29 marzo 2017

"Scomparsi" di Caroline Eriksson

Ho terminato di leggere questo libro a ottobre dell’anno scorso, avevo sentito molte opinioni al riguardo con pareri parecchio contrastanti e di norma, se un libro lascia dietro di sé una scia di voti altissimi e bassissimi contemporaneamente vuol dire che si tratta di una storia di impatto.
Infatti è proprio quello che è!
Nonostante questo non mi ritrovo in nessuno dei due gruppi: non mi è piaciuto così tanto da essere esaltata dalla lettura ma non mi nemmeno dispiaciuto.

TITOLO: Scomparsi
AUTRICE: Caroline Eriksson
PAGINE: 318
CASA EDITRICE: Nord
GENERE: Thriller psicologico

TRAMA: Intorno a lei c'è solo silenzio. Greta si sveglia e si rende conto che Alex e Smilla non sono ancora tornati. Erano scesi dalla barca per fare una passeggiata sull'isola che si erge in mezzo al lago Maran, mentre lei era rimasta a bordo a riposare. Ormai però il sole sta sparendo dietro gli alberi, disegnando lingue color sangue nel cielo, l'acqua è fredda e immobile come pietra e Greta non sente né la voce rassicurante di Alex né la risata argentina di Smilla. Scende a terra per cercarli ma, poco dopo, capisce che non sono più su quell’isoletta. Sono svaniti nel nulla. Greta allora torna indietro, nella casa in riva al lago dove stanno trascorrendo qualche giorno di vacanza. Niente neanche lì. E al cellulare di Alex scatta inesorabile la segreteria telefonica. A Greta non rimane quindi che rassegnarsi, raccogliere tutto il suo coraggio e andare alla polizia per denunciare la scomparsa del marito e della figlia. Alla piccola centrale del paesino più vicino, l'accoglie una giovane agente. L'ascolta, fa qualche verifica al computer. E le annuncia che lei non è sposata e che non ha mai avuto figli…
Chi sono allora Alex e Smilla? Perché sono scomparsi? E cosa nasconde Greta? Qual è la sua storia? Sta mentendo o è proprio lei l’unica a dire la verità?


Greta è una giovane donna in vacanza con il marito Alex e la figlia Smilla, durante una gita in barca il gruppetto approda su una piccola isola al centro di un lago, il papà e la bambina decidono di scendere per un escursione avventurosa ma Greta preferisce rimanere in barca a riposare. Quando si sveglia la donna si rende conto che sono passate molte ore e che la notte è ormai vicina, Alex e Smilla non sono ancora tornati. Presa dal panico scende sull'isola e inizia a cercarli, di loro non c'è traccia, sono scomparsi!

Quando torno a sedermi, c'è ancora silenzio. Niente voci, niente risate.
Nemmeno il verso della stragola. Resto seduta per un po', immobile, le orecchie tese.
Poi, all'improvviso, me ne rendo conto.
Non ho neppure bisogno di fare il giro dell'isola, né di esplorarla, né di chiamarli a gran voce, disperata.
No. Non devo neanche alzarmi e scendere dalla barca. Lo so già.
Alex e Smilla non torneranno. Sono scomparsi.

