6 maggio 2019

"Il principe crudele" di Holly Black


Buongiorno lettori, oggi recensione cattivella! Purtroppo Il principe crudele di Holly Black è stato una vera delusione, avevo aspettative molto alte perché amo la scrittura della Black ma, soprattutto, amo le sue storie.
Ho da sempre un debole per il mondo delle fate, non nella versione disneyana ma in quella tradizionale, in Scozia e Irlanda prende il nome di Piccolo Popolo e comprende le più svariate creature: fate, troll, nani, elfi dei boschi, folletti e pooka (vi lascio QUI un link dove potete trovare qualche informazione), si tratta per lo più di creature dispettose, astute, capricciose e crudeli!
La Black mi aveva conquistata con il libro Nel profondo della foresta e quindi mi aspettavo una storia altrettanto suggestiva ma, purtroppo non è andata così e, questo primo capitolo della nuova trilogia, non mi è piaciuto affatto!


Titolo: Il principe crudele § Autrice: Holly Black § Pagine: 313
Casa editrice: Mondadori § Genere: Fantasy

Jude era solo una bimba quando i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel mondo magico. Dieci anni dopo, l'orrore e i ricordi di quel giorno lontano e terribile ormai sfocati, Jude, ora diciassettenne, è stanca di essere maltrattata da tutti e soprattutto vuole sentirsi finalmente parte del luogo in cui è cresciuta, poco importa se non le scorre nemmeno una goccia di sangue magico nelle vene. Ma le creature che le stanno intorno disprezzano gli umani. E in particolare li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Sommo Re. Per ottenere un posto a corte, perciò, Jude sarà costretta a scontrarsi proprio con lui, e nel farlo, a mano a mano che si ritroverà invischiata negli intrighi e negli inganni di palazzo, scoprirà la sua propensione naturale per l'inganno e gli spargimenti di sangue. Quando però si affaccia all'orizzonte il pericolo di una guerra civile che potrebbe far sprofondare la corte in una spirale di violenza, Jude non ha esitazioni. Per salvare il mondo in cui vive è pronta a rischiare il tutto per tutto. 
Jude e Taryn sono solo delle bambine quando, un mostro verde, entra in casa loro assassinando i genitori e rivelando che la sorella maggiore, Viviene, è sua figlia e che la madre era sua moglie nel regno delle fate.
Così, il marito tradito, carica tutte e tre le bimbe sul suo immenso cavallo e le conduce nel mondo magico. Sarà proprio in quel regno che Jude e Taryn cresceranno.
Lontane dalla civiltà umana e immerse nel profondo della foresta, le due bambine, capiranno ben presto quali sono le regole: per le fate gli umani sono spazzatura, servi, schiavi, esseri inferiori e, come tali, le due saranno trattate.
Sono passati dieci anni dall'orribile morte della loro famiglia e, ormai, Jude e Taryn, sono perfettamente integrate e coinvolte nella società del mondo delle fate. 
Tutta la storia è narrata dal punto di vista di Jude che, diventata un’intrepida e arrogante giovane donna, è decisa a ritagliarsi un suo spazio a tutti i costi, ha imparato bene le regole del gioco, è astuta, crudele e senza scrupoli e, pian piano, capirà anche di essere pronta a tutto pur di arrivare al potere!
Jude ci racconta della scuola e della difficoltà di essere accettata dai compagni, il loro disprezzo è
palpabile, in particolare quello del principe Cardan e del suo gruppetto di bulli.
Per ottenere un posto a corte e avere finalmente una posizione di prestigio, Jude è costretta a entrare in conflitto proprio con lui e nel farlo, si troverà, a poco a poco, invischiata in inganni, segreti, intrighi, menzogne e omicidi!
Ma per Jude, nessun prezzo è troppo alto da pagare e una scia di sangue la condurrà dritta dritta in una spirale di violenza senza fine!
Cosa non mi è piaciuto di questo libro?
Bè, se voglio proprio essere sincera, tutto!
Partiamo dal world building che è veramente scarso e fatto male, non ci sono grandi informazioni sul mondo creato dall’autrice che appare come una lista di ville e luoghi posizionati a caso, infatti, non c’è nessuna corrispondenza tra le descrizioni e la mappa.
Da appassionata di mappe fantasy sono abituata a utilizzarle spesso nel corso della lettura ma qui non ha nessuna utilità. In un capitolo la casa di Jude è vicina alla scuola e per arrivare bisogna passare da un bosco, la volta dopo deve passare da un altro perché quello di prima è pericoloso, peccato che tale bosco con gli alberi storti sia, nella mappa, da tutt’altra parte rispetto alla casa e alla scuola.
