questo periodo, mi
impongo la lettura di un libro che parli della Seconda Guerra Mondiale, sono
storie che mi angosciano molto e quindi ne leggo veramente poche.
Ma è doveroso non dimenticare quello che è
accaduto e imprimere nella nostra memoria quegli anni bui e pieni di orrore!
Ero molto indecisa se inserire questo libro
tra le recensioni normali o nella rubrica Il
trenino dei libri, infatti, Quando Hitler rubò
il coniglio rosa, può essere letto anche dai giovanissimi.
La lettura è consigliata al di sopra dei 10
anni ed effettivamente questa storia si presta benissimo come approccio, per i
giovani lettori, a un argomento tanto delicato.
Alla fine ho deciso di inserirlo in
entrambe le rubriche.
Anna è una bambina ebrea di dieci anni che
vive a Berlino, la sua vita è piacevole e agiata, infatti il papà di Anna è un
famoso giornalista che permette, con la sua paga, di far vivere la sua famiglia
in una grande casa con tanto di governante e cuoca.
Ad Anna non è mai mancato nulla, il clima famigliare
è libero e tranquillo e ogni cosa sembra procedere con serenità.
Tutto cambia quando si sparge la notizia
che il partito nazista è fortemente favorito alle elezioni del febbraio 1933.
Il padre di Anna è molto preoccupato, i nazisti non tollerano gli ebrei e, per di
più, lui scrive per una testata giornalistica che va contro il loro partito.
Il padre di Anna è molto preoccupato, i nazisti non tollerano gli ebrei e, per di
più, lui scrive per una testata giornalistica che va contro il loro partito.
A questo punto decide di rifugiarsi oltre
frontiera e, poco prima delle elezioni, fa partire tutta la famiglia perché lo
raggiunga.
Sarà proprio in quel trasloco rapido e
triste che Anna lascerà a Berlino il suo coniglietto rosa, un piccolo pupazzo a
cui lei è molto affezionata.
Nella sua testa è convinta di tornare e
quindi di poterlo riavere ma, le cose non andranno così.
I nazisti vinceranno le elezioni e confischeranno
tutti beni del padre di Anna e gli metteranno una taglia sulla testa.
Anna e la famiglia dovranno cambiare casa
spesso, non potranno affezionarsi a nessun luogo e scopriranno ben presto la
crudeltà delle persone.
Il
romanzo della Kerr affronta con delicatezza gli avvenimenti di quegli anni
crudeli: l’abbandono della casa, le scomparsa delle proprie radici, l’allontanamento
dalle persone amate e soprattutto la perdita dell’infanzia.
Tutto
ciò è rappresentato dal coniglio rosa, un oggetto così delicato e prezioso che
viene lasciato indietro, Anna è stata costretta lasciarlo
indietro come sarà costretta a crescere troppo in fretta e a superare le difficoltà di una vita da profuga: la mancanza di cibo, la povertà e il dover continuamente scappare.
indietro come sarà costretta a crescere troppo in fretta e a superare le difficoltà di una vita da profuga: la mancanza di cibo, la povertà e il dover continuamente scappare.
I
fatti riguardanti l’ascesa del nazismo ci vengono raccontati solo di striscio, Anna sente le
conversazioni dei grandi, ascolta della perdita di libertà degli ebrei, della
nascita dei campi di concentramento e delle atrocità che vi vengono perpetrate,
capisce che il mondo sta cambiando e che qualcosa di grave si sta abbattendo su
di loro.
La
storia di Anna ci viene raccontata con toni pacati e delicati, tutto si mescola
con la giovinezza della protagonista che per superare le difficoltà vive le
cose come un gioco o come una sfida.
Con
coraggio e molta ironia Anna si adatta a qualsiasi cosa perché il vero problema
non la fame o la povertà, la sua preoccupazione più grande è perdere i suoi
famigliari.
Di
fronte all’ingiustizia di un mondo assurdo, l’importante è che la famiglia
rimanga unita!
Valutazione
AUTRICE: Judith Kerr è nata
a Berlino nel 1923. Di famiglia ebrea, quando aveva undici anni fuggì con i
genitori e il fratello in Gran Bretagna, dove vive tuttora. Scrittrice,
illustratrice e sceneggiatrice per la tivù, è celebre soprattutto come autrice
di libri per ragazzi, tra cui Quando Hitler rubò il coniglio rosa, un romanzo
in parte autobiografico che racconta l’ascesa del Nazismo dal punto di vista di
una bambina.
Ho in casa questo libro da diversi anni, trovato all'usato con un copertina tremenda - ma dettagli - però non ho ancora trovato il tempo per leggerlo. Spero di rimediare presto!
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