16 febbraio 2018

"Il bambino bugiardo" di S.K. Tremayne

Che bello iniziare una recensione brontolando! Il motivo del mio disappunto è dovuto alla traduzione del titolo di questo romanzo: Il bambino bugiardodi S.K. Tremayne.
Lo so! Sono fissata! Ma è veramente una cosa che mi da i nervi.
I titoli rimandano a delle immagini che devono assolutamente essere inerenti al contenuto, se noi leggiamo come titolo “Il bambino bugiardo”, per la maggior parte della lettura, penseremo che il bambino mente e ci sta fregando!
Se invece noi leggiamo il titolo originale: “The fire Child”, avremo un titolo misterioso e intrigante che, pian piano, ci verrà spiegato durante la lettura. Infatti, i bambini di fuoco, nella tradizione celtica sono bambini dotati del dono della preveggenza. Capite bene che le cose cambiano molto!
Dopo questa introduzione lagnosa, è il caso che vi racconti le mie impressioni su questo thriller. Tempo fa lessi il precedente libro di Tremayne: La gemella silenziosa (la mia recensione QUI) e mi piacque moltissimo, quindi avevo enormi aspettative per questa lettura che, mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine ma, non mi ha convinta del tutto.


Rachel è una sposina fresca di matrimonio.
Matrimonio celebrato con soli due mesi di conoscenza, un vero e proprio colpo di fulmine: Rachel e David si incontrano in una pinacoteca e scoppia la passione, seguita di pari passo dall’amore.
Fortuna vuole che David sia un ricco avvocato londinese con origini nobiliari, la mogliettina si trasferirà quindi nella sua casa di campagna: Carnhallow, una villa immensa che si affaccia sulle scogliere della Cornovaglia.
Rachel non crede ai suoi occhi, una tenuta immensa tutta per lei che dovrà occuparsi della sua restaurazione.
Purtroppo non è tutto oro quel che luccica! 
David è rimasto vedovo durante il Natale due anni prima, la moglie: Nina, è morta in un terribile incidente alla miniera di Morvellan, un tunnel infinito di gallerie scavate nella pietra che serpeggia sotto Carnhallow.
La morte però appare misteriosa e ancora più strano è il loro figlio: Jamie, un bambino silenzioso, timido e convinto di possedere il dono della preveggenza,
un potere che si tramanda da secoli nella famiglia nobiliare di David.
Sarà proprio Jamie che, in uno dei suoi momenti di stranezza, rivelerà a Rachel che anche lei morirà proprio a Natale!
Non arrabbiatevi!
Non ho fatto nessuno spoiler, queste informazioni le potete travare anche nella trama e, vi assicuro, siamo solo all’inizio.
La storia creata da Tremayne ha tutte le caratterische per risultare inquietante, intrigante e imprevedibile.
Come per il primo romanzo, l’autore fa un uso superbo dell’ambientazione che diventa protagonista della storia.
Una villa in rovina circondata da un antico bosco, lontana chilometri e chilometri dal primo paese, stanze immense e disabitate, sotterranei polverosi e pieni di segreti.
La natura che circonda Carnhallow non è meno pericolosa, la villa si trova a picco su una costa selvaggia e crudele, rocciosa e sferzata dalle possenti onde dell’oceano.
E poi ci sono le miniere, quella di Morvellan è frutto dell’immaginazione dello scrittore ma se fate qualche ricerca, scoprirete che la Cornovaglia è piena di queste miniere a picco sull’oceano.
Tunnel scavati nella profondità della roccia per secoli, conucoli che si inoltrano nella costa per miglia e miglia.
Rachel scopre che le miniere di Morvellan si estendono fin sotto la villa, il corpo
di Nina non è mai stato trovato, i tunnel invasi dall’acqua salata sono turtuosi e infiniti e così, la giovane donna inizia a fare strani pensieri.
Ad alimentare le sue fantasie si aggiunge Jamie con le sue visioni, con la sua insistenza nel dire che la madre non è morta, che Nina vaga per la casa e cerca di riconquistare il suo ruolo di madre e moglie.
Credo che chiunque si farebbe condizionare in una situazione del genere!
Le cose, ovviamente, degenerano rapidamente e la follia penetra pian piano nelle menti dei personaggi.
Tremayne ha saputo intrecciare le vite dei vari protagonisti alla perfezione, ha creato una trama imprevedibile e inquietante.
Mi è capitato spesso di pensare: Rachel è pazza! Ma allora Nina non è morta! David nasconde un segreto tremendo!
Ho sospettato di tutti e, molto spesso, ho avuto la sensazione che il libro sfociasse nel paranormale ma, conoscendo l’autore sapevo che non poteva essere così.
Ho letto questo thriller in un giorno e mezzo, mi ha catturata e avvinghiata alle sue pagine ma, (sì, c’è un ma) il finale non mi ha convinto.
L’ho trovato troppo elaborato e costruito, coincidenze assurde e improbabili, gli eventi si susseguono senza sosta come una valanga e poi, improvvisamente, tutto si ferma e c’è la rivelazione.
Ma non era la risposta che cercavo! Non so, mi immaginavo qualcosa di totalemente diverso e meno artificioso, le spiegazioni ci sono ma sono troppo tirate e inverosimili.
Nonostante questo il romanzo merita e Tremayne si conferma nuovamente un ottimo scrittore di thriller piscologici.

Valutazione


AUTORE: S. K. Tremayne è nato nel Devon, vive a Londra con le sue due figlie e scrive regolarmente su giornali e riviste internazionali. "La gemella silenziosa" è il suo primo romanzo pubblicato da Garzanti nel 2015.


2 commenti:

  1. Ciao!
    Ti ho nominata per il Blogger Recognition Award.
    Ti lascio qui il link: http://unabuonalettura.blogspot.it/2018/02/blogger-recognition-award.html

    RispondiElimina