Cosa fareste al posto di Greta?
Credo che la cosa più sensata da fare sia rivolgersi alla polizia o chiedere aiuto, far partire le ricerche al più presto. Ma le cose non vanno in questo modo perché in questo libro nulla ha un senso fino alla fine.
Se lo scopo dell'autrice era quello di creare una mega confusione nella testa del lettore devo dire che c'è riuscita pienamente!
Il libro ha 318 pagine, diciamo che fino a pagina 260 circa credevo di avere davanti un tipo di storia poi tutto si è capovolto e mi sono trovata per le mani
una storia completamente diversa.
Sicuramente questo è un punto a favore per il libro, sono rimasta letteralmente spiazzata, non credevo a quello che leggevo e le certezze che avevo sono inesorabilmente crollate, ovviamente è bello leggere un romanzo che riesce a destabilizzarti con colpi di scena realizzati così bene da essere imprevedibili. Peccato che, secondo me, l'autrice ha un po' esagerato nella prima parte del libro: ha fatto di tutto per far passare Greta per una pazza e nel suo intento ha creato una vera pazza che alla fine non combacia affatto con il reale personaggio.
Mi rendo conto che è un discorso un po' contorto ma cercherò di spiegarmi meglio.
Fin dall'inizio Greta appare strana, poco equilibrata e gelosa della figlia che ha un rapporto meraviglioso con il padre. Al momento della scomparsa Greta fa di tutto tranne la cosa più logica da fare: ovvero chiamare la polizia o qualcuno che la aiuti nelle ricerche.
La seguiamo mentre corre per l'isola in piena notte come una pazza, la osserviamo tornare al rustico e cercare il telefono rovesciando tutta la casa e quando, dopo aver telefonato ad Alex, scatta la segreteria questa si accascia da qualche parte e si addormenta.
Si risveglia il mattino successivo, andrà a chiedere aiuto pensavo io e invece no!
Vaga per i boschi, torna sull'isola, corre da una parte all'altra senza una meta e nel frattempo ha visioni assurde, allucinazioni e svenimenti.
Dopo ben due giorni dalla scomparsa pensa bene di rivolgersi alle forze dell'ordine e mentre racconta alla poliziotta che suo marito e sua figlia sono scomparsi le prende il panico e fugge.
Ma non è finita qui! La poliziotta la chiama e le dice che lei non è mai stata sposata e che non ha nemmeno figli.
A questo punto mi aspetto delle spiegazioni e un rinsavimento della protagonista ma Greta sprofonda ancora di più nel suo delirio e presa dallo shock assume comportamenti folli e senza senso.

Dei pensieri non c'è da fidarsi.
Se mi lascio governare da loro, piombo nell'oscurità.

Ancora una volta ho la sensazione che i miei pensieri e le mie azioni abbiano qualcosa di artefatto,
d'innaturale, come se la mia ricerca fosse soltanto un abbaglio.
Come se in realtà conoscessi benissimo la verità, ma preferissi non vederla.

In questo libro è compito del lettore raccogliere i pezzi del puzzle sparsi qua e la e arrivare ad ottenere delle informazioni, se non compirete
questo sforzo la scrittrice non vi dirà nulla fino alla fine.
Quindi mettendo insieme i vari pezzetti scopriamo che Greta è l'amante di Alex e che Smilla non è sua figlia bensì la figlia di Alex e della moglie, capiamo che Greta è una donna molto fragile sempre sull'orlo del baratro e alla continua ricerca di amore. A otto anni subisce un trauma psicologico di proporzioni epiche e non si riprende più, diventa schiva e insofferente fino a quando Alex riesce a far breccia nella sua corazza e a riempire la sua vita vuota.
Non voglio svelarvi nulla, vi rovinerei il finale e il libro stesso, posso dirvi però che non è come sembra e che quando arriverete a pensare le cose peggiori di Greta vi ritroverete a dover ritornare sui vostri passi.
Ovviamente come dicevo prima l'autrice ha esagerato nel creare una Greta psichiatrica perché poi non coincide con la realtà dei fatti, sicuramente è una donna in grande difficoltà fisica e psicologica ma non è da manicomio.
Inoltre ho trovato che la storia fosse parecchio assurda, tipo: la poliziotta che non fa nulla e la lascia andare senza fare indagini, i ragazzi emo violenti che girano per i boschi compiendo nefandezze senza avere nessuna ripercussione, le leggende sul lago che raccontano di una presenza maligna nelle acque e Greta che guardando la superficie si sente attratta dalle profondità oscure.
Tutto è predisposto per creare confusione e aggiungere elementi alla storia così da depistare il lettore che finisce inesorabilmente per farsi opinioni sbagliate.
In conclusione il libro mi è piaciucchiato, la storia è carica di suspance e colpi di scena ma l'eccessiva confusione e il totale disorientamento che crea l'autrice non mi hanno entusiasmato.
Da provare!

Valutazione


AUTRICE: Caroline Eriksson è laureata in psicologia sociale e ha lavorato per dieci anni come consulente nell'ambito delle risorse umane. Tuttavia la sua passione è sempre stata la narrativa, cui ora si dedica a tempo pieno. Vive nei dintorni di Stoccolma col marito e i due figli.

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