Titolo: L'amante giapponese § Autrice: Isabelle Allende § Pagine: 287
Casa editrice: Feltrinelli § Genere: Narrativa contemporanea
L'epica storia d'amore
tra la giovane Alma Belasco e il giardiniere giapponese Ichimei: una vicenda
che trascende il tempo e che spazia dalla Polonia della Seconda guerra mondiale
alla San Francisco dei nostri giorni.
Questo è stato il
primo romanzo ascoltato con Audible tra dicembre e gennaio e, devo ammettere,
che l’ho amato, una componente fondamentale è stata sicuramente la voce
narrante che sapeva cogliere le sfumature della lettura in modo magistrale ma,
anche la storia stessa, è stata molto bella e appassionante.
Della Allende ho letto
poco ma quello che ho letto mi ha sempre coinvolta molto, la sua scrittura
scivola veloce, è ammaliante e poetica, me ne innamorai con l’indimenticabile
romanzo “La casa degli spiriti” e, ancora oggi, riesce a toccare corde nascoste
del mio cuore.
Ma veniamo al libro di
oggi.
Irina è una giovane donna moldava in fuga dal suo passato, un passato oscuro e pieno di ricordi orribili che la ragazza non vuole assolutamente portare alla luce.
Irina è una giovane donna moldava in fuga dal suo passato, un passato oscuro e pieno di ricordi orribili che la ragazza non vuole assolutamente portare alla luce.
Alma Belasco è una
signora anziana dell’alta società di San Francisco, austera e indomita, viene
guardata con ammirazione e diffidenza dagli abitanti di Lark House, un’imponente
casa di riposo per
persone abbienti.
persone abbienti.
Le vite di queste due donne s’incroceranno e daranno voce a un romanzo
femminile ricco di passioni, malinconia, rimpianti e segreti!
Sono le voci di due
anime completamente diverse, Irina e Alma, la giovane badante moldava con il
cuore pieno d’incubi e la vecchia pittrice giunta all’epilogo della sua vita
dopo un’esistenza borghese ricca di esperienze, viaggi e passioni.
Le due si trovano a condividere interi momenti della loro giornata e,
inspiegabilmente, sono attratte l’una dall’altra, c’è una strana affinità, un
sentire del cuore che le avvicina e che non possono ignorare, si scelgono e
diventano amiche, intime confidenti.
Così Alma, con la sua voce suadente di donna che ha vissuto molte
vite, ci narra la sua storia, lo fa per Irina e per noi che, ammaliati,
rimaniamo in trepidante attesa.
Non è tutto oro quel
che luccica e, pian piano, scopriamo la dura infanzia di Alma che è costretta a
fuggire dalla Polonia a causa dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, di
come è arrivata, sola e smarrita, in un paese sconosciuto, ospite dei ricchi
zii americani che non ha mai visto.
Scampata all’Olocausto,
Alma perde le sue radici: i genitori e l’amato fratello ma, caparbia e
coraggiosa si aggrappa con tutte le sue forze alla vita e ai due ragazzi che
saranno per lei, passato, presente e futuro: il cugino Nathaniel e il figlio
giapponese del giardiniere, Ichimei.
Questi due uomini
saranno i pilastri su cui Alma costruirà la sua vita, in un vortice di amore,
passione, ribellione, voglia di libertà e sofferenza.
Nathaniel uomo solido,
autonomo e sensibile, le saprà dare la sicurezza di cui l’anima di Alma ha
bisogno; Ichimei, placido, equilibrato e sognatore, sarà la passione struggente,
l’amore impossibile, la felicità pura.
“La felicità non è esuberante né
chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno
stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.”
Alma ci racconta tutta la sua vita, la sua lotta contro lo stereotipo
femminile di quel tempo che,
da un lato la vuole moglie, madre, donna di successo; dall’altro il lato oscuro, nascosto che racchiude l’indicibile passione verso Ichimei, un amore impossibile perché inaccettabile per la società.
da un lato la vuole moglie, madre, donna di successo; dall’altro il lato oscuro, nascosto che racchiude l’indicibile passione verso Ichimei, un amore impossibile perché inaccettabile per la società.
Alma soffre, le due parti di lei sono in lotta continua, la straziano
ma la fanno sentire viva!
Ho amato la sua storia, raccontata con grande maturità e fermezza, con
quella consapevolezza e quella pace che solo la vecchiaia può donare.
“Iniziamo a invecchiare nel
momento in cui nasciamo, cambiamo giorno dopo giorno, la vita è un continuo
fluire. Ci evolviamo. L’unica cosa diversa è che adesso siamo un po’ più vicini
alla morte. E cosa c’è di male in questo? L’amore e l’amicizia non
invecchiano.”
Un romanzo meraviglioso che mi ha emozionata e coinvolta, una
scrittura perfetta e una ricostruzione storica impeccabile: dalle informazioni sulla
Seconda Guerra Modiale, al campo di prigionia Giapponese fino alla moda del
tempo, agli usi e costumi del popolo giapponese, tutto è curato nei minimi
dettagli.
Unica nota stonata la
storia di Irina, è sicuramente forte e il suo personaggio molto bello e
sfaccettato ma, i temi trattati sono troppo delicati per essere liquidati in
poche righe.
Nonostante ciò, L’amante giapponese è
un romanzo meraviglioso che cattura fin dalle prime pagine e che lascia il
cuore carico di emozioni, l’ho adorato!
Nessun commento:
Posta un commento