I luoghi sono descritti pochissimo, la scuola è un giardino e una torre, la villona di Locke è anch’essa una torre, sulla cui cima c’è un balcone in ferro battuto pericolante, circondata da un labirinto e potrei andare avanti all’infinito a descrivere con tre parole tutti i luoghi del libro.
L’autrice occupa molto più tempo a descrivere con dovizia di particolari i vestiti rispetto agli ambienti.
Oltre a questo il libro manca di spiegazioni riguardanti le varie razze che s’incontrano nel corso della lettura, l’autrice parla di pooka, gul, fate, elfi, folletti ma non li descrive e non da informazioni sulle loro peculiarità. Immagino che per lei sia tutto molto ovvio e, per fortuna, lo è anche per me ma, non tutti, sono appassionati di cultura irlandese!
Inoltre la storia è piena di elementi del mondo umano: la scuola, la politica e l’organizzazione
sociale, purtroppo questa scelta l’ho trovata un po’ banale perché è strano sentire che, il principe delle fate e tutti gli altri, vanno a scuola e che questa è tale e quale a quella umana.
Non so… non mi ha convinta, credo che quando decidi di costruire un mondo nuovo sia necessario dargli delle connotazioni nuove, se scegli di scrivere un fantasy con elementi magici nel mondo umano va bene ma, se porti il lettore in un mondo completamente diverso ed estraneo a quello umano, per me vanno creati elementi innovativi.
Passiamo ai personaggi, uno più insulso dell’altro!
Jude, purtroppo, mi è stata antipatica fin dalle prime pagine e questa è una cosa soggettiva ma, rimanendo nell’oggettività, possiamo dire che non ha nessuna dote particolare se non l’astuzia e la determinazione, fin qui nulla di male, il problema è che Jude fa le cose senza uno scopo, minaccia e stuzzica Cardan e i suoi amici senza sapere bene perché, litiga con tutti senza sapere bene perché, agisce a favore del nuovo erede senza sapere bene perché.
Per non parlare del suo rapporto con Madoch, il mostro verde che uccide brutalmente i suoi genitori, stiamo parlando di un uomo che, dopo essere stato rifiutato e tradito dalla moglie, arriva con il suo spadone e la ammazza senza pietà!
Non voglio entrare nell’ambito morale perché nei fantasy succedono cose davvero brutali e se dovessimo dare opinioni relative a quello che è giusto o sbagliato, nessuno avrebbe mai letto Martin ma, c’è un ma, Jude dichiara di voler bene a Madoch perché alla fine le ha cresciute e qui, crolla tutto!
Perché, per tanto che lui abbia cercato di farti da padre e lo abbia fatto bene, trovo assurdo che
una ragazza che ha visto morire assassinati i propri genitori e che poi è stata rapita e portata in un mondo di sofferenza, violenza e cattiveria, possa amare senza grandi riserve una creatura simile!
Jude sembra vuota, supera tutto come se niente fosse: torture, minacce e omicidi, ogni evento traumatico le scivola addosso senza lasciar traccia, non mi è sembrata credibile!
Stendiamo un velo pietoso anche sugli altri personaggi: Taryn è insopportabile, Viviene non ha nessuno scopo a parte essere la figlia di Madoch, Cardan sembra un bulletto dell’asilo e ovviamente è un finto cattivo, uno di quei poverini che essendo stati traumatizzati da piccoli diventano crudeli e spietati.
Lo so, sono veramente polemica e puntigliosa ma davvero ho trovato tutto inadeguato alla storia raccontata, alcune cose sono eccessive e altre, insulse!
Ho fatto una fatica pazzesca a concludere il libro e non credo proprio leggerò il seguito.

2 commenti:

  1. Ho letto vari commenti su questo libro, molto simili a quello che dici tu. Io ho gia di mio un pessimo rapporto con la Black, due su due suoi libri li ho iniziati e mollati per la noia dello stile di scrittura. Ho amato solo "Spiderwick" che oltre a essere scritto insieme ad un'altra persona è anche un middle grade, cosa che lo differenzia da quest'altro, dal quale starò volentieri alla larga ;)Ho letto vari commenti su questo libro, molto simili a quello che dici tu. Io ho già di mio un pessimo rapporto con la Black, due su due suoi libri li ho iniziati e mollati per la noia dello stile di scrittura. Ho amato solo "Spiderwick" che oltre a essere scritto insieme ad un'altra persona è anche un middle grade, cosa che lo differenzia da quest'altro, dal quale starò volentieri alla larga ;)

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    1. Se la Black non ti piace già di partenza lascia stare perchè qui molli dopo il prologo. Per me è stata una vera delusione!

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