In
questo periodo sto ascoltando molti audiolibri e così ho pensato di dedicare
delle mini recensioni a questi romanzi che, anche se non ho letto personalmente,
hanno occupato parte del mio tempo e mi hanno emozionata.
L’isola dell’abbandono
Chiara
Gamberale
228
pagine
Feltrinelli
editore
Narrativa
contemporanea
Pare
che l’espressione “piantare in asso” si debba a Teseo che, uscito dal labirinto
grazie all’aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la
lascia sull’isola di Naxos. In Naxos: in asso, appunto. Proprio sull’isola di
Naxos, l’inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente l’urgenza
di tornare. È lì che, dieci anni prima, in quella che doveva essere una
vacanza, è stata brutalmente abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato
amore, e sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con
parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come
lei, quella di rinunciare alla fuga. E restare. Ma come fa una straordinaria
possibilità a sembrare un pericolo? Come fa un’assenza a rivelarsi più potente
di una presenza? Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su
quell’isola? Solo adesso lei riesce a chiederselo, perché è appena diventata
madre, tutto dentro di sé si è allo stesso tempo saldato e infragilito, e deve
fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficoltà a considerarsi
una famiglia. Anche se non lo vorrebbe, così, è finalmente pronta per
incontrare di nuovo tutto quello che si era abituata a dimenticare, a
cominciare dal suo nome, dalla sua identità più profonda…
Questo
libro non è un romanzo come gli altri ma un lungo dialogo tra il lettore e la
protagonista (forse si chiama Arianna? Non so, non si capisce molto bene), gli
ultimi dieci anni della sua vita ci vengono raccontati da lei che, mentre ci
parla, sembra cercare di far ordine tra mille pensieri.
I ricordi sono frastagliati e la storia
non segue un filo temporale preciso ma salta di qua e di là, eppure tutto è
molto chiaro e, la sensazione di entrare veramente in contatto con questa donna
è intensa e profonda.
La
nostra protagonista è una donna come tante che, come tante, si aggrappa a un
amore sbagliato che la fa soffrire ma le da la sensazione impagabile di essere
utile, di essere importante, perché, l’uomo che ama ha un disturbo
psichiatrico, passa da momenti down tremendi dove l’umore crolla e la tristezza
lo invade, a momenti di pura energia, elettrizzanti, magici, unici, e lei, vive
per quei momenti che, quando si concentrano sul loro rapporto la conducono
nella vita di coppia ideale ma quando si concentrano sul mondo la lasciano ferita,
perché Stefano la abbandona, sempre, continuamente!
Sarà
proprio sull’isola di Naxos che la nostra Arianna subirà il più grande degli
abbandoni e che il suo mondo crollerà, ora, dopo dieci anni, la nascita di un
figlio e una relazione in bilico, ritornerà sui suoi passi e proverà a capire
quel trauma, quel periodo della sua vita così strano e inquieto.
La Gamberale ci conduce nell’animo umano
e sonda una delle sei ferite emozionali: la ferita dell’abbandono.
Lo fa con delicatezza, sfiora ogni sfumatura
di questo abisso che è il senso dell’abbandono perché, alla fin fine, l’unico
vero bisogno dell’essere umano è amare ed essere amato!
Consigliato,
sia come lettura che come ascolto.
Il libro dell’Estate
Tove
Jansson
172
pagine
Iperborea
Narrativa
L’estate,
un’isola, l’incontaminata bellezza dell’arcipelago finlandese, il mare, la casa
lontana dalla civiltà: su uno sfondo magico le vacanze di una nonna e di una
nipote. Una vita quotidiana fatta di nulla, che segue i ritmi capricciosi e
svagati della natura stessa – qualche incontro, qualche visita, le passeggiate,
le avventure, le tempeste e la bonaccia –, animata sempre dall’affettuosa
complicità e dal dialogo pieno di umorismo e di poesia fra una bambina che
interroga la vita e una donna che la conosce a fondo e non ha mai smesso
d’amarla.
Siamo
nel profondo Nord, in un’isoletta sperduta della Finlandia, qui nonna e nipote
passano i mesi estivi lontane dalla civiltà e immerse nella natura.
Il
libro è fatto di piccoli capitoli a se stanti che nell’insieme raccontano un
quadro più ampio: un’estate placida che scorre lenta e luminosa, avventure in
mare, pic-nic sulla spiaggia, escursioni su isole sconosciute, giardinaggio e
tante tante riflessioni.
Il rapporto tra nonna e nipote è il
fulcro centrale della storia, le loro
giornate trascorrono sempre insieme e la bambina cresce manifestando dubbi,
pensieri e paure. La nonna è una figura forte, concreta che le da sicurezza e
le permette di esprimersi liberamente, Sofia è capace di attimi di estrema
intelligenza e sorprendente lucidità e momenti capricciosi e infantili, le sue
piccole riflessioni su Dio, sulla vita e sulla natura lasciano meravigliati e
fanno sorridere dolcemente.
Altro elemento cardine del libro è un
senso di grande pace, mentre lo si
legge si può percepire il sole sul viso in una calda giornata in riva al mare,
il volo dei gabbiani, la bellezza del piantare un bulbo nel terreno fresco, le sensazioni sono descritte con grande
semplicità ma, allo stesso tempo, emergono vivide; profumi, sapori e colori
sembrano balzare fuori dalle pagine e riempirci i sensi.
Un senso di serenità invade il lettore,
tutto sembra così placido, quieto, meravigliosamente in sintonia con la natura,
il libro procede lento ma non annoia, anzi dona pace e beato relax.
Consigliato,
in particolar modo ho amato moltissimo la voce della lettrice su Storytel,
melodiosa e morbida.
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